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L’ANTICIPO DISPERSO

anticipo

Da alcuni giorni è ormai certo e confermato che non è prevista alcuna erogazione per l’anticipazione del mese di luglio dei pagamenti diretti per le domande del 2023 della PAC (peraltro ben diversi da quelli del passato!), in sostanza poiché non è stata emanata alcuna norma o disposizione ministeriale in tal senso.

 

L’ANTICIPO CHE NON C’E’!

Ci stiamo riferendo alla anticipazione introdotta dall’art. 10-ter del Decreto-legge 29 marzo 2019 che prevedeva l’anticipazione del 70% del Premio Unico e Greening, disciplinato dal Reg. (UE) n. 1307/2014. La cifra è da corrispondersi entro fine luglio di ogni anno.

Ad oggi il regolamento di riferimento è abrogato, in quanto riferito al precedente periodo di programmazione dei fondi europei. Pertanto, non vi è più alcuna base giuridica per l’erogazione del premio. Infine, si aggiunge che l’intervento Greening non è più previsto nel nuovo periodo di programmazione.

SCENARI SULLA PROGRAMMAZIONE 2023 – 2027

Se ad oggi si dovesse essere rinnovata la normativa, le agenzie di pagamento si troverebbero in estrema difficoltà per la mancanza di personale e tempo per programmare i nuovi sistemi ed eseguire le istruttorie.

La programmazione 2023/27, infatti, prevede variazioni negli interventi richiedibili a pagamento e nelle regole di ammissibilità: mancano gli applicativi e i relativi algoritmi necessari per gestire i premi, oltre al tempo necessario per svilupparli, anche considerando che è stata data priorità alla presentazione della domanda unica. 

MINISTERO E REGIONI COSA FANNO?

Questa è la ricostruzione che risulta a Riso Italiano, attraverso contatti con fonti tecniche. Ministero e Regioni si sono forse persi per strada questo intervento, peraltro di fondamentale importanza per dare respiro ai nostri risicoltori, già messi in grave difficoltà dall’andamento climatico e dagli ultimi andamenti del mercato? 

ANTICIPO: LA DICHIARAZIONE DI AGEA

Pochi giorni fa è arrivata la dichiarazione di AGEA. Quest’ultima conferma come per il 2023 abbiano «chiesto l’anticipazione 31.714 aziende sul totale di 435.882 domande attese». L’attività gestionale ha subito delle modifiche rispetto al 2022 per l’introduzione del nuovo sistema di monitoraggio delle superfici pre-erogazione e per la non applicabilità della deroga alla certificazione antimafia con termini di presentazione della domanda unica posticipati.

AGEA, sempre sulla stampa, ha concluso confermando di aver pianificato di mettere in pagamento «a partire dal 16 ottobre 2023 gli anticipi degli aiuti diretti  (per il 75% dell’importo richiesto) e degli interventi a superficie e animali dello sviluppo rurale (per l‘85% dell’importo richiesto) al 100% degli agricoltori interessati a seguito dei controlli amministrativi e in loco.

LEGITTIME ASPETTATIVE…

E se ottobre fosse troppo tardi? Tanti risicoltori avevano la legittima aspettativa di ricevere una parte dei pagamenti già in questo mese, una boccata d’ossigeno per tanti nella programmazione economico-finanziaria aziendale, in un momento non certo semplice da questo punto di vista.

I sindacati da noi interpellati hanno considerato tutti la cosa come “fisiologica”, anche se molti lettori ci fanno notare che è esattamente il contrario. Si tratta di una mancanza dell’amministrazione in termini di sensibilità nei confronti di aziende che stanno facendo i salti mortali per restare in piedi e per le quali il mancato anticipo della PAC costituisce un vero danno. Autore: Azzurra Giorgio 

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