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RIALZI DIFFUSI

da | 24 Ott 2023 | NEWS

industria

Si avvicina la fine della trebbiatura e si comincia a comprendere quale sia il range di qualità e quantità del risone portato a casa. La merce disponibile pare sia maggiore rispetto alla scorsa campagna ma non quanto ci si aspettasse alla luce della buona annata irrigua. Anche le rese in molti casi non sono ottimali, soprattutto nei comparti composti da varietà fragili sotto questo punto di vista. Come di consueto in questo frangente si stabilizzano in rialzo i prezzi. Questi vanno ad assestarsi sui valori maggiormente rappresentativi del rapporto domanda/offerta attuale, non più viziato dalla necessità di vendita dei risicoltori dovuta alle questioni logistiche che emergono durante l’immagazzinamento del nuovo raccolto.

+5 €/Q PER QUASI TUTTI I COMPARTI RIALZI

L’offerta si riduce, dunque, provocando, come già avvenuto venerdì a Mortara (leggi), la diffusione di segni positivi su tutti i listini emessi tra lunedì e martedì. La prima seduta settimanale a Novara propone variazioni di 3,50 €/q, sulla falsa riga del bollettino precedente. Oltre agli allineamenti, due voci ottengono in questa sede un nuovo massimo nella campagna: i risi da interno dei gruppi Roma e Baldo, cresciuti anch’essi di 3,5 €/q e scambiati fino a 60 €/q lordi.

Nella mattinata di martedì a Vercelli i passi avanti si consolidano, uniformandosi agli scambi reali in larga parte. Le variazioni proposte dal listino di Piazza Zumaglini, infatti, sono tutte nell’ordine di 5 €/q ma restano pressoché relative ai medesimi comparti. Uniche differenze rispetto a Novara sono la mancata crescita del gruppo Roma-Barone, nonostante la fattibilità dei 60 €/q lordi, ed il passo avanti a 55 €/q lordi di parte dei lunghi A di pregio (voce Leonardo) e dei medi (voce Crono e similari). Nel pomeriggio di ieri a Milano i prezzi si allineano a quanto proposto a Vercelli.

DOMANDA MAGGIORE PER I RISONI COLLEGATI CON I MERCATI ESTERI

Oltre ad un calo nell’offerta anche la domanda si è proposta con più interesse nelle sale di contrattazione, favorendo gli apprezzamenti. I maggiori sforzi economici non sembrano convincere però i risicoltori. Ciò si deduce dalla presenza della dicitura scambi limitati per le voci nel listino di Vercelli. Eccetto i lunghi B, per i quali 45 €/q lordi sono percepiti come un buon prezzo. Tale valutazione è resa possibile da un contesto di mercato internazionale caratterizzato da prezzi elevati, dovuti a diverse dinamiche geopolitiche. Le difficoltà con gli scambi internazionali ed i prezzi nostrani più competitivi contribuiscono anche ad un buon interesse per i risi tondi e i lunghi A da esportazione, che concorre a far crescere queste valutazioni. Queste spinte sono però in continuo mutamento, come abbiamo visto nelle ultime campagne, dove dopo che l’industria ha comprato molta merce dall’estero per l’assenza di offerta interna i listini sono crollati.

Unici risi privi di apprezzamenti sono i gruppi Carnaroli e Arborio, i più strettamente collegati al mercato interno. Per tali comparti alcuni operatori affermano che la domanda non sia molto presente, così come l’offerta, causando lo stallo attuale. Altri riferiscono di un possibile prossimo passo avanti per Arborio e similari a 60 €/q lordi spinto dalla domanda, definita cresciuta anche per Carnaroli e similari nelle ultime sedute. Un contesto incerto di cui vedremo prossimamente gli sviluppi.

 

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