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URGE CONFRONTO SULLA FALDA

falda

La stagione irrigua estiva volge al termine. Si possono avviare le prime considerazioni sull’andamento e sulle criticità che ha vissuto l’intero comparto pavese e lomellino.

INTERRUZIONE DELLA SICCITA’ 2022

L’avvio della stagione è contrassegnato fino ad aprile dalla prosecuzione dalla siccità dello scorso anno. Le piogge di maggio e giugno, particolarmente intense, e la consapevolezza di dover completamente mutare le modalità gestionali in ambito irriguo hanno consentito una irrigazione regolare, talvolta abbondante, fino ai primi giorni di agosto. Qui la combinazione di molteplici eventi ha determinato una forte criticità. Fortunatamente solo per pochi giorni, il clima ha riportato ad uno scenario simile al 2022. Questo si è verificato negli areali che non beneficiano di colature o della risalita della falda.

Si è ripresentata una sommatoria di eventi negativi per il comparto irriguo. Al contempo, si è palesata nuovamente la necessità di una regia unica. Una regia almeno emergenziale, per il comparto irriguo nord occidentale che supera i paradigmi novecenteschi costruiti in presenza di condizioni idrologiche profondamente diverse rispetto a quelle attuali.

FOCUS DI AGOSTO FALDA

Nella prima decade di agosto si è ridotta la domanda elettrica nazionale. Una volta ancora, il sistema elettrico italiano ha gestito prioritariamente il calo di domanda. Ciò è avvenuto in presenza di una impennata della produzione eolica, con la quasi totale interruzione della produzione idroelettrica. Si sono osservati inevitabili ripercussioni sia sui deflussi in Po e Dora Baltea, sia sugli afflussi al Lago Maggiore. I primi giorni di agosto hanno poi presentato un abbassamento delle temperature che ha bloccato lo scioglimento dei ghiacciai più altimetricamente elevati e antichi. Il fenomeno sta compromettendo quasi completamente tutte le riserve glaciali del lato sud delle Alpi. La sommatoria di questi eventi, sia direttamente antropici, sia collegati al cambiamento climatico, ha determinato una improvvisa e drastica riduzione della disponibilità irrigua in tutto l’areale risicolo nord occidentale.

LA GESTIONE DEL LAGO VA RIPENSATA

Fondamentale, che il mondo agricolo avvii un confronto su come gestire, oltre alla essenziale ricarica della falda, anche l’accumulo del lago Maggiore ragionando non più solo sulle competenze delle derivazioni come finora fatto. Ciò si deve fare in considerazione della storica disponibilità d’acqua. Deve essere introdotto un elemento di modulazione delle derivazioni programmata, almeno dal 15 luglio al 20 agosto, sulla base dell’acqua effettivamente presente nel lago e, auspicando una nuova disciplina, negli invasi idroelettrici. L’obiettivo è garantire una disponibilità minima costante da incrementare in caso di piogge e di innalzamento dei livelli idrometrici.

L’EVENTO CATASTROFICO DEL 26 AGOSTO

Il 26 agosto tutta la provincia di Pavia, e la Lomellina in particolare, è interessata da una serie di eventi. Questi ultimi hanno causato prima danni da vento e poi, nei due giorni seguenti, precipitazioni dalla dinamica più autunnale che estiva.

Nel pomeriggio del 26 agosto una tempesta di vento ha causato imponenti danni ai raccolti, ai pioppeti e soprattutto a moltissime strutture rurali con danni estremamente gravi. I singoli danneggiamenti non sono eccezionali. Infatti, tutti abbiamo contezza di violenti fenomeni ventosi localizzati che spesso generano gravi danni ai fabbricati su aree limitate. Eccezionale è, come già avvenuto a fine luglio nel novarese e milanese, l’estensione dell’area interessata, con un solco dei danni che ha segnato il territorio per oltre 50 km.  Dopo una prima sottostima della calamità, soprattutto a livello mediatico, è in corso la mappatura degli effettivi danni. Molti i tetti divelti che hanno poi generato danni ancor peggiori con le piogge che si sono verificate nelle 48 ore successive. Qui, un andamento piovoso tipicamente autunnale pur se in periodo estivo (altro evento anomalo), ha accumulato oltre 80 mm di acqua.

EFFETTI SUI SISTEMI AZIENDALI FALDA

Impressionante è il calo termico che si è verificato in concomitanza dell’evento ventoso: nella stazione di Sartirana Lomellina la temperatura dell’aria è passata da 33.7° a 20.6° in appena 50 minuti. Il salto termico è sintomatico dell’energia in gioco con eventi di simile magnitudo, energia che amplificata dall’imponente innalzamento termico della temperatura del vicino mar ligure, si scarica al suolo con eventi intensi ed estesi come mai visto fino ad ora.

Questi accadimenti, sempre più frequenti, porteranno, negli anni, a rivedere le modalità costruttive e di protezione dei centri aziendali e per questo servirà un importante aiuto istituzionale.

La crescita della falda, interrotta nei primi giorni di agosto, ha segnato, nella consueta stazione di misura, una parziale ripresa per avviare, proprio in queste ore, quello che appare come il calo fisiologico collegato alla fine dell’irrigazione.

Non si sono raggiunti i livelli massimi del 2021 e questo rende sempre più urgente pianificare diffuse azioni di ricarica della falda in presenza di disponibilità idrica anche jemale.

RISERVE NEVOSE

L’analisi delle riserve nevose delle 4 stazioni nivometriche non è allo stato significativa, non appena si avvierà l’auspicata ricostituzione dell’accumulo si riavvierà il costante monitoraggio.

LAGO MAGGIORE

Il Lago Maggiore ha vissuto nelle ultime tre settimane situazioni estreme. Nella seconda decade di Agosto si sono sfiorati, senza mai raggiungerli, i minimi assoluti con le note conseguenze sulle derivazioni irrigue. L’evento di pioggia verificatosi tra il 26 e il 28 agosto ha fatto risalire il lago di oltre 140 cm in appena 3 giorni, diventa prezioso salvaguardare questo accumulo sia per la prossima stagione invernale che per il 2024. Riportiamo i consueti grafici acquisiti dal sito laghi.net.

Dato in cm del livello idrometrico a Sesto Calende negli ultimi tre anni al 31 agosto.

 

ANDAMENTO FALDA

La falda freatica, nella stazione di misura considerata, sembra aver raggiunto il massimo stagionale con una ripresa nelle ultime settimane rispetto allo stallo di inizio agosto. Negli ultimi giorni si è avviata una fase di discesa. Fase che con ogni probabilità, segna l’inizio del calo che, in assenza di diffusa sommersione invernale, proseguirà fino alla prossima stagione irrigatoria estiva.

A pari data, rispetto al 2021, la falda attualmente è 18 cm più bassa mentre rispetto all’eccezionalità del 2022 si è 59 cm più alti. Con riferimento poi alla stazione di misura di Sartirana Lomellina si riporta anche l’andamento pluviometrico degli ultimi sei mesi del 2021, 22 e 23.

L’andamento evidenzia una situazione del 2023 migliore rispetto ai due anni precedenti. Ciò ha agevolato le dinamiche agronomiche.

SCALA DI ALLARME RISERVA IRRIGUA

In questa fase viene sospesa, fino a novembre, l’analisi della scala di allarme. Autore: Alberto Lasagna, Confagfricoltura Pavia

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