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MASSIMI MIRAGGI

da | 1 Giu 2022 | NEWS

prezzi riso

I listini sono invariati negli ultimi mercati di maggio. La seduta di Novara di lunedì e quella di Vercelli di martedì mattina propongono documenti identici a quelli della settimana precedente ma con una piccola variazione. Vercelli infatti propone un bollettino in cui tutti i valori tornano ad essere nominali, come non accadeva dal 3 maggio.

La seduta del pomeriggio a Milano ha prodotto un listino con minime variazioni al ribasso: 1€/q per gruppo Arborio, Carnaroli e lunghi B; 0,5 €/q per gli altri gruppi merceologici composti da lunghi A ancora quotati.

POCHI SCAMBI

Gli operatori di mercato riferiscono di una seduta tranquilla, caratterizzata da pochi scambi in tutte le sedi. L’equilibrio tra domanda e offerta è cambiato nelle ultime sedute. Oggi, la seconda è più presente della prima, ma insufficiente per causare un eccessivo calo nei prezzi. L’offerta, infatti, ha qualche timore che il prezzo possa scendere ma, come auspicato nello scorso articolo (leggi), sembra non essersi precipitata alla vendita dopo i primi segnali negativi. La domanda si dimostra ancora disinteressata all’acquisto, forte di una buona quantità di risone comprato negli scorsi mercati ed immagazzinato nell’ultimo periodo. Negli ultimi giorni, inoltre, è arrivata merce dall’estero, principalmente dei comparti tondo e lungo B.

MASSIMI DIFFICILI DA RAGGIUNGERE

Le poche contrattazioni intavolate hanno difficilmente raggiunto i valori massimi disponibili a listino. Non si sono registrati compratori per gli 80 €/q lordi del gruppo Arborio, i 75 €/q di Roma e S. Andrea, i 60 €/q dei lunghi B, i 100 €/q di Selenio e i 105 €/q dei similari del Carnaroli. Gli altri tondi vengono difficilmente pagati 70 €/q (Sole può raggiungere i 75 €/q), cifra altrettanto difficile da raggiungere per lunghi A generici e per il gruppo Baldo. Pochi anche i compratori a 75 €/q per i gruppi S. Andrea e Roma e, addirittura, i rarissimi Carnaroli Classico e Vialone Nano faticano a farsi pagare le quotazioni massime, rispettivamente 110 €/q e 120 €/q.

Ciò che decreterà se i prezzi manterranno questi livelli o se scenderanno ancora è l’atteggiamento dell’offerta in risposta a questo momento di leggera flessione. In ogni caso, questo calo non potrà essere molto ingente. Le riserie stesse hanno voluto frenare la crescita dei prezzi, avendo la disponibilità di risone per farlo. Tuttavia, non vogliono che il listino cali troppo, dovendo ancora vendere il risone già acquistato e sapendo che il prezzo del lavorato si adatta velocemente alle variazioni della materia prima (come dimostra il listino di Milano, in cui ogni minima variazione sul risone è doppia sul bianco).

PAROLA AI MEDIATORI: NOVARA

«Calma piatta su tutti i fronti – afferma Adelio Grassi, mediatore novarese -. L’offerta è leggermente più presente sul mercato rispetto alla domanda  ma la tendenza rimane quella attendista tra chi disponga ancora di risone, nessuno sembra essersi fatto prendere eccessivamente dalla frenata sui listini. Mi auguro che la situazione rimanga tale, così che non si creino forti squilibri tra domanda e offerta tali da far calare troppo il prezzo. Tale scenario sarebbe sgradito anche alle riserie. Riserie che hanno acquistato ai prezzi delle scorse settimane risone (ad oggi ne hanno a magazzino probabilmente di più dei produttori) e non vogliono vendere il lavorato a prezzi più bassi degli attuali. Visto la poca merce ancora disponibile, l’obbiettivo di entrambe le parti potrebbe essere puntare al non quotato senza ulteriori variazioni a listino».

PAROLA AI MEDIATORI: MILANO

Il mediatore milanese Stefano Pezzoni aggiunge: «I prezzi sembrano ormai stabilizzatisi sul mercato da alcune sedute, dopo la scelta delle industrie risiere di rinviare gli acquisti. Le leggere variazioni negative di oggi a listino vogliono nuovamente affermare, in modo deciso, che i compratori non sono disposti a spendere di più delle cifre attuali e ricordare all’offerta che esistono anche i segni negativi».

«Il risone è sempre meno nelle mani dei risicoltori e sempre più in quelle delle riserie. Riserie che hanno una disponibilità tale da permettere l’astinenza dall’acquisto per 1 o 2 mesi. Nell’ultimo periodo, inoltre, sono arrivati carichi dall’estero di riso tondo e lungo B. Carichi che hanno contribuito al calo negli acquisti. I maggiori segni negativi nel listino del bianco sottolineano la strettissima correlazione tra gli andamenti delle due valutazioni. Ogni variazione sul risone è subito raccolta e raddoppiata sul lavorato». Autore: Ezio Bosso.

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