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I PREZZI ALTI NON CONVINCONO

da | 1 Apr 2022 | NEWS

triciclazolo

Gli apprezzamenti non si interrompono nella prima seduta di aprile a Mortara. Alcune crescite sono adeguamenti alle quotazioni già espresse nelle alte sedi ad inizio settimana. Lo dimostra il +50 €/t dei lunghi B, il +15 €/t di Carnaroli ed il +25 €/t di Sole (in questa sede non pareggiato da Centauro come a Milano martedì). La maggior parte portano le voci interessate a nuovi massimi nell’annata. I gruppi Roma e Baldo crescono di altri 50 €/t, raggiungendo i 60 €/q lordi, cifra che non appartiene più al gruppo Arborio, capace di raggiungere i 65 €/q lordi. Questi ultimi presentano una crescita di 45 €/t. (Sai cosa succede ai risi CL?)

Crescono, infine, due varietà la cui disponibilità è ormai veramente ridottissima: Selenio, +40 €/t (min 765 €/t max 800 €/t) e Vialone Nano. Di quest’ultimo la quotazione è totalmente indicativa perchè le rarissime partite commerciate possono raggiungere cifre superiori a quelle a listino.

I PERCHE’ DELLA CRESCITA

Il bollettino non sembra essere intenzionato a ridurre i moltissimi segni positivi. L’attuale situazione geopolitica continua a soffiare sul fuoco della domanda. Domanda che non riesce a reperire merce all’estero. Così è costretta a contendersi la poca rimanente. Il conflitto ha acuito la sua influenza nel nostro settore un po’ in ritardo rispetto ad altre materie prime. Ciò è avvenuto poiché i paesi coinvolti non sono produttori ma influiscono indirettamente sul mercato, possedendo snodi commerciali fondamentali come il porto di Odessa. Nel ritardare questa nuova impennata, inoltre, potrebbe anche aver influito il calcolo della valutazione media per la vendita della semente, che spesso comprende le quotazioni fino alla prima metà di marzo.

SI CONTINUA A VENDERE POCO

I risicoltori che possiedono ancora merce in magazzino, in ogni caso, non sembrano lasciarsi convincere dai prezzi attuali, certi che l’apice non sia ancora stato raggiunto. La loro attenzione è maggiormente focalizzata su altri temi caldi, come la siccità (nonostante negli ultimi giorni la situazione stia migliorando). «In sala di contrattazione si sono chiuse pochissime vendite- spiega Giovanni Migliavacca, mediatore milanese. La cavalcata dei prezzi non sembra arrestarsi e credo che fino a quando il conflitto perdurerà sarà difficile che ciò accada. Qui, i risicoltori non sono intenzionati a vendere, attendendo che il mercato si assesti per poter ottenere il massimo.»

«I prossimi risi che sembrano pronti ad un ulteriore passo avanti sono i lunghi B, che oggi si vendono costantemente a 50 €/q lordi, ed il gruppo Carnaroli. Entrambi in questa seduta si sono adeguati alla quotazione di inizio settimana, senza superarla. Cosa che sembrano destinati a fare già tra lunedì e martedì. Le altre voci potrebbero mantenere questa cifra per tutta la settimana, anche se il mercato è completamente in divenire, essendo possibile che il contesto esterno cambi da un momento all’altro.»

RISICOLTORI FOCALIZZATI SULL’ACQUA

Come appena detto, dunque, l’attenzione dei risicoltori è rivolta alla situazione irrigua attuale. Parliamo di questa criticità con il risicoltore novarese Claudio Melano. «Il mercato in questo momento è in secondo piano, nonostante i prezzi siano in forte aumento come è noto. La nostra attenzione è focalizzata sulla situazione idrica, in quanto non abbiamo mai vissuto una tale siccità a poche settimane dell’inizio dell’utilizzo». (Il Venere lo potranno coltivare tutti?)

«Nella riunione di lunedì a Novarello, Est Sesia ha proposto numeri davvero preoccupanti. La disponibilità ad oggi sarebbe intorno al 20%. Nella migliore delle ipotesi, se dovesse piovere e nevicare in modo importante e continuativo, da oggi all’inizio di giugno sarà difficile superare il 50%, dovendo ricaricare le falde calate moltissimo. È ormai tardi per pianificare una riduzione ponderata dalla superficie a riso, limitando le zone meno vocate e composte di terreni in cui è difficile mantenere la sommersione per caratteristiche tessiturali (in alcuni distretti irrigui di questo tipo si stanno adottando dei divieti alla coltivazione di riso, ndr). Credo, tuttavia, che ognuno di noi debba riflettere molto sulle sue scelte, utilizzando il buonsenso. Quest’anno si rischia davvero di non arrivare a raccolta in alcuni casi».

LE SEMINE ALTERNATIVE CONTRO LA SICCITA’

La situazione è ancor più complicata a causa delle difficoltà che stiamo riscontrando nell’approvigionamento di semente di soia, che sarebbe una coltivazione alternativa perfetta in annate come questa, sicuramente molto più del mais. Mais per cui sono necessari anche ingenti apporti nutritivi di cui conosciamo gli attuali costi esorbitanti. Districarsi in un contesto simile è a dir poco complesso e credo sia necessario maggiore appoggio anche dal fronte istituzionale.

La grande maggioranza dei risicoltori adotterà sicuramente la semina interrata, per poter almeno rimandare il momento in cui sarà necessario sommergere le camere. Questa scelta, purtroppo, renderà ancora più complesso soddisfare tutte le richieste irrigue a giugno. Così facendo si avrà una falda sotterranea che avrà bisogno di essere ricaricata e la contemporaneità con la richiesta dei maiscoltori. In questa campagna 2022 dovremo accettare dei contingentamenti idrici e delle turnazioni, affidandoci al cielo nel vero senso della parola, affinché questi non compromettano il nostro raccolto.» Autore: Ezio Bosso

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