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MOLTIPLICATORI A CONGRESSO

da | 2 Feb 2022 | NEWS

seme certificato

Si terrà venerdì 4 febbraio l’appuntamento forse più atteso della stagione risicola. Un appuntamento che si tiene annualmente da oltre 40 anni: l’incontro dedicato al bilancio della certificazione delle sementi di riso per la campagna 2021/22. L’inizio della manifestazione è fissato alle ore 10 presso il Centro di Ricerca sul Riso di Castello d’Agogna (PV). La fruizione al pubblico sarà solamente online (in webinar live tramite i seguenti link Facebook e Youtube).

OBIETTIVI E CONCORSO NAZIONALE

Il sottotitolo di quest’anno propone il tema della PAC 2023/2027. Tema che verrà affrontato nel corso dell’incontro dal direttore dell’Ente Nazionale Risi, Roberto Magnaghi. L’evento, organizzato dal Crea in collaborazione con l’Ente Risi, parlerà come consuetudine di temi riguardanti la ricerca applicata e la divulgazione dei risultati delle sperimentazioni. Qui, sarà presentato il libro creato dal Crea in collaborazione con Corteva: “Le varietà di riso coltivate in Europa, 2006-2021 – caratteristiche e criteri di scelta”.

In coda alla manifestazione si terrà, come consuetudine, la premiazione del 111° Concorso Nazionale Moltiplicatori sementi di riso, che sarà effettuata dal Sottosegretario MiPAAF, Senatore Gian Marco Centinaio, a cui sono affidate anche le conclusioni della giornata (scarica la locandina dell’evento).

LA PRODUZIONE DI SEME CERTIFICATO

A fare da apripista alla chermes, dopo i saluti istituzionali, sarà Luigi Tamborini, ricercatore del Crea che da anni si dedica al monitoraggio della produzione di semente risicola. Nel suo intervento, intitolato “La produzione di sementi di riso nella campagna 2021-22”, riassumerà il suo recente lavoro di raccolta dei dati relativi ai quantitativi di semente certificata per ogni singola varietà iscritta a registro o per la quale è stato intrapreso un processo di iscrizione (scarica la relazione completa redatta dal dottor Tamborini). Abbiamo intervistato il ricercatore per analizzare questi dati, cercando di focalizzarci su quelli più interessanti alla luce del recente andamento dei mercati e delle dichiarazioni dell’industria, e per avere qualche anticipazione dell’evento.

IL MERCATO DEL SEME CERTIFICATO

«I quantitativi certificati sono leggermente in calo rispetto alla scorsa campagna, nonostante i dati relativi alla superficie delle coltivazioni da seme approvata nel 2021 sia maggiore rispetto a quella del 2020 – spiega Tamborini. Infatti, al netto della superficie scartata che si aggira sempre intorno al 10% ed è principalmente legata alla presenza di riso Crodo, la scorsa campagna abbiamo approvato 10453,28 ha contro i 9828,55 ha del 2020. Il seme che abbiamo a disposizione quest’anno potrebbe essere deficitario per il comparto dei tondi. Il fenomeno è dovuto al calo di semente prodotta (vedi grafico) e la probabile domanda elevata, scaturita dall’andamento odierno delle quotazioni. In particolare, Selenio ha avuto un investimento di superficie da seme pressoché invariata ma la domanda sarà sicuramente maggiore. Questo potrebbe rendere impossibile soddisfare tutte le richieste. D’altro canto, questa dinamica è consuetudine in risicoltura, come del resto che parte del prodotto certificato rimanga nei magazzini dei produttori per mancanza di richiesta di una specifica varietà in seguito ad andamenti deficitari sul mercato.Grafico semente

Molto positivo il dato relativo ai lunghi B. I lunghi B fanno registrare circa 800 ha in più (vedi grafico). Questo è legato sia all’andamento del mercato nella scorsa campagna (ed in parte anche in questa), sia al forte sviluppo della tecnologia Provisia. Provisia ad oggi è l’unica varietà di questo comparto. Basti pensare che PVL 136-IT è la varietà più moltiplicata, con ben 920,58 ha (al secondo posto Centauro staccato di ben 225 ha circa, ndr).

Semente certificata 2

OBIETTIVO 250 MILA ETTARI

«Circa la disponibilità complessiva, l’anno scorso abbiamo prodotto 44197 t di semente, esportandone 7569 t, arrivando quindi ad una quantità di utilizzo pari a 36628 t. La superficie investita a riso è 227038 ha. Questo significa che sono state utilizzati circa 161 kg/ha di semente. Si tratta di un dato in linea con quanto richiesto mediamente come investimento di semina dalle diverse varietà (anche se leggermente inferiore). Ciò grazie principalmente alle varietà Clearfield e Provisia. La errata pratica del reimpiego, infatti, viene svolta con più leggerezza per le varietà tradizionali. Il quantitativo certificato, dunque, ritengo possa essere adatto a fornire il materiale riproduttivo per 200000 ha circa, considerando un investimento medio di 180-190 kg/ha. Si tratta di un dato lontano dall’investimento reale, attorno ai 230000 ha ettari, e tanto più da quello richiesto recentemente dall’industria, 250000 ha. Considerando quanti scelgono di affidarsi al reimpiego, tuttavia, ritengo che si possano soddisfare le richieste dei risicoltori, anche se potrebbero esserci delle defezioni, soprattutto per i già citati tondi».

«Vi anticipo, infine, qualche numero relativo alla premiazione dei sementieri. Verranno premiati 18 aziende con l’attestato di qualità, 10 con l’attestati di eccellenza e 10 con i vari primi premi. Quest’ultimi verranno assegnati in presenza dal Senatore Centinaio e saranno: 2 medaglie d’oro promosse da Basf e relative unicamente al loro panorama varietale, 4 coppe e 4 pannocchie d’oro.» Autore Enzo Bosso

 

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