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IL PIEMONTE ABBANDONA LA RISICOLTURA

da | 30 Gen 2023 | NEWS

acqua

I risicoltori piemontesi sono molto preoccupati per la piega che sta prendendo il Psr 2023/2027. Innanzi tutto perché questo strumento normativo e finanziario che dovrebbe andare a colmare i “buchi” aperti nei bilanci aziendali dai tagli alla Pac in Piemonte, per il riso, partirà di fatto solo nel 2024. E poi perchè le promesse di Cirio e Protopapa, della Lega e di Forza Italia, di difendere la risaia agonizzante per la siccità non saranno mantenute, se saranno approvate le bozze ora in discussione, che potete scaricare da questo articolo.

UN VUOTO POLITICO

Da una prima lettura pare proprio che la Regione Piemonte non abbia intenzione di salvare la risicoltura italiana e che, dopo aver promesso mari e monti al tavolo dell’Ente Risi, non intenda destinare al settore le risorse necessarie per difendersi dalla siccità. Ma vediamo nel dettaglio cosa si sta preparando nelle segrete stanze di Torino. Sperando che qualcuno faccia ragionare gli amministratori piemontesi. La prima stranezza che balza all’occhio è che dopo averci intontiti con il Farm to York ed essere andati dietro alle sirene di Bruxelles gli amministratori piemontesi hanno fatto un bel taglia e incolla del vecchio Psr e hanno rifinanziato l’agricoltura integrata con una dotazione finanziaria di 58 milioni, nettamente superiori ai dieci della Lombardia. Non che ci dispiaccia sostenere l’integrata ma fantasia proprio zero!

ANCHE IL BIO NON SE LA PASSA BENE NEL PSR

Il biologico vede aumentare le risorse, ma non per il riso, che mantiene un contributo bassino e dovrà vedersela con colture ben più agguerrite e una superficie finanziabile esigua: 32.000 ettari totali. In base al regolamento in gestazione, inoltre, se un’azienda mista nell’ambito dei seminativi ha una parte investita in risicoltura biologica non può averne un’altra che coltivi in modo convenzionale.

LE COVER? UN GIARDINETTO

Alle cover crop sono destinati 10 milioni di euro, appena sufficienti per coprire 8700 ettari. Di riso? No, di tutte le colture. Con il rischio che finisca come nel vecchio Psr piemontese, che, avendo fissato una produzione standard di 200mila euro impediva alle aziende risicole di entrare in graduatoria. Se va bene, accederanno alcune aree Natura 2000, che imboccano la corsia preferenziale. Aggiungiamoci pure che il Psr destina risorse anche agli agricoltori “custodi della biodiversità” e alla conservazione della biodiversità con le banche del germoplasma. I risicoltori non si preoccupino di rientrarvi: la prima sottomisura coprirà 95 ettari al massimo e la seconda dovrà spartire un milione tra dieci progetti.

CHI RESTA SENZA SOLDI

Un altro tema su cui i politici amano riempirsi la bocca è l’innovazione. Bene, sapete quanto destina il Psr piemontese all’agricoltura di precisione? Due milioni di euro. Per tutta la Regione e per tutte le colture. Basteranno per un migliaio di ettari. In questa misura sarebbero previste anche le attrezzature per l’irrigazione di precisione. La minima lavorazione avrà 6,4 milioni di euro che basteranno a finanziare 6500 ettari.

LA SOMMERSIONE È ANNEGATA

Il punto più dolente, come dicevamo, sono le promesse non mantenute. Tutti pronti a dire che bisogna promuovere la sommersione ma la Lombardia, che ha il primato dell’asciutta offre 200 euro ad ettaro a chi semina in acqua, il Piemonte la metà! Chi coltiva mais può stupirsi di questa pretesa ma bisogna ricordare che oggi seminare in acqua è più sostenibile ma più costoso, anche perché non ci sono più i principi attivi autorizzati per contrastare in modo efficace le malerbe. E non è tutto. Sono previsti 220 euro per la sommersione invernale: non pensate ad una pioggia di denaro, visto che, compresi fossetti e stoppie, tutto il pacchetto delle misure per la risaia prevede un investimento di 21 milioni di euro. A conti fatti, la grande rivoluzione anti-siccità  sottoscritta dal Piemonte al tavolo Ente Risi potrebbe interessare la non astronomica superficie di 12mila ettari…

SOLO TAGLI

Nel mentre, come sappiamo da tempo, il valore dei titoli verrà tagliato del 17% e di un ulteriore 30 nei prossimi anni per arrivare al -47% entro il 2026. Doveva essere compensato dall’aiuto accoppiato, ma se le domande saranno molte (perché coltivare riso resta remunerativo rispetto ad altre colture, in alcune zone) sicuramente ci sarà una perdita nel bilancio dell’azienda risicola. Ci aspettiamo che il governatore Cirio ci smentisca e che lo facciano, soprattutto, i fatti. Autore: Paolo Viana

Scarica le seguenti bozze in discussione: PSR PIEMONTE 2023:2027 parte generale, Schede intervento, Quadro sinottico dei premi, Piano Finanziario, cronoprogramma dei bandi piemontesi, Strategia Akis, Strategia per la digitalizzazione.

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