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TUTTE LE AZIENDE RIUSCIRANNO A PAGARE SEME E DISERBI?

da | 1 Apr 2023 | NEWS

semine

La settimana di mercato appena conclusasi non ha portato novità nelle quotazioni (leggi l’ultima analisi).

Negli ultimi mesi la volatilità nelle quotazioni è stata importante ed i prossimi sviluppi restano incerti. Del resto ad essere imprevedibile è tutto il settore risicolo. In questo momento molti agricoltori e portatori di interesse sono impegnati nel definire la gestione irrigua nella prossima campagna, che rimane tuttavia impossibile da prevedere essendo chiaramente legata all’andamento climatico. Non si è sicuri nemmeno di quanta superficie destinare a riso e quali varietà scegliere in alcune zone, come testimoniato nelle nostre interviste.

«L’INCERTEZZA RIDUCE LE TEMPISTICHE»

Questo clima d’incertezza unito a dinamiche di commercio globale in continuo sviluppo, potrebbe influire anche sulle scelte dei fornitori di mezzi produttivi. Alcuni risicoltori hanno scritto in redazione lamentando richieste più stringenti nei pagamenti. In alcuni casi si è parlato di pagamento anticipato. Per questo abbiamo deciso di confrontarci con due importanti esponenti del commercio di prodotti per l’agricoltura per comprendere le reali dinamiche.

«La nostra postura verso i risicoltori non è cambiata – afferma Alberto Balzaretti, titolare di Balzaretti Agribusiness -. I pagamenti per i fertilizzanti a noi vengono richiesti dopo 30-60 giorni. Questo fa sì che si sia costretti ad esporsi in modo importante a livello economico per assecondare le tempistiche di pagamento dei risicoltori. Tale rischio rimane, tuttavia, parte del nostro mestiere. Certo negli ultimi anni in generale il contesto d’incertezza globale ha ridotto le tempistiche di pagamento nei contratti. Anche l’aumento dei tassi d’interesse influisce, essendo ormai questi maggiori dei margini che noi otteniamo su prodotti come i fertilizzanti. Gli agricoltori più attenti hanno percepito questi sviluppi adattandosi e venendo maggiormente incontro con acconti o pagamenti meno distanti nel tempo. Chi non ha voluto farlo ha semplicemente dovuto riconoscere qualcosa in più. Pagamenti anticipati, tuttavia, non vengono richiesti a meno di situazioni aziendali complesse, che un fornitore attento sa riconoscere».

«DA PARTE NOSTRA NESSUNA FORZATURA»

«.Riguardo alla semente – continua Balzaretti -, ultimamente per alcune varietà si è sviluppato un meccanismo di prenotazione per la campagna successiva. Viene richiesta una percentuale al rivenditore che vuole avere un quantitativo certo di questi risi a magazzino, scelta quasi obbligata visto l’attuale mercato della semente. Noi a nostra volta non possiamo far altro che richiedere la stessa ai risicoltori che pensano di voler quel seme per l’anno dopo, spiegandogli che in mancanza di prenotazione reperire quella varietà risulterà complesso. Ritengo questa strategia una forzatura in quanto è difficile avere una prospettiva di così lungo periodo in agricoltura.

Tutto sommato penso che il giusto atteggiamento sia quello di cercare di venirsi in contro visto il contesto mutato ma da parte nostra non vi sono forzature. Rimangono le situazioni puntiformi che ognuno è libero di accettare o meno sia da parte nostra che da parte dei risicoltori».

«PRENOTARE LA SEMENTE AIUTA A RENDERE PIÙ PRECISA LA MOLTIPLICAZIONE»

Posizione simile quella di Luca Galasso, titolare di Nouva Di & Gi. «Nonostante le aziende produttrici abbiano ridotto le tempistiche nei confronti di noi commercianti, stiamo cercando di non rivalerci sui risicoltori finché possibile. Ad esempio i concimi organici hanno visto dimezzate le tempistiche di pagamento, da 120 giorni a 60 giorni, stesso tempo concesso per i concimi minerali. L’evolversi della campagna agricola e del contesto di mercato globale incerto hanno portato a questo risultato. Anche l’elevata volatilità può creare discussioni in caso di cali nel prezzo per pagamenti molto dilazionati, per questo può essere utile ridurre i tempi. Di pagamenti anticipati non se n’è mai parlato, a meno di situazioni in cui il cliente è attenzionato per motivazioni pregresse».

«Vi è questa opportunità messa sul mercato da un’importante ditta sementiera di prenotare la merce per la campagna 2024. In questo modo si da la possibilità di impostare la moltiplicazione del seme in modo preciso, evitando che vi siano delle mancanze. Ritengo che sia un servizio aggiuntivo, utile ad avere la certezza di poter coltivare varietà tecnologicamente avanzate o di comparti maggiormente apprezzati sul mercato, e come tale è giusto che sia pagato».

«Tutto sommato dunque l’atteggiamento in generale non è cambiato radicalmente, si adatta ai tempi facendo attenzione alle realtà più critiche». Autore: Ezio Bosso.

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