Slow Food in collaborazione con Promoriso, associazione costituita dalle organizzazioni professionali agricole di categoria: Coldiretti, Cia, Unione Agricoltori delle province di Vercelli, Novara e Pavia, con lo scopo di promuovere il ‘prodotto riso’, propone un’iniziativa gastronomica che ha il riso per protagonista. L’iniziativa intende trasmettere ai soci Slow Food, agli operatori dell’enogastronomia e ai consumatori una pi approfondita conoscenza dei grandi risi italiani di tradizione. La serata, gestita con Slow Food Vercelli, si terr presso il ristorante Cascina Spinetola di Moncalvo (Asti) venerd 16 marzo dalle 20 e preveder una prima parte didattica di circa 30 minuti sul riso, la sua storia, le modalit colturali, le variet e le applicazioni in cucina; la cena aperta da un aperitivo con salumi tipici e palline di riso balilla, timballo di tre risi con gamberi e mandorle, tartr con riso sant’andrea su vellutata di zucca, minestra di riso integrale con erbette dei prati, ossobuco con risotto carnaroli giallo, fragole in gelatiba con gelato di riso e vini Spinerola. Costo: 40 euro. Per prenotazioni: Cascina Spinerola Albergo Ristorante Strada Casale, 15 Moncalvo (AT) Tel. 0141 921421.
IL RISO DEL CARCERATO
Il risotto del carcerato alla panna. Lo abbiamo scoperto nel libro "Ricette di evasione" (Cucina & Vini Editrice, www.cucinaevini.it) a cura di Clara Ippolito e Daniela Basti. E’ un’affascinante raccolta di storie di vita, di sogni e di cucina, nate intorno a un progetto realizzato nella Casa di Reclusione Maschile di Rebibbia. Dalla ricerca emerge che nelle cucine del carcere abbonda la panna, l’ingrediente prediletto del risotto "dietro le sbarre". Vediamo come lo si prepara a Rebibbia.