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BORSE IN STAND-BY

da | 19 Feb 2022 | NEWS

raccolto

Seduta di venerdì a Mortara che consolida l’ottimo stato di forma di alcune varietà. Selenio si allinea alla quotazione emessa nei bollettini delle altre sale di contrattazione a inizio settimana (min 725 €/t max 760 €/t). Piccoli passi in avanti nel mercato interno per i gruppi Carnaroli e Arborio. Il primo che raggiunge i 760 €/t di valutazione massima e il secondo che cresce di 10 €/t rispetto ai prezzi registrati fino ad oggi in tutte le sale di contrattazione. Molto positiva anche la situazione relativa ai lunghi A generici, che a piccoli passi continuano la loro crescita nella quotazione arrivando a max 535 €/t (la precedente massima quotazione era 529 €/t). Sorprende, inoltre, Augusto che, con un importante +40 €/t dall’ultima rilevazione nella sala di contrattazione della Lomellina, raggiunge min 540 €/t e max 570 €/t.

PROMOSSI I LUNGHI A GENERICI

Continua la tendenza al rialzo, dunque, anche se sempre più lenta e relativa solo ad alcune varietà. Un gruppo che sembra essere in splendida forma è quello dei risi lunghi A generici. Questa voce è solitamente la meno apprezzata tra i lunghi A, mentre oggi ha un valore decisamente superiore ad altre varietà, considerate storicamente più pregiate, come i gruppi Baldo, Roma e S. Andrea. Questo stesso valore sembra essere destinato ad ulteriori crescite nelle sale di contrattazione, dal momento che già nella seduta di Mortara un compratore ha proposto 60 €/q (prezzo ivato). Per le altre tre varietà citate nel paragrafo la situazione al mercato sembra farsi sempre più pesante: i compratori sono pochi e vi è un surplus di merce, per questo le contrattazioni sono  in stallo e pochi acquistano a quotazioni massime.

I RISI DA INTERNO

Tra le varietà da interno è diversa la situazione di Arborio e Carnaroli (e i loro similari), che registrano costantemente un buon interesse della domanda e per questo il loro prezzo sale mentre il mercato rimane vivace. Carnaroli, tuttavia, è pressoché introvabile nella sua varietà classica, per questo anche i similari sono richiesti ed il prezzo trainato alla crescita. Arborio e similari, al contrario, hanno maggiore disponibilità di prodotto (legata all’elevato investimento fatto nella scorsa campagna, soprattutto di CL388). Per questo il prezzo rimane inferiore ad altri gruppi merceologici, solitamente meno apprezzati, e non si ottengono più di 55 €/t lordi.

SELENIO

I tondi, Selenio in particolare, sono ormai a quotazioni tali da ledere il guadagno dei trasformatori. La merce, tuttavia, continua ad essere richiesta anche se le disponibilità sono davvero limitate, risulta dunque complesso vedere ulteriori crescite nel prossimo futuro ma mai dire mai.

I RISI INDICA

Sempre più pesante e complessa la situazione dei risi “indica”, poco richiesti e con un prezzo poco soddisfacente (difficilissimo chiudere a 45 €/q lordi). Interessante, infine, l’apprezzamento dei lunghi A di pregio (rappresentati dalla quotazione di Augusto in questo bollettino), capaci di superare anche Arborio e similari, rimanendo secondi solo al gruppo Carnaroli tra i lunghi A del bollettino.

LA PAROLA AI MEDIATORI: NOVARA

Il mediatore milanese Giovanni Migliavacca fotografa con queste parole la situazione nella sala di contrattazione pavese: «Si è sviluppata una sorta di modalità stand-by sul mercato, causata da diversi fattori. Carenza di merce disponibile per la vendita, prezzi stabili su molte voci nelle quali gli agricoltori si attendono dei rincari e la ripartenza delle operazioni di campo. Questi allontanano le menti e i corpi dei produttori dalle borse merci. Riguardo ai rincari attesi dai risicoltori per vendere le ultime partite, ritengo che non si possa sperare in crescite in nessuna voce del listino. L’unico gruppo merceologico che dovrebbe crescere credo possa essere i tipo Ribe (o lunghi A generici), per i quali si è iniziato a parlare di 60 €/q lordi. Cifra che dovrebbe prossimamente consolidarsi anche con la crescita della quotazione a bollettino. »

LA PAROLA AI MEDIATORI: MILANO

«Gli scostamenti registrati questa settimana nei bollettini ritengo siano solo un adeguamento tecnico con valutazioni già ventilate ampiamente nelle precedenti sedute – aggiunge Stefano Pezzoni, mediatore milanese. Gli scambi sono sempre più ridotti, in un contesto di mercato caratterizzato dalla carenza di merce grezza e dalla prudenza degli operatori. Anche le riserie rallentano nella loro domanda, poiché i prezzi attuali del risone sono difficili da sostenere per i trasformatori. Sempre per questi motivo la loro politica attuale di acquisto è legata alla necessità di merce, non si acquista per fare scorte. Anzi, si attinge dalle stesse scambiando sul mercato prodotto già lavorato con altre riserie in base alle diverse disponibilità. Riguardo ai possibili sviluppi futuri credo che l’unica voce che possa ancora apprezzarsi significativamente siano i lunghi A generici, poiché nelle altre voci ritengo che siamo arrivati al prezzo massimo. Ulteriori rincari non consentirebbero il guadagno dalla trasformazione.» Autore Ezio Bosso.

Consulta la tabella delle quotazioni del18.2.22 

 

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