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LA BORSA DEL PAREGGIO

da | 12 Ott 2022 | NEWS

CARNAROLI

Si parte come consuetudine il lunedì a Novara, dove la seduta di borsa si chiude con la prima quotazione per Sole (55 €/q lordi), Loto (65 €/q lordi) e i medi (60 €/q + iva). Le altre voci rimangono pressoché stabili con i tondi non citati ancora non quotati. Un piccolo aggiustamento del gruppo Arborio e gli unici passi avanti di Baldo e i similari di Carnaroli.

A VERCELLI PREZZI IN CRESCITA

Martedì mattina a Vercelli le tendenze al rialzo si consolidano maggiormente e vediamo per la prima volta tutte le voci quotate, ad eccezione di Augusto che rappresenta ormai una fetta di mercato ridottissima. Lunghi A da interno tutti apprezzati: gruppo Baldo e S. Andrea a 75 €/q lordi, Roma a 73 €/q lordi, e gruppo Arborio a 90 €/q lordi. Rimane stabile il gruppo Carnaroli, anche se in sala di contrattazione si parla di 130 €/q lordi per il classico e 120 €/q lordi per i similari (10 €/q in più della valutazione massima attuale).

Da segnalare la valutazione nominale per i tipo Ribe, segnale di pochi scambi in questo comparto. Tra i tondi, prime quotazioni per Selenio (65 €/q lordi) e tondi generici (60 €/q lordi), con Sole che fa segnare un bel +5 €/q che lo porta a 58 €/q lordi massimo.

Chiude l’inizio di settimana la borsa di Milano, prima a segnalare il rincaro del gruppo Carnaroli, 115 €/q lordi per i similari e 125 €/q lordi per Classico. Le altre voci si allineano alle precedenti sedute, ad eccezione di Vialone Nano, non presente negli altri listini, che viene quotato per la prima volta a 120 €/q lordi.

COSA SPINGE GLI APPREZZAMENTI?

La domanda si affaccia con interesse al mercato in questi giorni, soprattutto per i risi da interno. Le nuove valutazioni viste nei bollettini per i superfini erano nell’aria, anche per dare un segnale al mercato del riso lavorato, che mostra infatti alcuni rialzi. Si è ritirato molto risone di questi gruppi merceologici ai prezzi visti a inizio campagna, come dimostra il bollettino di trasferimento dell’Ente Risi (che abbiamo analizzato in questo articolo), in cui i risi da interno sono gli unici più trasferiti rispetto agli anni passati.

Ora è tempo per le riserie di spingere al rialzo il mercato del bianco, aumentando quello del risone ma diminuendo gli acquisti, così da far assorbire alla distribuzione i rincari sia nelle materie prime, sia nei costi di lavorazione. In sala di contrattazione, infatti, sono pochi i trasformatori che hanno acquistato ai massimi proposti dal bollettino odierno di Vercelli, a dimostrazione della dinamica appena descritta.

Per tondi e lunghi B mercato più stabile, pochi sono propensi a vendere alle cifre attuali ed altrettanti sono interessati all’acquisto. La domanda in questi gruppi merceologici è anche forte del crollo nei costi dei noli di trasporto, descritto anche dalle principali testate giornalistiche, per questo è conscia di avere disponibilità a prezzi abbordabili anche all’estero e di poter mantenere quindi le quotazioni al livello attuale, semmai si rischiano oscillazioni al ribasso.

CARNAROLI BIO ALLO STESSO PREZZO DEL CONVENZIONALE

Interessante anche quanto sta accadendo nel mercato del riso biologico, dove la valutazione dei risi da interno è ormai pari con il convenzionale, soprattutto per Carnaroli. Si tratta di un dato sorprendente in quanto la risicoltura biologica, se adottata in modo corretto, porta a produzioni medie di 45 q/ha contro i 75 q/ha del convenzionale. Il pareggio tra le due valutazioni dimostra la scarsa disponibilità di risone in questi comparti, dovuta alle difficoltà di produzione e resa avute nel convenzionale. Negli altri comparti lunghi A generici bio a 100 €/q lordi, tondo bio a 100 €/q lordi e e lunghi B bio a 90 €/q lordi offrono ancora un margine in grado di giustificare la scelta imprenditoriale. Autore: Ezio Bosso.

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