IL BILANCIO DEL RISO IN EUROPA

L’annata del riso europeo ha scontato, anche se in maniera minore rispetto all’anno scorso, la scarsità della risorsa idrica. In particolare in Spagna, si sono persi migliaia di ettari di superficie produttiva. Tuttavia, il dato definitivo sulla superficie europea dell’annata agricola 2022-23 non è ancora reso noto. E’ certo che sarà inferiore aia 355.000 ettari, già un calo di 44.000 ettari (-11%) rispetto al 2021,registrati nel 2022 nell’area dell’Unione Europa.

Nell’annata agricola 2022-23 la produzione di riso (base lavorato) si è attestata a 1.230.000 tonnellate, di cui 942.000 di varietà Japonica e 288.000 di varietà Indica.Secondo i dati dell’Usda, il Dipartimento di Stato americano per l’agricoltura, il raccolto autunnale 2023 dell’Unione Europea conclude una stagione impegnativa, caratterizzata da un clima estremo.

La stagione della campagna di commercializzazione 2023/24 è stata caratterizzata da temperature elevate, siccità prolungata e piogge periodiche abbondanti. Un andamento meteorologico mutevole con forti aree di blocco dell’alta pressione che hanno spesso impedito il prevalere di un clima normale. Il risultato è stato un’intensificazione delle condizioni meteorologiche, che si trattasse di siccità, piogge abbondanti o caldo eccessivo.

L’epidemia si è verificata in Spagna, dove le diverse zone produttive hanno risentito in maniera significativa di queste condizioni climatiche estreme. Ci fu una riduzione sostanziale della produzione. Secondo alcune stime, il mercato del riso in Europa dovrebbe raggiungere 700,10 milioni di dollari nel 2023. Qui, si prevede che raggiungerà gli 860 milioni di dollari entro il 2028, con una crescita del 4,20%. Anche se pesa, soprattutto sul mercato italiano, l’inflazione che ha fatto crescere i prezzi tanto da scoraggiare il consumo. Infatti, per la campagna corrente si attesta a 2.876.000 tonnellate (dati Commissione Europea).

Secondo la relazione di mercato presentata dall’EnteNazionale Risi, nell’annata agricola 2022/2023 l’import nell’Ue si è attestato a 1.631.365 tonnellate, base lavorato, con una riduzione di circa 35.300tonnellate (-2%) rispetto alla precedente annata. Sempre secondo i dati forniti dalla relazione dell’Ente Risi, le importazioni nell’Unione Europa di riso di tipo Indica, pari a1.304.664 tonnellate, rappresentano l’80% del totale importato e sono in leggero aumento (+1%) rispetto all’annata precedente. D’altro canto, le importazioni di riso di tipo Japonica sono pari a 326.701 tonnellate. Si tratta di circa il 20%del totale importato, calato del 13% rispetto alla precedente annata.L’analisi per stadio di lavorazione conferma un decremento dell’import di risone per 725 tonnellate (-4%). A questi si associano una diminuzione dell’import di riso semigreggio per 73.005 tonnellate (-12%); un aumento dell’importazione di riso lavorato per 38.473 tonnellate (+4%).

I Paesi che hanno maggiormente incrementato, in termini di volume, le importazioni sono stati il Portogallo(+25.744 t; +26%), la Francia (+16.534 t; +8%), la Romania (+12.883 t; +168%),la Rep. Ceca (+9.224 t; +25%) e l’Ungheria (+6.336 t; +175%). I Paesi che hanno ridotto le importazioni sono stati i Paesi Bassi (-67.723 t; -23%), l’Italia(-31.105 t; -13%) e il Belgio/Lux (-18.984 t; -11%).

Nell’annata agricola 2022/2023 le importazioni dalla Cambogia sono aumentate di 24.881 tonnellate (+12%), evidenziando uno dei livelli più bassi a partire dal 2013/2014. Le importazioni dal Myanmar sono diminuite di 85.663 tonnellate (-11%), collocandosi, tuttavia, al secondo livello più alto di sempre. Le rotture di riso importate dal Myanmar (387.664 tonnellate)incidono, come per la campagna precedente, per il 43% sul totale dei flussi provenienti dai Paesi meno avanzati. A partire dall’8 settembre 2022 la Commissione ha fissato il nuovo dazio sul riso semigreggio, portandolo dal livello minimo di 30 euro la tonnellata al livello massimo di 65 euro la tonnellata, per effetto del rilascio titoli nella campagna 2021/2022. Il livello riguardato 531.635 tonnellate di riso semigreggio diverso dal Basmati.

Nel corso del primo semestre della campagna 2022/2023 la Commissione ha constatato che sono rilasciati titoli d’importazione per il riso semigreggio diverso dal Basmati per un quantitativo di 188.232 tonnellate. Pertanto, l’importo del dazio è riportato al livello minimo di 30 euro la tonnellata a partire dall’8 marzo 2023. A partire dal 7 settembre 2023 la Commissione ha fissato l’importo del dazio al livello intermedio di 42,50 euro la tonnellata, avendo registrato importazioni di riso semigreggio diverso dal Basmati per una quantità pari a476.971 tonnellate nell’ambito dell’intera campagna. Il dazio sul riso semilavorato/lavorato è rimasto invariato per tutta la campagna al valore massimo di 175 euro la tonnellata.

Va ricordato che pochi giorni fa Il Parlamento europeo, riunito in sessione, in plenaria, si è schierato contro l’adozione della proposta della Commissione europea sull’aumento dei limiti di triciclazolo per il riso importato nell’Unione. La Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare del Parlamento Ue, si era pronunciata in maniera contraria all’adozione del provvedimento che proponeva di aumentare a 0,09 mg/kg il livello massimo residuo per il triciclazolo, limitatamente al prodotto importato (import tolerance).

Attualmente in Europa il fungicida è di fatto vietato, in quanto la soglia massima è di 0,01 mg/kg,valore che va applicato anche al riso importato.Il timore per la prossima annata è che si confermino delle condizioni climatiche sempre più estreme, soprattutto in aree fortemente condizionate dall’irrigazione come la Spagna: questo potrebbe portare ad un’ulteriore riduzione dell’area risicola, con conseguente riduzione della produzione e un aumento delle importazioni.