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L’AGRICOLTURA NON INQUINA IL CIBO

da | 27 Ott 2016 | Non solo riso

eu-flagIl novantasette per cento dei campioni di alimenti raccolti nell’Unione Europea nel 2014 è privo di residui di pesticidi o ne contiene tracce nei limiti di legge: è questa la conclusione dell’ultimo rapporto annuale presentato da Efsa, l’Autorità europea per l’allimentazione, sui residui di pesticidi negli alimenti, che analizza i risultati di quasi 83.000 campioni di alimenti provenienti da 28 Stati membri dell’UE – inclusa la Croazia, per la prima volta -, nonché da Islanda e Norvegia. «Gli alti tassi di conformità registrati per il 2014 – spiega Jose Tarazona, responsabile dell’Unità Pesticidi di Efsa – sono in linea con quelli degli anni precedenti, il che significa che l’Unione europea continua a proteggere i consumatori controllando la presenza di residui di pesticidi negli alimenti. Il nostro rapporto annuale è un lavoro  importante basato sui dati che riceviamo dagli Stati membri. Non sarebbe possibile senza l’impegno e la competenza dei nostri partner europei».

Complessivamente il 97% dei campioni analizzati rientra nei limiti di legge; di questi il 53,6% era privo di residui quantificabili e il 43,4% conteneva residui che rientravano nelle concentrazioni ammesse. Dei campioni provenienti da Paesi UE/SEE, l’1,6% conteneva residui eccedenti i limiti di legge; per i campioni da Paesi terzi la percentuale corrispondente era del 6,5%. Inoltre nel 91,8% dei campioni di alimenti per l’infanzia non sono stati rinvenuti residui quantificabili, e il 98,8% dei prodotti biologici erano o privi di residui o li contenevano nei limiti di legge. L’Efsa ha utilizzato i dati della relazione per valutare se l’attuale esposizione alimentare ai residui di pesticidi rappresenti un rischio di lungo termine (cronico) o di breve termine (acuto) per la salute degli Europei. L’Autorità ha concluso che in entrambi i casi è improbabile che l’esposizione costituisca un rischio per la salute umana. Tarazona aggiunge: «Siamo sempre alla ricerca di modi per migliorare il rapporto annuale: quest’anno, per esempio, grazie all’impegno degli Stati membri, abbiamo migliorato in misura significativa l’armonizzazione e l’integrazione dei dati sottoposti all’Efsa. Il rapporto di quest’anno contiene anche suggerimenti che crediamo possano rendere più efficaci i programmi di controllo dei pesticidi».

Il rapporto include ora maggiori dettagli sui prodotti biologici e sugli alimenti per l’infanzia; esiste poi una sezione specifica sul glifosato, e più raffronti con i risultati degli anni precedenti. Efsa ha avanzato parecchie proposte per rendere più efficace il monitoraggio futuro dei pesticidi nell’UE. Tra queste l’estensione del campo di applicazione del programma di monitoraggio a prodotti alimentari come piccoli frutti, frutti di bosco e tè, nei quali sono stati spesso rintracciati residui. La riduzione dell’analisi sui prodotti di origine animale e lo spostamento del centro dell’attività di monitoraggio ai mangimi, per esempio a soia, colza e orzo; l’inclusione obbligatoria dell’analisi del glifosato nelle colture indicate e del miele nel “paniere” di campioni, per migliorare le conoscenze sull’esposizione delle api e ispirare l’eventuale revisione dei limiti di residui ammessi nel miele. Il miglioramento della comunicazione delle modifiche ai livelli di residui ammessi per gli importatori di prodotti alimentari da Paesi extra Ue.

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