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10 MILIARDI NEL 2021

da | 8 Dic 2020 | Non solo riso

PSR PIEMONTE

Sono in arrivo dieci miliardi per lo Sviluppo rurale già dal 2021, una vera e propria iniezione di liquidità a vantaggio degli agricoltori: l’accordo immediato tra Parlamento Europeo e Consiglio Ue, dopo due soli round negoziali, sul Next Generation Eu, il piano legato al Recovery Fund, dà il via libera all’anticipo dei fondi per il sostegno alle aree rurali.

Il pacchetto UE complessivo per lo sviluppo rurale 2021-22, se si considerano gli ulteriori 2,6 miliardi di anticipi, supera i 10 miliardi di euro, 1,2 dei quali vanno a favore dell’Italia. La quota di finanziamenti supplementari previsti dal fondo per la ripresa Ue riservata all’Italia supera i 1,2 miliardi di euro e sarà disponibile già dal 2021. I fondi saranno vincolati all’utilizzo in favore dell’ambiente, del digitale e degli investimenti dei giovani agricoltori: in particolare nel 2021 l’Italia avrà accesso a 2,4 miliardi di euro, che passeranno a 5,6 miliardi nel 2022 e saranno rivolti a misure per l’ambiente (37%) e per la digitalizzazione (55%), secondo le direttive del Parlamento.

A chi sarà dedicato il fondo per lo sviluppo rurale 2021-2022

Nello specifico, almeno il 55% dei fondi sarà dedicato al supporto dei giovani e di piccoli agricoltori, in un’ottica di promozione dello sviluppo sociale ed economico delle aree rurali. Altri temi ed investimenti chiave, che garantiranno ad agricoltori ed operatori agroalimentari un supporto pari al 75% delle spese sostenute rispetto al 40% attuale, sono il miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro, lo sviluppo di energie rinnovabili, la promozione di filiere corte e di mercati locali, l’accesso alla banda larga. Inoltre il livello massimo di aiuto al primo insediamento dei giovani agricoltori passa dagli attuali 70mila ai 100mila euro.

Fondamentale anche l’impulso alle misure ad alto beneficio ambientale, con uno stanziamento pari almeno al 37% dei fondi da destinarsi ad agricoltura biologica, riduzione delle emissioni agricole di gas serra, conservazione dei suoli e potenziamento dell’assorbimento di carbonio, miglior gestione idrica, benessere animale e salvaguardia degli habitat favorevoli alla biodiversità. Gli Stati Membri potranno inoltre co-finanziare questi fondi grazie a risorse nazionali aggiuntive, moltiplicandoli fino a 5 volte. Soddisfatto Paolo De Castro, relatore presso il Parlamento europeo per l’area agricola dello Strumento europeo per la ripresa (Eri), che ha affermato a seguito del raggiungimento dell’accordo a Bruxelles: «Si tratta della testimonianza dell’impegno europeo per il rilancio di un’agricoltura più sostenibile, resiliente e innovativa, dopo l’epidemia del Covid-19. Abbiamo voluto dare un chiaro indirizzo verso una ripresa economica nel nome della resilienza, della sostenibilità e della digitalizzazione e in linea con gli obiettivi delineati dal Green Deal europeo».

I prossimi step, subordinati all’accordo sul Quadro finanziario pluriennale 2021- 2027, riguardano la validazione del testo dell’accordo da parte della plenaria del Parlamento Europeo attesa durante la plenaria di dicembre e senza possibilità di modifica, unitamente al testo del Regolamento Transitorio che estende l’attuale PAC fino al 31 dicembre 2022. Autore: Milena Zarbà

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