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NUOVI CONTROLLI PER CHI TRASFORMA?

IVA PANE

In tema di controlli alimentari il decreto legislativo 32/21 potrebbe produrre impatti anche sul comparto risicolo ed in particolare per gli agricoltori che fanno trasformazione (i.e. gli agriturismi). 

CONTROLLI ALIMENTARI: L’OPINIONE DI CONFAGRICOLTURA

“L’entrata in vigore dal 1 gennaio 2022 del d.lgs. 32/21 sui controlli alimentari sta causando notevoli incertezze. Il d.lgs 32/21 modifica la precedente normativa di cui al D.Lvo 194/2008 che aveva escluso dall’ambito di applicazione gli imprenditori agricoli per l’esercizio delle attività di cui all’articolo 2135 del Codice Civile. Tra queste sono comprese le attività connesse (modifiche introdotte dalla legge n. 96/2010). Perciò la Confederazione si è fatta promotrice dell’invio di una lettera tramite il coordinamento Agrinsieme. La lettera chiede al Ministero della Salute di chiarire alcuni aspetti del d.lgs. 32/21. Nel ribadire l’esclusione dall’ambito applicativo della produzione primaria e delle imprese agricole che vendono i propri prodotti al consumatore finale, operando quindi nell’ambito del commercio al dettaglio, nella cui categoria sono ricompresi anche gli esercizi di somministrazione e di ristorazione. In relazione a quanto stabilito dall’art. 10 della legge 526/99, si è chiesto di specificare che sono comunque escluse le imprese agricole che trasformano i prodotti prevalentemente coltivati nella propria azienda agricola, ad esempio vino, latte ed olio. Ciò anche al fine di evitare che migliaia di aziende agricole siano costrette ad inviare la comunicazione alle aziende sanitarie locali. A nostro avviso tutte le imprese agricole con codice Ateco 01 e classi sottostanti dovrebbero continuare ad essere escluse ai sensi del comma 7 dell’art. 1.In relazione alla situazione descritta, ed in attesa di specifici chiarimenti, si è chiesto in ogni caso disporre di una congrua proroga relativamente ai termini stabiliti dal comma 3 dell’art. 13 per l’invio della comunicazione (31.1.22).

LA PROPOSTA: PROROGA DEI CONTROLLI ALIMENTARI

Abbiamo sentito Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonte, e Daniele Botti, direttore di Cia Novara e Vercelli. Zuccaro ha detto: «Confagricoltura si è mossa tempestivamente. A livello nazionale è stato predisposto un emendamento nel decreto Milleproroghe chiedendo la proroga di un anno della disposizione».

Nel comunicato del 28 gennaio 2022 di Confagricoltura Piemonte è stato infatti precisato che nell’ambito della conversione del cosiddetto “decreto Milleproroghe” Confagricoltura ha proposto la proroga dell’entrata in vigore delle disposizioni sui controlli ufficiali in materia di alimenti e sicurezza alimentare previste dal Decreto Legislativo 2 febbraio 2021, n. 32.

«In Piemonte, poi si è chiesto un incontro all’Assessorato della sanità Confagricoltura è al momento in attesa di una risposta da parte della Regione. Sia a livello regionale, sia nazionale Confagricoltura vorrebbe esentare la produzione primaria dall’obbligo delle comunicazioni alle ASL e dal pagamento della corrispondente tassa.»

Infine, lo stesso Zuccaro precisa che «Le tariffe vengono stabilite dalle ALS e sarebbe opportuno che ci fosse un coordinamento per eliminare eventuali disparità. La buona notizia è che al momento non ci sono sanzioni per chi non ha fatto la comunicazione entro il 31 gennaio 2022».

A Daniele Botti ho chiesto un esempio concreto; dalle informazioni che gli sono pervenute sembrerebbe che siano impattate solo le aziende che hanno un laboratorio di trasformazione «quindi l’agricoltore che produce e pila il proprio riso sembra impattato dalla disposizione mentre il risicoltore che coltiva il riso ma lo fa lavorare e insacchettare da una riseria esterna non sembrerebbe al momento interessato» precisa Botti. «Cia Piemonte è in attesa di chiarimenti dalle ASL con cui si sta interfacciando attivamente” conclude infine Botti». Autore: Elettra Bandi

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