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LA SEMINA SOFFIA SUI PREZZI

da | 23 Mar 2022 | NEWS

scambi

Listini nuovamente in tensione in questo inizio di primavera nelle sale di contrattazione. Si registrano molti apprezzamenti. La maggior parte allineano le quotazioni di Novara, Vercelli e Milano a quelle già espresse dal bollettino di Mortara venerdì.

NOVARA: LUNGHI A SUL PODIO

Lunedì, all’ombra della Basilica di San Gaudenzio, salgono quasi tutte le voci dei lunghi A, ad eccezione dei non quotati Augusto e Loto (la disponibilità di merce è nulla). Nel dettaglio, +20 €/t per i generici (min 550 €/t max 580 €/t), per i gruppi S. Andrea (min 465 €/t max 490 €/t), Arborio (min 550 €/t max 570 €/t) ed il massimale di Carnaroli (770  €/t), solitamente riferito alla varietà tradizionale. +5 €/t per i gruppi Roma e Baldo, che pareggiano così la quotazione di tutte le altre sedi già da settimana scorsa.

VERCELLI: BENE I TIPO RIBE

La mattinata vercellese di martedì emette un listino che conferma le quotazioni dello scorso fine settimana (salgono i gruppi Arborio e S. Andrea, rispettivamente di +25 €/t e +30 €/t). Toccano un nuovo record i tipo Ribe, a min 584 €/t e max 613 €/t con un netto +35€/t.

MILANO: SOLO AGGIUSTAMENTI

Più trattenuto il bollettino emesso nel pomeriggio dalla borsa merci di Milano, che porta lo stesso gruppo “solo” a min 570 €/t e max 590 €/t (variazione di +25 €/t). In questa sede il gruppo S. Andrea era già cresciuto nella scorsa seduta, per questo effettua solo un piccolo aggiustamento di +5 €/t, stessa variazione registrata per il gruppo Arborio. +10 €/t. Infine, per Carnaroli (min 710 €/t max 775 €/t), Loto e i medi generici (min 555 €/t max 575 €/t), gruppi non più quotati nelle altre sedi per scarsità di merce disponibile.

LA DOMANDA INSISTE

La domanda torna ad insistere, dunque, in un momento in cui però i risicoltori non sembrano voler vendere. Il riso disponibile è poco e sono ormai note a tutti le difficoltà che si stanno avendo con le importazioni, per questo i produttori sono convinti di poter ottenere prezzi ancor più vantaggiosi e stanno attendendo che ciò accada. La fase agronomica, che vede la semina alle porte, li tiene impegnati e lontano dalle sale di contrattazione, altro elemento che sfavorisce la vendita.

GLI EFFETTI IN OGNI COMPARTO

L’interesse per i lunghi A ed i conseguenti aumenti a listino sono in gran parte frutto di quanto avvenuto lo scorso fine settimana in Lomellina (leggi l’articolo), con l’eccezione dei lunghi A generici che si stanno sempre più avvicinando ai 65 €/q lordi, già visti in molte contrattazioni con pagamenti lunghi. Si consolida la richiesta per i lunghi B, per i quali comincia a ventilarsi un possibile apprezzamento (i risicoltori puntano i 50 €/q ivati), soprattutto se la situazione internazionale non dovesse sbloccarsi. Continuano ad essere molto cercati anche Barone e Cammeo, che probabilmente cresceranno nelle prossime sedute, in quanto si stanno riducente velocemente le disponibilità. Molto calmo il mercato dei tondi, ormai agli sgoccioli riguardo a prodotto disponibile, per questo le riserie non si fidano e chiudono pochi contratti di vendita al commercio, richiedendo per questo poca merce.

GRASSI: «LISTINO DEFICITARIO»

Il mediatore novarese Adelio Grassi commenta la seduta dicendo: «Il valore che abbiamo proposto sapevamo potesse essere deficitario per i lunghi A generici, come ha poi dimostrato la seduta di Vercelli il giorno successivo. C’è tensione su tutto il mercato, ad esclusione dei tondi, per questo non è da escludere che ci possano essere aumenti a breve. Il mercato di Barone e Cammeo penso che a breve si scosterà dai 50 €/q lordi che registriamo da tempo, essendo salito anche il gruppo Ribe che potrebbe fare da traino.»

LAZAR: «CRESCERANNO LUNGHI B, ROMA E BALDO»

«65 €/q per il lungo A, 60 €/q per Ronaldo, 60€/q per Cl388, 75 €/q per Caravaggio e 80 €/q per Carnaroli  (tutti prezzi ivati), sono cifre che ormai rappresentano la consuetudine -spiega Andrea Lazar, mediatrice vercellese. L’aumento generalizzato che stiamo vedendo è legato ad una carenza di merce disponibile, anche in seguito alle difficoltà che si stanno avendo nelle importazioni. Questa influenza prossimamente si potrà verificare anche nel prezzo degli “indica”, che i risicoltori si auspicano possa raggiungere i 50 €/q lordi. Altri gruppi che potrebbero crescere, in assenza di tipo Ribe, sono Roma e Baldo. Questi rappresentati per lo più da Cammeo e Barone, per i quali se la domanda dovesse rimanere la stessa vi sarà una tendenza all’aumento.»

PEZZONI: «LA CRESCITA NON SI FERMERÀ»

Stefano Pezzoni, mediatore milanese, sposta infine il focus sul capoluogo lombardo e spiega: «I produttori sono lontano dalle borse merci, intenti a preparare la semina, e si mostrano disinteressati agli attuali rincari. La guerra russo-ucraina, inoltre, inizia a influenzare il mercato del riso, causando forti aumenti nelle richieste. Questo mix ha creato una tendenza al rialzo che non penso possa arrestarsi a breve.» Autore Ezio Bosso.

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