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MERCURI GUIDA AGRINSIEME

da | 10 Gen 2017 | Non solo riso

Agrinsieme si è data un nuovo coordinatore: si tratta di Giorgio Mercuri, foggiano, 52 anni, imprenditore agricolo e rappresentante di Confcooperative nell’alleanza costituita dalle organizzazioni professionali Cia, Confagricoltura, Copagri e dalle centrali cooperative Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital, a loro volta riunite nella sigla Alleanza Cooperative Italiane – Settore Agroalimentare. Mercuri nel 1982 dà vita alla Cooperativa ortofrutticola Giardinetto, di cui è tuttora presidente, a Orsara di Puglia, nel foggiano, territorio leader nella produzione di ortaggi e verdure freschi. Da una felice intuizione nasce qualche anno dopo la Farris, specializzata nella produzione di ortaggi e verdure disidratate per la fornitura all’industria alimentare. È inoltre vice presidente dal 1992 dell’APO Foggia, uno dei consorzi ortofrutticoli più importanti del Mezzogiorno. Presidente di Confcooperative Foggia dal 2007, viene eletto nel 2010 vice presidente della Fedagri e dal 2013 ne ha assunto la presidenza. Dal 2013 è alla guida dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, che associa 5000 cooperative, con 800.000 soci produttori e più di 35 miliardi di euro di fatturato. Agrinsieme oggi rappresenta oltre i 2/3 delle aziende agricole, il 60% del valore della produzione agricola e della superficie nazionale coltivata e  oltre 800mila persone occupate nelle imprese rappresentate. Come aggregazione economica, rappresenta il 35% del fatturato agroalimentare italiano. Mercuri subentra a Dino Scanavino, presidente Cia, che ha guidato Agrinsieme nell’ultimo anno e mezzo. Sul piano programmatico, Agrinsieme si impegnerà fortemente per la stabilità. «Stabilità di governo e parlamentare in primo luogo, rimarcando che le imprese, ora più che mai, hanno bisogno di saldezza di politiche e di intenti. In questo quadro va riconsiderato centrale e nevralgico il settore agroalimentare; bisogna intervenire sui mercati in crisi, rilanciare i consumi, rafforzare l’export, rinsaldare le filiere, proporre nuove politiche di green economy e gestione del territorio» spiega una nota, che sintetizza così la linea politica: bene i voucher ma l’agricoltura ha altre priorità, colpire il caporalato ma rivedere le regole che penalizzano le imprese sane, flessibilità e innovazione per rilanciare l’occupazione, una politica europea attenta all’economia reale, la PAC post 2020 dica no al disaccoppiamento e la PAC post 2020 segni maggiore equilibrio tra paesi del Mediterraneo ed Europa continentale. Quanto alle importazioni, Agrinsieme chiede che si conduca sempre un’analisi preventiva sull’impatto di eventuali nuove concessioni commerciali per un costante monitoraggio degli effetti sui mercati; inoltre, si valutino meglio le condizioni che i Paesi terzi impongono all’import di prodotti agricoli e a tutte le barriere tariffarie e non tariffarie che i nostri operatori si trovano a fronteggiare. L’alleanza invoca poi dallo Stato una forte semplificazione burocratica e di promuovere l’aggregazione del mondo agricolo, a partire dalla forma cooperativa.

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