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GALLO PREMIA I RISICOLTORI SOSTENIBILI

da | 23 Feb 2024 | Tecnica

Riso Gallo

Cascina Oschiena di Prova (VC), di Alice Cerutti, si è aggiudicata il premio Mario Preve. Il premio è bandito da riso Gallo, per l’Azienda Agricola più Sostenibile. Insieme a lei, Cascina Paletta di Cassolnovo (PV) di Anna Maria e Cristina Ballone si è aggiudicata il premio Gallo 2024 per la categoria Donna in Agricoltura. Si aggiunge l’azienda di Antonio Mariano di Cozzo (PV) che si è aggiudicata il Premio Gallo 2024 per la biodiversità. Infine, l’azienda agricola An Fed Agri di Lumellogno (NO) si è aggiudicata il premio Gallo 2024 per l’innovazione.

Quattro aziende e quattro modi di fare risicoltura sostenibile. Vediamo perché sono state premiate: ecco le motivazioni del premio conferito a ciascuna azienda.

LA CASCINA DEI BENEDETTINI: ENERGIE RINNOVABILI

«Cascina Oschiena si occupa della coltivazione di riso sin dal XVI secolo sotto la conduzione dei Monaci Benedettini. Dal 2008 l’azienda è condotta da Alice Cerutti, laureata in economia aziendale presso l’Università di Torino. Da allora, si sono eseguiti numerosi interventi di recupero conservativo e di ammodernamento dei fabbricati. Un importante passo verso la sostenibilità è compiuto nel 2012 con l’installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto, finalizzato alla riduzione del consumo energetico da Kw. Nello stesso anno, l’azienda ha aderito al progetto europeo Life Natura 2000. L’obiettivo è di ricreare un ambiente naturale tipico delle zone umide attraverso la rinaturalizzazione di fontanili e la piantumazione di piante e siepi sugli argini dei canali».

LA CASCINA DEI BENEDETTINI: OASI NATURALISTICA E LOTTA INTEGRATA

«Nel 2019, un’altra importante iniziativa è avviata con la creazione di un’oasi naturale di circa 25 ettari, precedentemente destinati alla coltivazione del riso con l’obiettivo di garantire il ripopolamento della Pittima Reale, un raro uccello migratore a rischio di estinzione. Attualmente, la Cascina Oschiena è l’unico sito di nidificazione censito in Italia per questa specie. L’azienda possiede inoltre la certificazione Global GAP (Good Agricultural Practice). Quest’ultima definisce il livello di rispetto delle best practice agricole nel settore primario. In questo contesto, le azioni deputate alla tutela della biodiversità sono molteplici: vengono realizzati fossetti per le rane su tutta la superficie e viene adottata la cover crop su tutta l’area, con una particolare attenzione alla consociazione di veccia, avena e loietto». 

«L’azienda segue un protocollo di lotta integrata certificato SQNPI. Poi, dedica una parte della superficie alla coltivazione di piante mellifere e filari di meli e peri di varietà antiche, come parte del progetto “riso amico+”, una misura di cooperazione della Regione Piemonte.L’innovazione tecnologica è un verso supporto per l’azienda agricola, che possiede attrezzature dotate di sistema satellitare, irroratrici con sezioni a controllo variabile e spandiconcime con distribuzione a rateo variabile, che consente la distribuzione del fertilizzante in funzione degli indici di vigore (NDVI)».

BALLONE IN ROSA E LO SVILUPPO RESPONSABILE

«L’azienda agricola ha sede presso Cascina Paletta nel comune di Cassolnovo, in provincia di Pavia. La stessa si trova all’interno dell’area naturale protetta del Parco Lombardo Valle del Ticino. È condotta dalla famiglia Ballone dal 1953. Qui c’è un focus dedicato all’attività agricolo-zootecnica fino agli anni 80, indirizzandosi successivamente alla sola cerealicoltura e risicoltura. Dal gennaio 1995 è gestita dalla sig.ra Anna Maria e dalla figlia Cristina Ballone, laureata in scienze agrarie., Quest’ultima grazie proprio alle competenze acquisite durante il percorso accademico e l’esperienza in campo riesce a guidare l’azienda di famiglia in un percorso di sviluppo responsabile».

BALLONE IN ROSA E LE MISURE AGROAMBIENTALI

«Tradizionalmente legate alla semina del riso in acqua, hanno aderito, nel corso degli anni, a diverse misure agroambientali. Oggi, le misure applicate e le pratiche aziendali a tutela della biodiversità sono di diversa natura e prevedono, ad esempio, la realizzazione dei fossetti per le rane e lo sfalcio degli argini, oltre all’utilizzo di cover crop e l’interramento delle paglie. Viene inoltre applicata la lotta integrata per la difesa delle colture».

«L’azienda agricola in passato ha partecipato ad un progetto di valutazione della biodiversità aziendale, coordinato dall’Ente Parco. Altri accorgimenti riguardano l’utilizzo di prodotti ad azione biostimolante e di concimi organici. L’azienda si avvale anche della collaborazione di contoterzisti che, in continuo aggiornamento, supportano il proprio lavoro con le nuove tecnologie, come l’uso di mezzi dotati di guida satellitare».

LA BIODIVERSITA’ DI ANTONIO

«L’azienda agricola Mairano Antonio si trova a Celpenchio, frazione del comune di Cozzo in provincia di Pavia. L’azienda è all’interno della ZPS (Zone di Protezione Speciale) Risaie della Lomellina e in prossimità di alcuni SIC. Sono esempi la garzaia di Celpenchio e la garzaia della Verminesca. La tutela della biodiversità è tra gli obiettivi e i focus principali dell’impegno dell’azienda. Azienda. Azienda che applica con efficacia le principali misure dei PSR relative agli impegni agro-climatici ambientali. Tra questi c’è la realizzazione dei fossetti per le rane e l’utilizzo di cover crop da sovescio con leguminose».

L’azienda ha, inoltre, aderito alla soluzione Operation Pollinator® promossa da Riso Gallo seminando un’area di 1 ha con l’obiettivo di favorire la biodiversità e garantire rifugio agli insetti impollinatori. Le pratiche implementate dall’azienda sono molteplici e di diversa natura. Tra queste ultime c’è la gestione delle zone incolte e a prato stabile, il mantenimento delle stoppie e l’adozione di rotazioni colturali di soia, frumento e riso. Pratica, inoltre l’inerbimento spontaneo e la sfalciatura degli argini senza ricorrere a trattamenti erbicidi».

«All’interno dell’azienda sono presenti una garzaia, aree umide e fontali e piccole parti a bosco. Per rendere sempre più efficiente l’impegno a salvaguardia della biodiversità, l’azienda Mairano ha investito in diverse attrezzature innovative come i trattori dotati di guida satellitare, di un’irroratrice con sezioni a controllo automatico e di una mietitrebbiatrice con mappe di produzione».

L’INNOVAZIONE DI AN FED AGRI: MEZZI ALL’AVANGUARDIA

«L’Azienda Agricola AN FED Agri si distingue per la sua vasta estensione, coprendo oltre 300 ettari di terreno, di cui gran parte è dedicata alla coltivazione del riso. Poi, una parte ad altri cereali in avvicendamento, come mais e soia. La tradizione e il rispetto per la natura sono cardini fondamentali dell’azienda, supportati da un personale altamente specializzato e l’utilizzo di mezzi tecnici all’avanguardia durante l’intero ciclo di coltivazione, garantendo così un prodotto controllato in tutte le sue fasi, dalla preparazione del terreno al raccolto. Anfed Agri si distingue per l’innovazione tecnologica adottata in ogni aspetto delle sue attività.

L’INNOVAZIONE DI AN FED AGRI: TRATTRICI A GUIDA SATELLITARE

Le trattrici sono dotate di guida satellitare. Invece, la botte irroratrice presenta la chiusura delle sezioni a controllo automatico tramite il sistema IGPS. La distribuzione di concime avviene mediante spandiconcime a rateo variabile e la mietitrebbiatrice è dotata di mappe di produzione, così da consentire di catturare la variabilità produttiva all’interno dei singoli appezzamenti.

La concimazione è attentamente monitorata e applicata secondo mappe satellitari e di produzione, utilizzando l’indice NDVI con dati satellitari. Inoltre, l’azienda impiega software e app per la gestione aziendale e ha implementato un sistema di lavaggio e recupero dell’acqua della botte irroratrice. Una significativa parte delle attività agricole è svolta con minima lavorazione del terreno, e buona parte del parco macchine è stato ammodernato grazie ai bandi di finanziamento 4.0. Infine, l’azienda ha installato un impianto fotovoltaico da 200 kW.

La biodiversità è un’altra priorità per l’azienda agricola, nella quale sono presenti fossetti per le rane e vengono adottate cover crop da sovescio come veccia villosa e trifoglio, oltre al mantenimento di aree ad incolto e al mantenimento e interramento delle stoppie. Gli argini sono inerbiti e sono presenti noccioleti nelle aree incolte. L’azienda da quest’anno si impegna inoltre a partecipare alla misura relativa alla semina in sommersione della risaia, dimostrando così il suo costante impegno per la biodiversità e la sostenibilità ambientale».

LE PAROLE DI RICCARDO PREVE

«Crediamo nello sviluppo concreto di una realtà di business volta alla sostenibilità. Per questo sentiamo fortemente il dovere di supportare la formazione e accrescere la consapevolezza delle aziende agricole sui benefici ambientali ed agronomici derivanti dall’applicazione di buone pratiche» ha dichiarato Riccardo Preve, Consigliere Delegato di Riso Gallo. «La valorizzazione della filiera risicola è per noi di Riso Gallo un obiettivo cardine del lavoro, che in questo premio intitolato a nostro padre trova la sua naturale e perfetta sintesi».

Quest’anno, oltre alla celebrazione delle 4 aziende che si sono distinte per le soluzioni che hanno implementato, desidero riconoscere anche il percorso svolto da noi tutti fino a qui, passando da sole 14 aziende agricole aderenti alla Carta del Riso nel 2019 alle 181 di quest’anno. Un segno chiaro dei risultati del nostro impegno e del nostro ruolo di leader e di esempio virtuoso per il mercato».

PREMIO PREVE: APPROCCIO OLISTICO ALLA SOSTENIBILITA’

Il premio Mario Preve si inserisce all’interno di un percorso dell’azienda volto a promuovere iniziative per un approccio alla sostenibilità sempre più olistico e in grado di generare un impatto concreto. La lavorazione industriale del riso è già di per sé sostenibile in quanto tutti i sottoprodotti vengono riutilizzati, ma ci sono ancora grandi opportunità di miglioramento, partendo proprio dalle attività in campo. Dal 2018 l’Azienda ha quindi intrapreso un percorso di sostenibilità con l’obiettivo di coinvolgere le realtà agricole della filiera risicola sotto il progetto Il Riso che Sostiene. A aderirvi e sottoscrivere la carta sono state 181 aziende agricole piemontesi e lombarde, certificate secondo il protocollo FSA (Farm Sustainability Assesment): otto semplici regole, tra cui il divieto di utilizzo di glifosate direttamente sulle colture e di fanghi di depurazione o il consiglio di applicare tecniche agronomiche e soluzioni agro-ambientali che consentono la salvaguardia e la tutela dell’ambiente della risaia e della sua biodiversità.

L’azienda, inoltre, promuove ottimizzazioni delle pratiche colturali con l’impiego di soluzioni tecnologiche di precision farming, per leggere lo stato nutritivo della coltura grazie ai satelliti, adeguando i trattamenti in campo di conseguenza. In coerenza con gli impegni sui progetti di sostenibilità ambientale con le aziende agricole, la gamma di prodotti di Riso Gallo proveniente da agricoltura sostenibile è in continua espansione.

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