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«LE RESE? MEGLIO LA QUALITA’…»

da | 25 Set 2014 | NEWS

minoia1L’andamento climatico è sul banco degli imputati quest’anno. Ma in che modo il meteo ha condizionato la quantità e la qualità del raccolto in corso? Interrogativi di grande attualità, mentre le mietitrebbie scaldano i motori. Secondo Carlo Minoia (foto piccola), responsabile riso della Sis, una delle ditte sementieri più presenti in questo settore, «non si ricorda a memoria d’uomo una estate cosi variabie con temperature fresche ventilate e tanta pioggia. Una frase che che mi ha detto un amico mentre mi toglievo gli stivali dopo la visita in campo, e che mi ha fatto sorridere, è stata: Minoia, il riso sarà cosi cosi, ma io sono 30anni che non ho mai avuto un prato davanti casa talmente bello ad agosto, verde e rigoglioso!» Questione di bicchiere (mezzo pieno o mezzo vuoto) ma anche di infestanti: «Vero – risponde il tecnico – tuttavia va detto che il brusone ha fatto la sua comparsa forse in modo molto anticipato, si è poi fermato ed è rientrato l’allarme, le basse temperature non hanno favorito, salvo in casi eccezionali, lo sviluppo della malattia.In questi giorni si nota qualche fenomeno ma non definirei l’annata presente come una delle piu segnate da brusone o mal del collo». Veniamo alle stime: Minoia auspica che chi ha seminato prodotti Sis sia ripagato ma ammette che si pongono ancora troppe incognite ed è troppo limitata la superficie trebbiata. A livello di “sensazioni” – quelle, per capirci, che si provano camminando di continuo nel mezzo di risaie – anche lui è d’accordo sull’ipotesi che ci possa essere un calo produttivo: «mi sembra di non sentire lo stesso peso e resistenza che si nota quando si attraversano risaie cariche e pesanti» dice, ma subito precisa che «soprattutto i nuovi materiali come Ducato ed Eridano – tondi commercializzati dalla società bolognese – che stanno appagando l’occhio del risicoltore, possano confermare le attese più rosee dei risicoltori». Qualche speranza anche per il lungo A: «A Mede, nell’azienda di Luigi ed Enrico Mascherpa, sembrano confermate le aspettative, ma faccio mio un vecchio detto di questo mondo e cioè che sarà la trebbia a darci il responso davvero insindacabile».Più ottimista, invece, sulla resa alla lavorazione. Anche in tal caso nessuna stima quantitativa ma «sempre a sensazione alla preoccupazione agronomica contrapporrei una previsione di buone rese: non ha fatto caldo, la pianta è maturata lentamente, al momento non vi sono forti allettamenti e anche questo, se per alcune varietà potrebbe essere un segnale negativo per la produzione, potrebbe significare invece una buona resa». (24.09.14)

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