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BUONE MARGINALITA’ PER IL RISO BIO

da | 7 Mar 2023 | NEWS

riso bio

Mentre i prezzi dei risi convenzionali tornano a tendere al rialzo, seppur lievemente (leggi l’analisi), il riso biologico rimane stabile in tutte le voci a listino. Ciò avviene sostanzialmente da inizio mercato. Sul listino di Mortara si è registrata un’unica variazione, occorsa a fine gennaio per i risi lunghi A e B, cresciuti di 5 €/q.

«LA CAMPAGNA DI COMMERCIALIZZAZIONE È STATA SODDISFACENTE»

Va considerato che il mercato di questo risone segue dinamiche diverse da quello convenzionale. Approfondiamo le impressioni degli agricoltori che praticano questa tecnica colturale attraverso le parole di Giuseppe Goio, risicoltore biologico di Rovasenda (VC).

«Sono soddisfatto di come sia andata la commercializzazione del risone in questa annata. Ho venduto tutta la produzione in seguito a contratti di coltivazione. Il prezzo pattuito é stato mediamente di 115/120 €/q lordi, una valutazione in linea con il mercato per un riso da risotto come il Rosa Marchetti che io produco. Scelgo questa varietà in quanto è la meglio performante con la tecnica che attuo, la pacciamatura verde». Il valore di riferimento per questo risone bio all’ingrosso, infatti, non è definito ma si individua tra quello di Carnaroli/Arborio bio (quotati 170 €/q lordi a Milano) e quello di Ribe bio (quotato 105 €/q lordi sia a Milano che a Mortara).

«I RINCARI HANNO IMPATTATO MENO NEL BIO»

«Tale valutazione – continua Goio – mi consente di avere un buon margine di guadagno. Bisogna considerare che le spese nella risicoltura biologica, essendo pochi gli input esterni al sistema risaia, nono sono aumentate quanto nel convenzionale. Sicuramente l’aumento di gasolio ed energia elettrica ha influito. Non utilizzando diserbi e concimi di sintesi, tuttavia, il rincaro occorso è stato minore. La crescita del prezzo è stata più che capace di assorbire tali spese, se si considera che nel 2022 il prezzo di vendita medio era stato di 80/85 €/q lordi. A causa di ciò, nonostante la differenza di prezzo con il convenzionale si sia ridotta rispetto ad alcuni anni fa, la risicoltura biologica continua a mantenere un’ottima marginalità.

Anche per questo motivo, oltre al maggiore benessere fisico mio e di chi mi circonda che sento di ottenere, continuerò ad attuarla in tutta la mia superficie aziendale. Non tutti la pensano così, il minor margine ha portato ad un calo della risicoltura bio di oltre 3.000 ha negli anni passati, per una bolla di mercato o per poca convinzione».

«LA CARENZA IRRIGUA MI HA PORTATO A MODIFICARE LA TECNICA COLTURALE»

«Per quanto mi riguarda, l’unica incertezza che nutro in questo momento non può che essere la disponibilità idrica. Già nella scorsa campagna ho avuto un danno causato dalla siccità pari al 10% della mia produzione abituale. Alcune camere, sia per motivi di tessitura sia per la loro ubicazione, sono state impossibili da bagnare con la poca acqua disponibile. Le difficoltà si sono palesate fin da inizio campagna. Ho dovuto modificare la tecnica colturale che adotto abitualmente, affidandomi ad una semina su sodo piuttosto che a spaglio come consueto. Per la prossima campagna le premesse attuali sono a dir poco grigie qui in Baraggia, considerando le disponibilità oggi presenti nei maggiori invasi. Mi auguro che le cose possano migliorare da qui al periodo di semina». Autore: Ezio Bosso.

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