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AGROPIRATERIA TRA RISI ASIATICI

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L’associazione degli esportatori di riso tailandesi accusa il Vietnam di falsificare i dati, rivendendo come riso prodotto all’interno dei propri confini, con marchi vietnamiti, del cereale in realtà importato dalla Cambogia, e lavorato in Vietnam. E’ un tema di cui discuteranno, se sarà possibile il confronto, i membri dell’associazione. Associazione che nei giorni scorsi hanno cercato nuovamente di incontrare il ministro del Commercio Phumtham Wechayachai. Il motivo era discutere delle esportazioni e della competitività del riso tailandese sul mercato globale. La Thailandia è recentemente relegata dal Vietnam al ruolo di terzo maggiore esportatore di riso al mondo. L’India infatti, nonostante il recente divieto sulle esportazioni, continua a detenere saldamente il primato. LEGGI L’ARTICOLO.

EXPORT, VIETNAM BATTE THAILANDIA

Chukiat Opaswongse, presidente dell’associazione degli esportatori, ha dichiarato che, durante i primi otto mesi di quest’anno, il Vietnam ha esportato 5,81 milioni di tonnellate di riso rispetto ai 5,27 milioni della Thailandia. A ciò si aggiunge il fatto che il Vietnam ha esportato più della Tailandia perché il paese ha acquistato circa due milioni di tonnellate di riso dalla Cambogia, lo ha lavorato e lo ha riesportato con un marchio vietnamita.
Secondo il presidente, il Vietnam potrebbe acquistare fino a quattro milioni di tonnellate di riso dalla Cambogia per poi lavorarle ed esportarle con marchi propri. Chukiat ha affermato che il Vietnam non vieta le importazioni di riso, a differenza della Tailandia. Quest’ultima lo fa per paura che ciò possa influire sul prezzo interno, aggiungendo che gli acquirenti normalmente non controllano il Dna del riso vietnamita e cambogiano.

SI PREVEDONO RACCOLTI ABBONDANTI NEL 2024

Thailandia potrebbe riuscire a superare le esportazioni del Vietnam. Tuttavia, ciò dipenderà dalla nuova resa del raccolto di novembre e dicembre. Ha previsto che la produzione globale di riso il prossimo anno potrebbe essere di 4-5 milioni di tonnellate in più rispetto a quest’anno. Si prevedono aumenti attesi in Pakistan, Cina e India.
Se l’India dovesse revocare il divieto di esportazione, i prezzi globali del riso potrebbero scendere di circa 50 dollari a tonnellata. Inoltre, si prevede che il prezzo rimarrà stabile se questo non accadesse. Per quanto riguarda il mercato mondiale, il riso bianco tailandese al 5% è più economico del riso di altri paesi esportatori. Questi si commerciano a 580-585 dollari per tonnellata, rispetto ai 610 dollari per il riso vietnamita e ai 600 dollari per quello pakistano.
Il riso profumato Hom Mali della Thailandia viene scambiato a 850 dollari, in calo rispetto a 1000 dollari a causa della svalutazione del baht rispetto al dollaro statunitense. Il 19 ottobre la Thai Rice Exporters Association ospiterà a Bangkok un seminario internazionale sul riso, al quale parteciperanno rappresentanti delle associazioni del riso di India, Vietnam, Pakistan, Myanmar e Cambogia.
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