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L’ENTE RISI METTE IL RACCOLTO SOTTO LA LENTE

da | 1 Feb 2022 | NEWS

Giancarlo Savino

Si concluderanno a breve, il 3 febbraio, gli incontri organizzati dall’Ente Nazionale Risi nelle tre principali province risicole italiane. L’8 febbraio, infine, vi sarà un incontro in quel di Oristano. Obiettivo per trasmettere i risultati delle ricerche ed i bilanci annuali anche ai risicoltori insulari. In Piemonte sono stati cinque gli incontri tenutisi, tre nella provincia di Vercelli e due a Novara.

NOVARA: I NUMERI DELL’ANNATA AGRARIA

Nella sede novarese, Umberto Rolla ha parlato della campagna 2021, illustrando i numeri della risicoltura novarese: «33,5 mila ha a riso su 533 aziende, le quali hanno scelto di coltivare principalmente 10 varietà. Tra queste con superficie crescente ci sono Dardo, Sole CL, Cammeo, CL388, Selenio, Luna CL, Barone CL, CL28, Centauro e Terra CL. Queste sono capaci di occupare più del 70% della superficie. Le varietà con tecnologia Provisia hanno superato i mille ettari nel complesso.

NOVARA: IL CLIMA

Temperature minime di marzo, aprile e maggio principalmente al di sotto della media. Le massime sono state molto altalenanti. In questo periodo la semina è stata per il 56% in acqua e per il 44% in asciutta. Il secondo è un dato in aumento costante negli ultimi dieci anni, favorito quest’anno anche dal clima tra marzo e aprile. In giugno temperature al di sopra della media, favorendo lo sviluppo del riso e i trattamenti. Vi sono però molte infestanti che hanno sviluppato resistenze. Il GIRE ha stimato un 30% di piante avventizie sfuggite ai trattamenti a causa delle resistenze sviluppate nella scorsa campagna. In luglio temperature altalenanti, prima parte più fredda e seconda più calda. Ad agosto abbiamo avuto una prima parte in cui le temperature sono state al di sotto della media, con elevata umidità.

Queste condizioni hanno favorito lo sviluppo del brusone, come dimostrano i bollettini in queste due settimane. Seconda parte più calda, con meno rischio brusone. Il periodo di raccolta ha avuto temperature nella media, si sono riscontrati anche meno eventi grandinigeni rispetto all’anno precedente. Queste condizioni hanno favorito la raccolta, permettendo a molte varietà di sviluppare una resa alla lavorazione migliore rispetto alla precedente annata».

I CONCIMI

Alessandra Bogliolo ha esposto le prove di difesa e concimazione della sede novarese dell’Ente, spiegando: «Abbiamo svolto 7 prove con la tecnologia Provisia, ottenendo un ottimo controllo per le infestanti target. Risulta fondamentale effettuare comunque un trattamento di pre-semina o pre-emergenza ed utilizzare prodotti capaci di colpire anche le infestanti non graminacee, sulle quali Verresta risulta poco efficace. Abbiamo svolto 4 prove su Avanza, erbicida residuale ad azione prolungata da usare in pre-semina. Il prodotto si è dimostrato efficace sulle infestanti target, anche se con riscontri altalenanti dovuti ai vari condizionamenti esterni presenti. La sua utilità si è riscontrata anche nel contenimento delle infestanti non-target, causando un indebolimento che favorisce l’azione dei principi attivi dedicate ad esse, utilizzati sia insieme a questo prodotto sia nei trattamenti successivi. Due prove sono state svolte anche per Loyant 25 NEO EC. Il prodotto ha dimostrato ancora una volta la sua efficacia sia in pre-semina che in post-emergenza, ad eccezione di condizioni in campo che hanno reso difficile all’erbicida il raggiungimento delle infestanti target.  Abbiamo svolto, inoltre, 6 prove su prodotti fungicidi. Quattro sono state dedicate al nuovo prodotto a base di strobilurine, Seltima. Questo previene l’infezione ed è quindi fondamentale sceglier bene il momento di utilizzo. Due prove hanno riguardato Invelop White Protect, prodotto naturale a base di talco capace di coadiuvare i fungicidi. La ditta produttrice ha voluto testare la sua efficacia su riso, che si è però dimostrata minima, il trattamento fungicida è stato ugualmente efficace nonostante il suo utilizzo».

IL BRUSONE E LA NUOVA PAC

Daniele tenni ha esposto il meccanismo di insorgenza delle resistenze, focalizzando la sua attenzione sul recente sviluppo della resistenza alle strobilurine da parte del fungo Pyricularia oryzae (brusone). Questa è stata riscontrata su campioni raccolti nel 2020, grazie ad un lavoro di monitoraggio e ricerca svolto nella sede di Castello d’Agogna dal team di Marco Romani, di cui Tenni fa parte. È stato scoperto che la resistenza è legata ad una mutazione nel gene G143A, riscontratasi tramite analisi molecolare in tutti campioni in cui lo sviluppo del fungo era importante. Il dato allarmante è che su 32 campioni analizzati ben 12 hanno dimostrato la resistenza. «Per limitare lo sviluppo di questa resistenza – spiega Tenni – è fondamentale usare anche altri principi attivi, a diverso meccanismo d’azione. Inoltre, consigliamo di non effettuare più di due trattamenti nella stessa annata e di adottare un approccio di difesa integrato. Primo obiettivo è mettersi nelle condizioni migliori per evitare il rischio di infezione da Pyricularia. Nel 2021 abbiamo continuato il monitoraggio, effettuando 93 campionamenti su tutto il territorio risicolo italiano. In primavera avremo i risultati che divulgheremo ai risicoltori.» In seguito Simone Silvestri ha parlato della futura programmazione Pac e dell’andamento del mercato a livello locale ed internazionale, ripercorrendo l’intervento tenuto anche in provincia di Pavia, di cui vi abbiamo parlato in questo articolo. Autore Enzo Bosso.

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