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IL MERCATO FA FESTA

da | 23 Dic 2021 | NEWS

Selenio

È festa anche per le Borse Merci: sono gli ultimi giorni di contrattazioni, i prezzi sono quasi ovunque del tutto stabili ma i trasferimenti si confermano sempre molto attivi. Sulla Borsa Merci di Vercelli, in particolare, poche variazioni rispetto alla scorsa settimana: in crescita Balilla e Sole CL che crescono entrambi (+15) solo nel prezzo minimo, attestandosi sui 476-480 €/tonnellata; netta crescita anche per Selenio (+30), che manifesta aumenti sia nel prezzo minimo che in quello massimo, attestandosi ora sui 585-605 €/tonnellata. Cala invece Baldo ma solo nel prezzo massimo (-10), stabilizzandosi a quota 411-420 €/tonnellata.

Sulla Borsa di Milano si rilevano variazioni per Vialone (+25), Balilla e Centauro (+10), Sole (+10) e Selenio (+25). Nessuna variazione degna di nota sulle altre Borse. Commenta così il mediatore Adelio Grassi: «Novara chiude con la seduta odierna le sessioni dell’annata 2021 per poi riaprire il 10 gennaio 2022. Il listino di questa settimana non ha subito variazioni. Rimane, nonostante il periodo caratterizzato solitamente da bassissimi scambi, un certo interesse da parte dell’industria sull’intera gamma varietale, in particolare sui risi Tondi, preludio, questo, a possibili aumenti».

Melano: mercato calmo

Claudio Melano ci fornisce il punto di vista dei risicoltori: «Il mercato è calmo, con pochi scambi, situazione forse dettata dal clima natalizio. Da una parte c’è poca voglia di vendere, dall’altra parte c’è poca voglia di comprare, ad eccezione di alcune fiammate per coprire qualche scoperto, ma si parla di quantità limitate. Sul fronte dei prezzi prevale una consolidata stabilità ad eccezione del Selenio che raggiunge i 65€». Commenta così i dati della Borsa Merci di Milano la mediatrice Andreea Lazar: «Indica 40euro, Lungo A 45euro, le varietà pregiate 50euro (Nemesi/Loto/Leonardo), Tondo generico 48/50, centauro 50, similari selenio 60euro, Selenio 65. Barone e Cammeo 42/43euro, Carnaroli 65, similari 60, Volano e similari 50. Nano 90». Si fa sentire anche la voce dei moltiplicatori, attraverso Compagnin che mette in guardia: «Con il bollettino che finalmente quantifica un ulteriore aumento per il Selenio i moltiplicatori potrebbero ricevere una denuncia per dumping (vendita sotto costo di produzione)».

Prezzi e mercati

Continuano a essere sostenute le vendite di risone all’origine. Come si legge nel report settimanale della Granaria di Milano, si rileva un andamento dominante discendente nei cereali e derivati. In senso contrario cereali biologici e pochi risoni e risi. Nel settore riso, i sottoprodotti sono fermi come larga parte dei risoni e dei risi. Le uniche variazioni sono in aumento e riguardano il Vialone nano e Balilla, Sole e Selenio con riverbero sui risi lavorati.  

In base alle rilevazioni dell’Ente Risi il volume totale trasferito ammonta a 604.685 tonnellate, in aumento di 54.818 tonnellate (+10%) rispetto alla campagna precedente. In particolare, risultano trasferite nella settimana 11.061 tonnellate di Tondo, 1.151 tonnellate di Medio, 15.939 tonnellate di Lungo A e 9.574 tonnellate di Lungo B per un totale di 37.725 tonnellate trasferite nella settimana. Per quanto riguarda le varietà da interno i trasferimenti ammontano a 9.577 tonnellate, mentre, per quanto riguarda le varietà export, sono state trasferite nel corso della settimana 6.378 tonnellate. Sono in aumento rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna i trasferimenti di Tondo che ammontano a 161.582 tonnellate contro le 150.686 tonnellate del dicembre 2020; in calo, invece, i trasferimenti dei Medi a 16.039 tonnellate contro le 18.230 dello scorso anno; in aumento anche i trasferimenti del Lungo A, a 261.101 tonnellate contro le 241.103 della scorsa campagna; in calo, invece, i trasferimenti del Lungo B che si attestano a 139.252 tonnellate contro le 150.434 tonnellate dello scorso anno.

Le rimanenze dei Tondi si attestano sulle 301.215 tonnellate, quelle dei Medi a 34.913 tonnellate. Le rimanenze di Lungo A si attestano a 457.866 tonnellate, mentre il Lungo B vede una rimanenza di 165.950 tonnellate, per un totale generale di 959.944 tonnellate rimanenti.

Rincari medi di oltre il 20% nel corso del 2021 per le commodities agricole, con costi ai massimi. Secondo le stime della Banca Mondiale si assisterà ad una vera e propria de-escalation, probabilmente solo dal 2022, ammesso che siano definitivamente risolte le difficoltà logistiche e quelle legate ai cambi.

A livello globale il settore cerealicolo traina gli aumenti dei listini agricoli globali, tanto che a novembre l’indice Fao che misura i prezzi delle commodity agricole più comunemente scambiate è cresciuto dell’1,2% e del 27,3% su base annua, secondo il rapporto mensile pubblicato dall’agenzia Onu.

Rispetto alle rilevazioni di due settimane fa sui mercati internazionali risultano in calo il Vietnam 5% (- 20 dollari, a 405 dollari/t), il Pakistan 25% (- 13 dollari, a 325 dollari/t), il Pakistan 5% (- 10 dollari, a 355 dollari/t), il Thai 100% B (- 6 dollari, a 396 dollari/t) e l’India 5% (- 5 dollari, a 350 dollari/t). In aumento l’Argentina 5% (+ 60 dollari, a 540 dollari/t) e il Myanmar 5% (+ 10 dollari, a 370 dollari/t). Autore: Milena Zarbà

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