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PROVISIA TRA 4 ANNI, MA SI COMINCIA NEL 2019

da | 23 Set 2017 | Tecnica

La tecnologia Clearfield sarà sostituita dalla nuova tecnologia Provisia entro… anni ma non si tratterà di un vero e proprio cambio della guardia perché le varietà CL continueranno a essere coltivate parallelamente all’introduzione delle nuove varietà resistenti al Cycloxydim, il graminicida associato alla nuova tecnologia. A rivelarlo è Alberto Ancora, responsabile del Sud Europa per Crop Protection di Basf, durante un incontro alla tenuta Darola di Trino Vercellese, che è stata scelta dalla società tedesca per sperimentare nuove tecniche sostenibili di risicoltura. Ancora ha rilasciato in esclusiva un’intervista a Risoitaliano in cui analizza i temi caldi dell’operazione Provvista (rivelandone anche i tempi: a regime tra 4 anni ma in parte disponibile tra due), che dovrebbe permettere di sconfiggere molti giavoni e, anche in virtù dell’abbinamento al Clearfield, di contrastare il fenomeno delle resistenze. Ascoltiamolo.

Durante l’incontro, al quale erano invitati solo stakeholder (Paolo Dellarole per Coldiretti, Mario Francese per Airi, Giovanni Perinotti per Confagricoltura, oltre ai vertici dell’Ente Risi e ad esponenti delle istituzioni), la società ha presentato sperimentazioni con la pacciamatura e la microirrigazione per ridurre l’impatto ambientale della risicoltura. Il professor Aldo Ferrero, dell’Università di Torino, ha rilanciato il progetto del riso a residuo zero e l’Ente Risi ha confermato la propria disponibilità a collaborare – anche se il presidente Paolo Carrà ha esortato a evitare che «la sostenibilità divenga una moda» e a cercare un rapporto più saldo con la Gdo, in quanto orienta le scelte di consumo – mentre Piero Garrione, già presidente dell’Ente e padrone di casa, ha ricordato come un approccio sostenibile possa rivelarsi «il dazio che manca» e aiutare il riso italiano in questo momento di crisi. Giudizio condiviso dal presidente di Airi Mario Francese.

A margine della visita ai campi prova, anche qualche incursione polemica, come quella di Perinotti: «coltivare più riso in Puglia grazie alla microirrigazione e addirittura, come dicono gli studi, arrivare a 300mila ettari? Visti i prezzi, anche no!». Infine, registriamo le preoccupazioni dei risicoltori per la notizia che il Beyond, a causa di una nuova norma che impone di abbassare la concentrazione di principio attivo, sarà riformulato e venduto con un nuovo pack comprensivo di bagnante. Alla domanda se aumenterà anche il prezzo a ettaro per chi coltiva riso CL, Claudio Pivi, drop manager di Basf, ha risposto che «il costo a ettaro non cambierà». Di seguito potete ascoltare anche l’intervento di Pivi durante l’incontro alla Darola.

 

Altri video su https://www.facebook.com/risoitaliano.eu/

 

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