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ITALIA NO MERAVIGLIAO!

Brasile

Anche il Brasile è preoccupato per l’aumento di importazioni di riso da tutto il mondo, Italia compresa.

La Federazione delle Associazioni dei Produttori di Riso del Rio Grande do Sul (Federarroz) ha presentato una richiesta al governo federale. Il motivo è l’applicazione di misure “antidumping socio-ambientali” contro le importazioni del cereale da parte del Brasile da Paesi che non rispettano le stesse regole sociali, ambientali e sanitarie dei produttori brasiliani.

IL COMMENTO DI BELLOLI

«È importante sottolineare che le asimmetrie nel processo produttivo con i Paesi concorrenti, che non rispettano le stesse rigide regole del Brasile, permettono di offrire diversi prodotti, di origine vegetale e animale, a prezzi di mercato anticoncorrenziali e contrari a quelli praticati nel Paese. Bisogna ribaltare l’impossibilità di mantenere i produttori nel settore», si legge in una nota pubblica del direttore legale dell’ente, Anderson Belloli.

I DATI AGROSTAT

Il documento non informa su quali siano i Paesi le cui esportazioni di riso in Brasile sono contestate. Secondo Agrostat, il sistema informativo sul commercio estero del Ministero dell’Agricoltura, nel 2022 sono importate 876.000 tonnellate di questo cereale, principalmente da Paraguay, Uruguay e Argentina.

Questi ultimi sono membri dell’accordo di libero scambio Mercosur. Altre provenienze sono Italia, Thailandia, Portogallo, Spagna, Pakistan, Vietnam, Stati Uniti, India, Giappone e Cambogia, in volumi molto più ridotti.

IMPORTAZIONI SOLO SE LEGISLAZIONE TUTELA BRASILE

Le importazioni 2022 sono pari a 347,9 milioni di dollari. Federarroz chiede al governo di consentire le importazioni solo previa dimostrazione del rispetto di una legislazione simile a quella brasiliana “pena il danneggiamento della produzione del Paese e della sua sicurezza alimentare per l’intera comunità”, aggiunge la nota.

L’ente sostiene che la richiesta mira a proteggere la salute pubblica in Brasile. Ciò perchè “diversi prodotti entrano nel Paese utilizzando pesticidi che non sono sottoposti al rigoroso processo di analisi” a cui sono sottoposti i prodotti a disposizione dei produttori brasiliani.

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