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NON FA ABBASTANZA FREDDO

freddo

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Gli ultimi 14 giorni sono caratterizzati da precipitazioni che, per modalità di manifestazione e cumulata di piogge, hanno pochi precedenti.

Nella stazione di misura di Sartirana sono caduti oltre 200 mm di pioggia tra il 22 febbraio e l’8 marzo, in gran parte senza fenomeni estremi e senza scrosci tali da innescare ruscellamenti apprezzabili favorendo
così una importante percolazione. Se questa tipologia di precipitazione ha avuto come conseguenza un potente rallentamento delle attività agricole e un accenno di stress alle colture vernine per ristagno d’acqua, ha però innescato un’importante ricarica della falda freatica. Nella stazione di misura considerata abitualmente, ha visto un innalzamento di oltre 25 cm non ancora terminato.

Questo evento, che rappresenta una bella notizia, è ulteriore dimostrazione del comportamento lineare della falda freatica nell’ambito del terrazzo risicolo e di come la falda stessa si comporti da serbatoio se debitamente ricaricata utilizzando la superfici di scambio costituite dai terreni agricoli. Un serbatoio a servizio dell’intero bacino padano e che, riconoscendo il ruolo del mondo agricolo e del mondo consortile, può diventare un nuovo paradigma per riscrivere le regole dell’irrigazione, partendo da una nuova e più esigua modulazione del Deflusso Ecologico e un nuovo criterio di riparto delle portate e degli usi idroelettrici.

OLTRE IL 20% DI ACQUA CADUTA VA IN FALDA FREDDO

Dalle simulazioni effettuate, pur se di massima, emerge come oltre il 20 % dell’acqua caduta è percolata in falda freatica e questo dato, a differenza degli ultimi tre anni, porterà un beneficio nell’anticipazione dell’attività di fontanili e risorgive nella prossima primavera: un evento da analizzare e da mettere a sistema, vincendo le troppe ritrosie che ancora oggi ovattano il sistema irriguo. Oltre ad importanti fenomeni di pioggia si sono avute nevicate apprezzabili che, pur senza presentare dati eccezionali, consentono di ricostituire, pur se in modalità primaverile, un buon manto nevoso.

PREMATURA SCIOGLIMENTO DELLE NEVI

Purtroppo, stante l’attuale innalzamento delle temperature medie, è da prevedere una compromissione dell’accumulo nevoso abbastanza prematura anche se i modelli predittivi danno nuove precipitazioni che
andranno a rinforzare il manto.

Tutti i bacini di accumulo, sia naturali che idroelettrici, sono prossimi alla massima capacità di invaso. Ciò un’ulteriore buona notizia. Questi eventi hanno rimodulato in modo importante lo scenario portando ad un certo ottimismo anche se non si deve confondere un singolo evento meteorologico con un trend climatico che si sta confermando in tutta la sua gravità.
Se l’avvio dell’estate pare, con molta probabilità, privo di criticità diffuse, sicuramente il mese di luglio non è ancora privo di rischi e le ondate di calore che hanno caratterizzato gli ultimi mesi sono segnale di un imponente accumulo energetico nel mediterraneo che può portare ad eventi molto significativi e in grado di condizionare negativamente l’attività agricola. freddo

RISERVE NEVOSE

L’analisi delle riserve nevose delle 4 stazioni nivometriche evidenzia una

 

LAGO MAGGIORE

Le precipitazioni delle ultime settimane hanno permesso di portare a livelli prossimi al massimo concesso l’invaso del lago Maggiore. Se questo volume verrà conservato fino alla stagione tardo primaverile, costituirà un importante elemento di stabilità per l’avvio della stagione irrigua estiva, anche considerata la buona ricostituzione dell’accumulo nevoso nel bacino tributante.

L’attuale calo in corso verrà agevolmente compensato dalle precipitazioni previste per le prossime ore. Riportiamo i consueti grafici acquisiti dal sito laghi.net.

Dato in cm del livello idrometrico a Sesto Calende negli ultimi tre anni all’otto marzo.

 

ANDAMENTO FALDA

La falda freatica, nella stazione di misura considerata, ha invertito, in modo inatteso, la fase di discesa grazie alle copiose ma non intense precipitazioni. Questo evento, con l’analisi del comportamento degli appezzamenti agricoli, è la prova di come una diffusa sommersione invernale possa avere significativi benefici sulla falda e come le modellazioni fin qui ipotizzate comincino ad essere rappresentative del comportamento reale del serbatoio costituito dalla falda freatica. freddo

 

L’innalzamento, facilmente desumibile dal grafico, è un evento positivo in fase di studio e approfondimento.

 

Prosegue la stima del volume accumulato nella falda freatica dell’areale risicolo Vercellese, Novarese e Lomellino sia con grafico pluriennale che con informazioni tabellari.

NOTA SULLE INFORMAZIONI FREDDO FREDDO

Si tratta di un modello sperimentale realizzato per affinare la conoscenza del comportamento della falda. I dati contenuti sono ottenuti per stima e sono oggetto di costante approfondimento.
Le informazioni in questa fase servono per definire un andamento e l’uso consente di individuare una traiettoria che agisca da dato indicativo. L’avvio della fase di test costituisce un servizio finalizzato alla conoscenza diffusa della potenzialità della falda, delle modalità di gestione e delle potenziali criticità connesse ad una errata interpretazione dei dati o una errata gestione delle modalità di ricarica.
Al netto di queste considerazioni emerge un importante e anticipato incremento del volume accumulato. Quest’ultimo andrà analizzato nel comportamento che assumerà nelle prossime settimane. Se si manterrà e innescherà un calo ordinario, è ragionevole che, in questa stazione di misura, la falda mantenga una quota superiore allo scorso anno fino all’inizio dell’irrigazione. Si tratta di un delta positivo di almeno 25 cm, pari ad oltre una settimana di anticipo, rispetto al 2023, nella completa riattivazione dei fontanili.

I dati elaborati vanno letti come linea di tendenza, in ogni caso emerge come la falda stia accumulando, pur se in modalità dinamica, più del doppio del volume, rispetto al minimo, cin riferimento al 2022 e un valore prossimo al doppio rispetto al 2023. Si riporta anche l’andamento pluviometrico degli ultimi sei mesi (settembre – marzo) dell’ultimo triennio a Sartirana Lomellina che evidenzia una piovosità molto superiore alla media, anche  confrontando solo i primi 8 giorni del mese di marzo 2024 rispetto all’intero mese di marzo 2022 e 2023.

 

SCALA DI ALLARME

L’accumulo nevoso si è ricostituito in modo importante. Tuttavia, l’innalzamento termico porta ad un dato di prudenza indicando un fattore 2 su 5 della scala di allarme. Il Lago Maggiore ha un discreto accumulo: in considerazione dell’accumulo nevoso l’indicatore è a 2 su 5. Con riferimento alla falda si ha un comportamento migliore rispetto agli scorsi anni, l’indicatore che si ritiene più plausibile è 2 su 5.

Questo porta ad un indicatore complessivo della scala di allarme irrigua pari a 6 su un massimo di 15, in netto miglioramento rispetto alle precedenti analisi. E’ opportuno evidenziare come eventuali anomalie termiche possono compromettere in modo repentino l’accumulo nevoso così come è auspicabile una gestione conservativa del lago Maggiore al fine di salvaguardare quanto più volume possibile. Autore: Alberto Lasagna, Confagricoltura Pavia.

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