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A QUESTE CIFRE NON SI VENDE

da | 10 Gen 2024 | NEWS

contratto tipo

Si riaprono i battenti delle sale di contrattazione per le prime sedute di mercato del nuovo anno. Questo si propone mantenendo le tendenze viste nelle ultime sedute del 2023 (leggi).

I PREZZI NON CONVINCONO L’OFFERTA

Nonostante la presenza di quasi tutti gli addetti ai lavori, gli scambi conclusi sono rimasti pochi. Domanda ed offerta si sono dimostrate distanti in tutte le borse aperte tra lunedì e martedì, soprattutto sulle valutazioni. L’industria rimane poco propensa all’acquisto anche se in modo meno marcato rispetto a fine dicembre per diversi comparti. Le proposte economiche, tuttavia, sembrano essere ancora deficitarie rispetto alle quotazioni a listino. I risicoltori a queste cifre non si dimostrano convinti, tanto che negli ultimi giorni è parso che la scarsità di affari sia scaturita maggiormente dal loro disinteresse alla vendita alle condizioni attuali. Ne risulta che i listini emessi dalle commissioni di Novara e Vercelli rimangono con voci invariate e tutte nominali.

Tale dicitura è insolitamente presente anche nel bollettino di Milano, a dimostrazione di un numero di scambi davvero minimo. Nel capoluogo lombardo si verificano anche due deprezzamenti di 5 €/q per il gruppo Roma ed i lunghi A da parboiled. Queste variazioni scaturiscono da valori già proposti dalle riserie nelle ultime settimane e nascono anche dalla volontà di far calare il prezzo del bianco per tali gruppi.

PROSPETTIVE POSITIVE SOLO PER I LUNGHI B

Nel dettaglio, i prezzi a cui i compratori si sono mostrati disponibili ad acquistare sono: 50 €/q lordi per i tondi e 55 per Selenio; tra i 50 ed i 55 €/q lordi in base alla varietà i lunghi A da export; 60 €/q lordi per i similari Carnaroli, Arborio e Roma e qualcosa in più per Carnaroli Classico; 75 €/q lordi per gruppi Baldo e S. Andrea (Gloria); 45-48 €/q lordi per i lunghi B. Queste offerte, ribadiamo, non convincono i produttori, che si aspettano di tornare a scambiare ai prezzi ancora proposti a listino.

Tale circostanza oggi non pare così scontata, viste le giacenze abbondanti in diversi comparti, come vi abbiamo spiegato nell’analisi proposta l’ultimo giorno dell’anno (leggi). La prospettiva più probabile nel prossimo futuro pare essere quella di un assestamento tra i valori offerti oggi dalle riserie e le quotazioni nominali a listino. Per gran parte dei risoni sembra maggiormente probabile un a correzione al ribasso dei valori ufficiali verso gli ufficiosi, mentre per i lunghi B sembra si possa ritornare presto a vedere offerte dell’industria a 50 €/q lordi, cifra a listino a Vercelli e Milano. Questo comparto è oggi quello con le migliori prospettive grazie al crescere delle difficoltà sul fronte importazioni, che rende maggiormente appetibile la produzione “indica” nostrana.

Autore: Ezio Bosso. 

 

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