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PIOVE IN PIANURA

pioggia

Negli scorsi giorni si è finalmente avuto un evento precipitativo ordinario su Piemonte e Lombardia.
Gli accumuli di pioggia e di neve, senza per fortuna causare danni come invece accaduto nella vicina Romagna, si sono concentrati su Alpi e Prealpi con una cumulata di pioggia variabile tra i 50 mm e i 100 mm.

Gli effetti si sono visti sia come accumuli nevosi che come innalzamento del lago Maggiore. Il livello del lago Maggiore a Sesto Calende è passato dai 57 cm del 29 aprile a 86 cm misurati nella mattina del 4 maggio con un incremento di 29 cm, uno degli incrementi più significativi da oltre un anno a questa parte.

L’altezza media della neve sulle 4 stazioni analizzate da Confagricoltura Pavia è passata dai 59 cm misurati il 29 aprile scorso ai 73 cm misurati oggi, a consolidamento del manto nevoso. Non si deve dimenticare che si tratta di neve primaverile e che, pur se con temperature non così elevate, si è in ogni caso in uno scenario dove il manto nevoso è destinato ad una rapida compromissione.

Sulla pianura gli eventi, come spesso accade, sono stati meno importanti ma hanno dato un buon contributo alle dinamiche agronomiche delle colture in campo. La falda, nella sezione considerata, presenta ancora un andamento stazionario non essendosi ancora avviata in modo importante l’attività irrigua.

Nei prossimi giorni la modellistica, pur se non in modo ampiamente condiviso, prevede nuovi eventi di pioggia non particolarmente intensi e limitati all’arco alpino con neve a quote superiori ai 2500 metri.

RISERVE NEVOSE

L’analisi delle riserve nevose, dal punto di vista statistico, si concentra come di consueto sulla porzione di alpi Pennine, nell’intorno del Monte Rosa, dato quanto mai significativo per le riserve utili alla frazione occidentale di pianura irrigua lombarda, pur trattandosi di accumuli piemontesi. Come già evidenziato si è avuto un incremento degli accumuli nevosi che restano ancora esigui in conseguenza di un inverno quanto mai avaro di neve.
Il dato di accumulo medio resta il secondo più basso degli ultimi 16 anni, situazione peggiore la si è avuta solo nel 2022. Permane una situazione particolarmente complessa nel bacino del Sesia.

LAGO MAGGIORE

Il lago Maggiore presenta, ad oggi, un’altezza di circa 86 cm sullo zero idrometrico di Sesto Calende.
Come già evidenziato si è avuto un importante recupero idrometrico, le derivazioni si stanno progressivamente incrementando sia in sponda destra che in sponda sinistra ma, allo stato, permane l’auspicata e saggia gestione conservativa del lago, anche funzione dei limitati accumuli nevosi. Riportiamo i consueti grafici acquisiti dal sito laghi.net.

lago maggiore

ANDAMENTO FALDA

La falda, nella stazione di misura considerata, presenta un comportamento di stabilità confermando come la sola riattivazione della rete non determina innalzamento della falda freatica ma solo stabilità della stessa.

Per avere accumulo in falda occorre disporre di un’ampia superficie di scambio rappresentata dal suolo agricolo ecco che si palesa, una volta ancora, l’importanza dell’attività irrigua temporalmente estesa nei mesi primaverili ed estivi e la sommersione invernale, ammesso di avere disponibilità di risorsa. Rispetto al 2022 la falda presenta un leggero saldo positivo, che si sta riducendo attestandosi a circa 5 cm.

 

SCALE DI ALLARME

Lo scenario complessivo vede alcuni segni di miglioramento soprattutto rispetto all’accumulo di risorsa nel lago Maggiore e nei serbatoi idroelettrici.

Resta complessa la situazione dell’accumulo nevoso e del comportamento di falda. È evidente come un maggio particolarmente caldo o una gestione non conservativa della risorsa, al netto della necessità di accumulo in falda, potrebbe determinare un ulteriore peggioramento di scenario.

In ogni caso si ritiene di poter rivedere l’indicatore che riguarda l’accumulo del lago, anche in considerazione delle previsioni, portandolo da 4 a 3, resta a 5 l’indicatore neve e a 4 l’indicatore falda. In considerazione di tutto questo si ritiene di poter indicatore di scala di allarme 12 su scala 15. È evidente come si sia ancora in uno scenario critico pur se con timidi cenni di miglioramento rispetto alle scorse settimane. Autore: Alberto Lasagna, Confagricoltura Pavia.

 

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