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NON C’È PIÙ NEVE

da | 6 Giu 2022 | NEWS

Lago Maggiore

Il dato ad oggi forse più preoccupante, e per molti aspetti sconvolgente, è che l’accumulo nevoso anche alle quote più alte, compresa la stazione di riferimento di Passo del Moro a 2820 mslm, è ormai prossimo allo zero.

NEVE IN QUOTA: GLI ULTIMI 15 ANNI

Analizzando gli ultimi 15 anni mai era capitato al 31 maggio di non avere neve residua a 2800 metri. L’annata più critica era stata il 2011 con, al 31 maggio, una disponibilità residua di neve di 26 giorni. Nel 2011 l’innevamento è scomparso al 25 giugno mentre nel 2009, annata caratterizzata da una nevosità eccezionale, l’innevamento al suolo è durato fino all’11 agosto. Innevamento al suolo significa scioglimento nivale e quindi deflusso nei fiumi e afflusso al lago Maggiore.

Purtroppo, la mancanza di neve condizionerà in modo importante il deflusso dei corsi d’acqua e l’afflusso al Lago Maggiore. Rispetto alla precedente annata peggiore si è compromesso il deflusso da scioglimento con quasi un mese di anticipo. L’unico paragone possibile è con il 2011 quando, a fronte di un residuo di soli 26 giorni di neve, il lago era ad un livello, a parità di data, paragonabile a quello odierno. Nel 2011 la ripresa della disponibilità nel lago Maggiore avvenne dal 3 di giugno con un andamento costante fino al 21 di giugno, con un innalzamento molto probabilmente influenzato anche dallo scioglimento.

L’assenza di accumulo nevoso porta a riporre le speranze di ripresa dei livelli del lago Maggiore unicamente sulle piogge: si passa da un dato certo ad un evento auspicato con, in questo 2022, una sorta di cambio di regime dei fiumi alpini che assomiglieranno sempre più a corsi d’acqua appenninici le cui portate saranno pesantemente influenzate dalle piogge. In queste ore i livelli idrometrici del lago Maggiore sono i più bassi degli ultimi 70 anni: livelli idrometrici ai minimi storici con innevamento ormai compromesso e falda non ancora riattivata. Le peggiori condizioni complessive che potevamo immaginare.

PIOGGE ASSENTI

Sono le piogge le grandi assenti di questo maggio, il mese statisticamente più piovoso dell’anno è trascorso
senza eventi significativi ma con la prima comparsa di eventi grandinigeni e di forte vento con gravi danni.
Proprio nella serata del 28 maggio una serie di eventi temporaleschi ha interessato l’intero territorio provinciale prima spazzato da violente raffiche di vento e poi in più zone, sia nell’Oltrepò orientale che nella Lomellina meridionale che nel pavese, colpito da violente grandinate che hanno causato gravi danni su tutte le colture.

PAC E PSR

In considerazione della perdurante siccità, sia nel corso del Tavolo tecnico Regionale, sia nel corso dell’audizione nell’VIII Commissione Agricoltura del Consiglio Regionale della Lombardia, Confagricoltura Pavia ha richiesto specifiche deroghe rispetto agli obblighi di PAC (rotazioni) e di PSR (misure 10 e fossetti) che, anche grazie all’impegno dei Consiglieri Invernizzi e Strada e dell’Assessore Rolfi, saranno oggetto di una imminente specifica delibera di Giunta Regionale.

In occasione dell’Audizione in VIII Commissione del 26 maggio scorso Confagricoltura ha richiesto una specifica deroga straordinaria rispetto agli obblighi di concessione di derivazione di acqua pubblica. Obiettivo è consentire, in presenza di aumenti di portata nei corsi d’acqua pubblici in conseguenza di piogge, di poter derivare tutta la portata disponibile fino a capienza dei cavi. La deroga, in aggiunta a quelle già annunciate sulla riduzione del DMV, potrà consentire di ottimizzare l’uso della risorsa irrigua in questa fase di assoluta emergenza.

ACCUMULO NEVOSO

Analizziamo ora le medie complessive per anno tenendo conto delle 4 fasce altimetriche cumulando e
mediando i dati annuali.

Per comodità di lettura riportiamo anche i dati organizzati in istogrammi e linee di tendenza.

I grafici e le linee di tendenza evidenziano l’attuale totale compromissione dell’accumulo nevoso. In una scala di allarme da 0 a 5, dove 5 rappresenta la massima allerta, l’attuale scarsità di accumulo nevoso può essere sicuramente classificata con un valore 5, il massimo.

RISERVA NEI LAGHI

Analizziamo la situazione del lago Maggiore, dove tutti gli indicatori evidenziano una situazione, anche qui, molto complicata con un livello idrometrico di appena 14 cm: a parità di data il livello più basso degli ultimi 70 anni. Si riporta di seguito il grafico visionabile sul sito laghi.net.

Attualmente le derivazioni sono aumentate in modo importanti avvicinandosi alla normalità ma tale inevitabile aumento di portate erogate e di scarsità di deflussi, sta riducendo rapidamente la quota idrometrica di circa 2 – 3 cm al giorno.

In una scala di allarme da 0 a 5, dove 5 rappresenta la massima allerta, l’attuale livello idrometrico, se valutato insieme alla scarsità di accumulo nevoso valutato il periodo, determina un’allerta 5.

SITUAZIONE FALDA

Confagricoltura Pavia prosegue nel monitoraggio quotidiano della falda in una sezione rappresentativa al termine della pianura risicola irrigua in prossimità del salto di terrazzo della valle del Po, in corrispondenza della confluenza del Sesia a Sartirana Lomellina.

Negli ultimi giorni è proseguito l’aumento dei livelli dovuto alla riattivazione della rete irrigua e alle sommersioni. Attualmente siamo ancora circa 10 cm in meno rispetto alla stessa data del 2021, tale differenza negativa determinerà, salvo eventi di pioggia quanto mai consistenti, un ritardo nella piena riattivazione di colature e fontanili di almeno 8 giorni rispetto allo scorso anno, ritardo che potrebbe essere anche più importante in presenza di scarsità di risorsa irrigua nelle prossime settimane. Nel grafico si può vedere come l’andamento più depresso e lento del 2022 rispetto al 2021.

SCALA DI ALLARME RISERVA IRRIGUA E INTERVENTI

Combinando gli indici dell’ipotetica scala di allarme derivanti da accumulo nevoso, invasi lacuali e falda, si ottiene un fattore 15 su un massimo di 15. Un indice di allarme assoluto. Confermiamo, come abbiamo evidenziato anche nel corso dell’audizione in Commissione Agricoltura, che non è più rinviabile una gestione emergenziale per ottimizzare l’uso della risorsa e servono strumenti che, abbattendo ogni forma di burocrazia, consentano tempi di azione e reazione quanto mai rapidi così da riuscire a gestire anche le portate determinate dalle auspicate piogge. In questa stagione irrigua estiva non possono valere le regole ordinarie e i tempi di reazione del passato. Tutti gli attori, dalle Istituzioni, ai Consorzi, alle Imprese Agricole, senza dimenticare i gestori dei grandi invasi idroelettrici, devono essere pronti a gestire situazioni quanto mai complesse.

La situazione sta assumendo una eccezionalità che la renderà di davvero complessa gestione e dove servono immediati provvedimenti straordinari da parte delle Istituzioni e azioni di emergenza da parte dei Consorzi Irrigui così da salvaguardare quanto più possibile i raccolti e prepararci a situazioni che, nelle prossime settimane, saranno ancora più complesse. Deroghe al DMV, deroghe alle concessioni in presenza di picchi di portata e rilasci dagli invasi idroelettrici alpini in funzione del fabbisogno irriguo sono decisioni che vanno rese operative ora. Autore: Alberto Lasagna, Confagricoltura Pavia.

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