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TRENTA GRADI IN SETTE GIORNI

delta termico

Si conferma un andamento positivo con riferimento all’accumulo delle risorse idriche. Lo strato nevoso si sta mantenendo su buoni livelli. Tuttavia, picchi termici degli scorsi giorni ne hanno causato una apprezzabile diminuzione. La falda, in fase di stabilità, è in condizioni considerevolmente migliori rispetto agli ultimi due anni grazie alle eccezionali precipitazioni di febbraio e marzo.

Il lago continua a scaricare portate in modo importante con il livello idrometrico che si mantiene nell’intorno dei 125 cm. Lo scenario è complessivamente positivo, sicuramente la traiettoria in corso di innalzamento termico comprometterà l’accumulo nevoso in modo anticipato rispetto allo scorso decennio.

In ogni caso le condizioni complessive di accumulo presenti all’avvio della stagione irrigatoria sono le migliori che si potevano attendere stante la situazione di gennaio. Le copiose precipitazioni tardo-invernali hanno determinato una complessiva inversione di tendenza. Purtroppo il sistema meteoclimatico appare molto condizionato dall’accumulo di energia determinato dal diffuso innalzamento termico. Ciò rende davvero complesso elaborare previsioni a medio termine.

DELTA TERMICO

Le oscillazioni termiche di questi giorni con differenziali prossimi ai 30 gradi in appena 7 giorni sono testimonianza di un sistema ambientale dove la previsione a medio e lungo termine diventa davvero ostica e dove gli eventi estremi, di ogni natura, diventano sempre più la regola.

Il comparto agricolo si trova sempre più esposto a questi fenomeni estremi: la grande piovosità se da una parte ha migliorato di molto l’accumulo di risorsa, dall’altro sta rallentando le operazioni agricole primaverili.

Ancor più preoccupanti sono le rapidissime e potenti escursioni termiche che rischiano di causare gravi danni alle colture già presenti in campo.

RISERVE NEVOSE

L’analisi delle riserve nevose delle 4 stazioni nivometriche evidenzia il mantenimento di buoni accumuli.

 

LAGO MAGGIORE

Il lago Maggiore, dopo aver segnato dei massimi nelle scorse settimane, sta proseguendo in una fase di costanza di livello nonostante un deflusso che, da oltre 15 giorni, supera i 500 m3/s. Simili deflussi, per un periodo così prolungato, costituiscono, rispetto agli scorsi anni, una anomalia che conferma la complessiva instabilità sistemica.

Riportiamo i consueti grafici acquisiti dal sito laghi.net.

Dato in cm del livello idrometrico a Sesto Calende negli ultimi tre anni al 19 aprile.

 

Il calo del 2024 è dovuto al picco extra massimo riscontrato 15 giorni fa.

ANDAMENTO FALDA

La falda freatica è in una fase di fondamentale stabilità su livelli nettamente superiori agli ultimi due anni con un maggior accumulo che si mantiene ad oltre 50 cm rispetto alle misurazioni in pari data. All’avvio dell’attività irrigua in modo diffuso la falda riprenderà la fase di risalita.

 

Prosegue la stima del volume accumulato nella falda freatica dell’areale risicolo Vercellese, Novarese e Lomellino sia con grafico pluriennale che con informazioni tabellari.

Nota sull’uso delle informazioni:

Si tratta di un modello sperimentale realizzato per affinare la conoscenza del comportamento della falda e si ribadiscono le modalità di lettura dei dati già indicate nelle precedenti analisi.

Si conferma la previsione di un anticipo importante nella riattivazione dei fontanili rispetto agli ultimi due anni.

Volume accumulato al

18 aprile 2024 [m3]

% sul massimo volume accumulato 2021 – 24 Volume accumulato al

4 aprile 2024 [m3]

Volume accumulato al

18 marzo 2024 [m3]

176.827.018 21% 192.203.281 207.579.543
Volume accumulato al   18 aprile 2023 [m3] Differenza

2024 – 2023 [m3]

Volume accumulato al

18 aprile 2022 [m3]

Differenza

2024 – 2022 [m3]

53.816.919 123.010.099 20.501.683 156.325.335

 

I dati elaborati vanno letti come linea di tendenza, in ogni caso emerge come la falda stia accumulando, pur se in modalità dinamica, un volume di gran lunga superiore rispetto al 2023 e al 2022, con un incremento pari alla capacità di una grande diga.

SCALA DI ALLARME

L’accumulo nevoso, al netto dell’innalzamento termico previsto, porta ad un dato di prudenza indicando un fattore 1 su 5 della scala di allarme. Il Lago Maggiore ha un discreto accumulo: in considerazione dell’accumulo nevoso l’indicatore è a 1 su 5. Con riferimento alla falda si ha un comportamento migliore rispetto agli scorsi anni, l’indicatore che si ritiene più plausibile è 2 su 5.

Questo porta ad un indicatore complessivo della scala di allarme irrigua pari a 4 su un massimo di 15, confermando l’indicatore elaborato nella precedente analisi. Autore: Alberto Lasagna, Confagricoltura Pavia.

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