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ANALISI DELLA PROSSIMA SICCITA’

dispense idriche

Prosegue il preoccupante andamento meteoclimatico con accumuli nevosi abbondantemente sottola media, il Lago Maggiore che fatica a riempirsi e le falde in costante e fisiologico calo ben oltre i livelli riscontrati lo scorso anno.

ACCUMULO NEVOSO

Si è analizzata la situazione dell’accumulo nevoso al 23 febbraio dell’ultimo quindicennio a diverse quote comprese tra 1300 e 2800 mslm sul massiccio del Monte Rosa. Negli scorsi giorni, soprattutto alle quote più alte, si sono avute deboli precipitazioni nevose che, purtroppo, non hanno modificato l’andamento complessivo della stagione.

 

Emerge ancora come il dato al 23 febbraio 2022 sia il più basso degli ultimi 15 anni a pari data: 40cm contro una media di 132. Il 70 % meno della media dell’ultimo quindicennio. Un dato straordinariamente basso, soprattutto perché influenzato dallo scarso accumulo alle quote superiori dove si riscontra un accumulo di soli 66 cm. Dato in leggera crescita negli ultimi 15 giorni, a fronte di una media di 188 cm, il 65 % meno della media nell’intorno dei 2800 mslm: 15 giorni fa tale differenza era del 75 %, un aumento di accumulo che purtroppo non modifica l’andamento complessivo.

In una scala di allarme da 0 a 5, dove 5 rappresenta la massima allerta, l’attuale scarsità di accumulo nevoso può essere sicuramente classificata con un valore 4.

ACCUMULO RISERVA NEI LAGHI

Analizziamo la situazione del lago Maggiore, dove tutti gli indicatori evidenziano una situazione, particolarmente complessa.

MEDIA ANNUALE LINEARE

Già la lettura del grafico evidenzia una situazione idrometrica di accumulo ancora di poco sopra lo zero in quanto la quota di invaso a Sesto Calende è aumentata in 15 giorni di appena 5 cm. Aumento avvenuto a seguito della scarsità degli afflussi evidenziata dal dettaglio tabellare, già riscontrata due settimane fa.

Ovviamente con le piogge primaverili tale durata temporale di riempimento verrà ridotta a qualche settimana al più. Se permane l’assenza dell’accumulo nevoso come sopra richiamata, è utile rammentare che l’autonomia del Lago Maggiore, in assenza di afflussi significativi (inferiori a 100 mq/s), pur adottando la quota di invaso autorizzata a 150 cm ed ipotizzando una soglia minima di invaso a – 20 cm, è ragionevolmente inferiore ai 30 giorni. Dopo di che sono inevitabili riduzioni importanti alle derivazioni agricole e idroelettriche. In una scala di allarme da 0 a 5, dove 5 rappresenta la massima allerta, l’attuale livello idrometrico, se valutato insieme alla scarsità di accumulo nevoso, determina un’allerta 4.

SITUAZIONE FALDA

Confagricoltura Pavia, prosegue nel monitoraggio quotidiano della falda in una sezione rappresentativa al termine della pianura risicola irrigua in prossimità del salto di terrazzo della valle del Po a Sartirana Lomellina.

L’analisi di dettaglio del comportamento della falda è iniziata nel maggio del 2021. Il seguente grafico evidenzia l’andamento della falda con una escursione di 300 cm tra il valore minimo riscontrato ed il valore massimo misurato.

Prosegue l’inevitabile calo della falda, un calo che potrebbe determinare una dilazione temporale, rispetto allo scorso anno, nella piena riattivazione di fontanili e colature. Scala di allarme riserva irrigua comparto risicolo Combinando gli indici dell’ipotetica scala di allarme derivanti da accumulo nevoso, invasi lacuali e falda emerge un fattore 13, che, in questo esercizio di sintesi, evidenzia una situazione di grave preoccupazione per la prossima stagione irrigua. Si mantiene 13 come indice di allarme, ma il dato temporale porta a ritenerlo più preoccupante della scorsa analisi (Fonte: Confagricoltura Pavia).

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