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«IL CANONE CONSIDERI IL LAVORO AGRICOLO»

da | 12 Set 2018 | NEWS

Oggi a Torino la Regione organizza l’Open day sul Piano di tutela delle acque. Si tratta di un momento di confronto con gli stakeholders molto importante. Ecco con quale spirito parteciperà all’evento l’associazione irrigua Ovest Sesia: «il Piano potrebbe migliorare – ci dice il direttore generale Luca Bussandri – se prendesse di più in considerazione le peculiarità della risicoltura. Il nostro settore ha un meccanismo di irrigazione specifico e questo coinvolge fortemente il ciclo naturale del territorio, grazie ad esempio alla ricarica delle risorgenze dei fontanili o della falda sotterranea; per questi motivi, non può essere misurato il prelievo della coltura con una semplice sottrazione tra l’entrata e l’uscita, in quanto la risaia preleva in un punto ma cede in molteplici. Inoltre questo tipo di irrigazione è fondamentale biologicamente per la nascita dei sistemi ecologici tipici del nostro areale, a differenza di un sistema irriguo tout court, che dedica l’acqua prelevata unicamente alla pianta che annaffia. Se il Piemonte condividesse questa visione potrebbero migliorare a cascata tutti gli schemi di valutazione dell’utilizzo irriguo in risaia, arrivando magari a riconoscere, anche sui canoni richiesti per l’utilizzo, queste esternalità positive prodotte dagli agricoltori, che svolgono chiaramente un ruolo fondamentale nella gestione irrigua della Pianura Padana che ci circonda. Non penso che l’Europa non preveda una valutazione positiva di queste esternalità o la possibilità di giustificare il nostro fabbisogno irriguo all’interno dei suoi trattati; semmai manca un conoscenza approfondita delle nostre zone a causa, forse, di un’errata comunicazione da parte dei nostri enti locali, necessaria a un funzionario europeo che non può conoscere a fondo ogni areale ecologico e agricolo dell’Unione. Questo potrebbe essere il miglioramento, un passo in avanti culturale, che potrebbe migliorare come conseguenza tutta l’impostazione dei PTA; del resto, i dati da portare a sostegno ci sono o si possono attingere oggi con gli strumenti in nostro possesso».

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