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«SOMMERGIAMO LE RISAIE CONTRO LA SICCITÀ»

da | 18 Apr 2022 | NEWS

cambiamento climatico

In questi giorni si parla molto di siccità che incombe sulle semine. Una delle manifestazioni più singolari del cambiamento climatico l’abbiamo avuta noi vercellesi nei giorni scorsi, con la nevicata rossa su Oropa, causata dall’accumulo di sabbia nelle nuvole (foto grande).

IRRIGAZIONE E CLIMATE CHANGE

Le conseguenze del cambiamento sono importanti sulle irrigazioni. Bisogna ricordare che il sistema di regimazione delle acque pone un freno all’andamento siccitoso in quanto la sommersione crea la ricarica delle falde superficiali mantenendo umido e imbibito il terreno come una spugna e sviluppando la reazione fisica detta della riproduzione delle acque. Questo modello idrologico evita la perdita verso i sistemi fluviali che dirigono al mare. Il corpo idrico della risaia è quindi un ecosistema in cui il microclima permette un contenimento delle acque.

Nonostante l’andamento siccitoso e la consapevolezza di una riduzione della quantità d acqua a disposizione, persevera la tecnica della semina in asciutta. Tecnica che non agevola la buona gestione della riproduzione d’acqua che avviene con la sommersione anticipata.

UNA LEGGE INFAUSTA

Come ulteriore ostacolo alla regimazione nelle reti irrigue che conducono alla sommersione s’inserisce la legge del gennaio 22 del deflusso biologico che limita la captazione delle acque dei consorzi per contenere il deflusso nei corpi idrici dei fiumi sino alla foce. Questo appare soprattutto per la risicoltura un controsenso considerando che l’ecosistema risaia se sommerso è di per sè un corpo idrico con un ricchissimo biotipo vitale, essendo esso peraltro un filtro naturale all inquinamento delle acque fluviali.

La deroga alla captazione dei consorzi previsto dalla legge è, nei quantitativi concessi, il risultato di un calcolo del quale ancora non è ben chiaro chi sia l’ente preposto e questo ritardo genera preoccupanti effetti sulla possibilità di attingere acqua dai fiumi alla rete irrigua.

LE PRIORITÀ

Nell’arco di un breve periodo abbiamo osservato un assenza di piovosità, un esiguità sempre più evidente dei nevai riserva, eventi meteorici anomali come sporadiche nevicate rosse di sabbia sahariana e tempeste di sabbia nel vercellese. Diverse aziende hanno avuto i pozzi di pescaggio asciutti con danni agli impianti di lavaggio e alle autoclavi a causa dell inaridimento delle falda superficiali di 3 – 6 metri. Questo è il quadro quando ancora non siamo giunti alle esigenze di irrigazione successive alla semina in asciutta.

È palese il cambio climatico ed i suoi effetti! Non abbiamo ancora preso coscienza che i tempi per arginare la variazione ambientale, quali bacini di contenimento a monte per evitare l’inutilità di acqua rilasciata al mare, tecniche irrigue che contrastino con la normale sommersione – per la quale la comunità europea ci riconosce l’esclusività ambientale rispetto ad altre culture in asciutta – ed i ritardi burocratici tipo l’ultima normativa del deflusso biologico debbono essere i nodi da affrontare con priorità assoluta di categoria, esattamente come i meccanismi speculativi insorti con gli sconsiderati aumenti delle materie prime nel nostro settore che annulleranno gli aumenti dei prezzi del risone. Autore: Andrea Vecco

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