Ricerca Avanzata





Data inizio:

Data fine:

IL MINISTRO SA COSA FINANZIA?

da | 15 Set 2019 | Non solo riso

Il nuovo Ministro delle politiche agricole ha dichiarato di voler emanare quanto prima il DDL 998 attualmente in discussione, fermatosi per la crisi politica agostana, che assimila l’agricoltura biologica a quella biodinamica. Avendo già molto disquisito del biologico, qui parliamo del biodinamico. Il marchio “biodinamico” è registrato dalla DEMETER®, che si occupa di difendere il marchio DEMETER®, nato in Germania nel 1927, poi diventato internazionale. Chi vuole marchiare come biodinamici i propri prodotti agricoli deve seguire un disciplinare di produzione molto stretto e dettagliato, salvo deroghe concedibili solo da DEMETER®.

I principi ispiratori della biodinamica sono stati elaborati da Rudolf Steiner (1861-1925), che si autodefiniva “teosofo”, ovvero esperto della Scienza che concerne Dio. Nel 1913 si dissociò dalla teosofia ufficiale e fondò una nuova associazione, chiamata antroposofia. Da queste ideologie nacquero, tra molti altri, i principi che regolano l’agricoltura biodinamica. Citiamo, dalle norme direttive per l’autorizzazione all’uso dei marchi DEMETER® E BIODYNAMIC® aggiornate al primo luglio 2019, alcuni brani, riportati in corsivo.

«Un’azienda agricola si realizza nel miglior senso della parola se può venire concepita come una specie di individualità a sé stante, come un’individualità chiusa in sé stessa. In senso assoluto questo non potrà essere raggiunto, ma l’azienda deve cercare di avvicinarsi il più possibile alla condizione di essere un’individualità. Tutto ciò che è vivente sviluppa la propria forma in base ai principi plasmatori del mondo organico. I singoli organi, che si sviluppano separandosi, si riuniscono successivamente per creare un’unità vivente. Un organismo è qualcosa di più della somma delle sue parti. Gli organismi sono racchiusi da una pelle, che permette ad una vita interna di svilupparsi e di esistere in relazione con il suo ambiente terrestre e cosmico. Se questa vita interna segue uno sviluppo da sé determinato, si forma un’individualità. conchiusa in sé stessa».

Si tende quindi ad una azienda agricola autosufficiente, che non importa prodotti da altre aziende, a meno che siano biodinamiche od al massimo biologiche. Qualsiasi sostanza “chimica” è assolutamente vietata. L’acqua d’irrigazione non deve essere contaminata da «residui di pesticidi, batteri o parassiti, i quali possono causare malattie o contaminare il prodotto finale». Se rispettata integralmente, la prescrizione di un’acqua irrigua batteriologicamente pura fa pensare alla pubblicità di un’acqua minerale in bottiglia.

Una grande importanza viene attribuita ai preparati biodinamici: «Tutte le misure adottate in un’azienda biodinamica devono essere valutate dal punto di vista olistico. Nell’ambito di un’unità vivente non è solo l’equilibrio dei processi delle sostanze ad avere un’importanza determinante, ma – Rudolf Steiner ne parla espressamente nel corso sull’agricoltura – deve anche essere compensata la “sottrazione di forze”. Da questo punto di vista è di grande importanza allestire, conservare ed usare in modo accurato e appropriato i preparati biodinamici. Le sostanze di origine minerale, vegetale e animale, che vengono combinate in base alle conoscenze scientifico-spirituali, nel corso dell’anno vengono trasformate dall’azione delle forze terrestri e cosmiche in preparati biodinamici portatori di forze. Questi, distribuiti sul terreno e sulle piante ed introdotti nel concime, contribuiscono in modo determinante alla vivificazione della terra e allo sviluppo della qualità e della produttività delle piante, così come alla salute, alla forza vitale e produttività degli animali all’interno di un’azienda agricola condotta secondo il metodo biodinamico».

Come fertilizzanti sono ammessi solo letami e terricci; almeno una volta all’anno occorre somministrare cornoletame e cornosilice. Il primo è sterco di vacca incorporato in un corno, sempre di bovina femmina, interrato in profondità in tempi e modi stabiliti. Dopo essere stato dissotterrato deve essere disciolto in acqua, “dinamizzato” mediante un lungo (almeno un’ora) rimescolamento secondo precisi canoni di comportamento ed ore della giornata, infine distribuito in quantità di almeno 50 grammi/ettaro (per gli ortolani 5 milligrammi/metro quadrato). Il corno silice è un fine triturato di cristallo di rocca o feldspati (ossidi di silicio), anche questo infilato in un corno di vacca e poi interrato in tempi diversi da quelli del cornoletame. Sul sito internet di un fornitore specializzato  leggiamo: «Il cornosilice processa gli aspetti qualitativi del prodotto (colori, sapori, profumi, aromi, gusto conservabilità, oli essenziali e gradi alcolici), la silice così ottenuta in forma omeopatica processa  la transustanziazione della luce in materia fisica (Carbonio, Ossigeno, Idrogeno, Azoto  e Zolfo  che sono presenti nell’aria e costituiscono dal 92 al 98% del peso secco di ogni pianta)  e collega  e processa  le foglie della  pianta ed il frutto con  le azioni dei pianeti esterni Marte, Giove e Saturno (pianeti soprasolari), veicolando le forze  formative di luce e di calore». La dose minima raccomandata dal regolamento DEMETER® è di 2,5 grammi/ettaro.

In un’azienda biodinamica è indispensabile (derogabile solo per piccole aziende) un allevamento animale di entità compresa tra un carico minimo di un bovino adulto ogni 5 ha, ed un massimo di due bovini adulti ogni ha. Una tabella stabilisce l’equivalenza tra un capo bovino ed il numero equivalente di piccoli animali (maiali, polli ecc.). Per i trattamenti delle malattie delle piante, si usano i preparati ottenuti dai seguenti materiali, applicati sempre a dosi omeopatiche: la tabella è stata copiata integralmente dal regolamento.

DEMETER® si riserva di valutare, caso per caso, deroghe alle normative, in funzione delle situazioni delle varie aziende. Abbiamo cercato di riassumere in due paginette il regolamento, composto di 53 pagine, estraendo alcune norme caratterizzanti le basi teoriche del biodinamico, cha a chi scrive paiono afferire più alla sfera immaginaria-spirituale che a quella scientifica. Un recente avviso di bando emesso dal Ministero delle politiche agricole intende finanziare ricerche sull’agricoltura biologica e biodinamica, ed un argomento finanziabile è proprio quello sul miglioramento dei preparati sopra elencati. Conviene mangiare cibo “biodinamico”? Quali vantaggi otterranno i contribuenti italiani dal finanziare l’agricoltura biodinamica, gestita da un ente privato? Da queste brevi note ognuno potrà farsi una opinione.  Autore: Giuseppe Sarasso, agronomo

 

Iscriviti alla nostra Newsletter

Iscriviti alla nostra Newsletter e al servizio Whatsapp!

Informativa sulla Privacy

Informativa sulla Privacy - WhatsApp

Cliccando "Accetto le condizioni" verrà conferito il consenso al trattamento dei dati di cui all’informativa privacy ex art. 13 GDPR. *

* Campo obbligatorio