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SATURNO SI PRESENTA IN LOMELLINA

da | 24 Lug 2018 | Tecnica

Il Progetto Saturno ha l’obiettivo di trasferire e diffondere metodologie innovative e tecniche a supporto di una distribuzione del fertilizzante razionale e sostenibile, attraverso l’utilizzo di tecnologie satellitari e modellistica agronomica. Il partenariato legato al Progetto comprende numerosi soggetti coinvolti appartenenti a diversi ambiti: L’IREA, istituto di ricerca scientifica e tecnologica appartenente al CNR, il Cassandra lab, dell’Università di Milano ed il Distretto agricolo delle risaie della Lomellina, partner responsabile del progetto in cui figurano 46 aziende agricole. Di questo lavoro si è parlato il 18 luglio in occasione di una partecipata presentazione a Mortara (Pavia).

Saturno rappresenta una prosecuzione del progetto Ermes, organizzato e finanziato negli anni scorsi dall’UE, ed ha come fine ultimo dimostrare come sia possibile applicare, in pieno campo e in maniera operativa, i principi propri dell’agricoltura di precisione, supportando le attività di gestione dell’azienda agricola con informazioni derivate da tecnologie innovative, puntando a rendere la produzione meno costosa e meno impattante sull’ambiente.

La domande a cui vogliono rispondere gli attori di questo progetto sono QUANDO (in che periodi ci saranno nel corso della stagioni le fase cruciali per le concimazioni), DOVE (quali zone di un campo presentano differente vigore), QUANTO (in che misura le zone del campo sono quantitativamente differenti) e COSA (che scelta agronomica fare per le zone del campo differenti, relativamente a tipo di terreno, di cultivar e alla fase fenologica). Una volta risposto a queste domande segue l’attuazione in campo della concimazione a rateo variabile stabilita, per la quale sono necessari macchinari adatti a recepire le informazione dai mezzi informatici che le detengono.

Il lavoro di Saturno si è sviluppato attraverso alcuni seminari in cui si è spiegata la teoria, successivamente si è ritenuto opportuno programmare degli incontri in cui si cerca di spiegare dal punto di vista pratico gli strumenti.  Al QUANDO ed al QUANTO risponde  l’attività svolta da UniMi (Università di Milano) che è stata presentata in Lomellina mercoledì 18 luglio: si è mostrato come si utilizzano le applicazioni per smartphone sviluppate dal Cassandra Lab, PocketN e PocketLAI. I dati da satellite, forniti dal CNR, hanno soprattutto a che fare con il DOVE (e saranno oggetto di un secondo workshop il 6 settembre), mentre il COSA è lavoro degli agronomi di ISIDRO (gruppo del CNR), che verrà presentato in un terzo workshop, che si terrà ad inizio ottobre.

Nel gruppo di agronomi di ISIDRO figura anche Maurizio Tabacchi il quale, dopo aver partecipato al workshop di mercoledì scorso, ci ha detto: «Il progetto ha numerose virtù sia per gli operatori che per l’intera comunità, proponendo un modello culturale in cui si sfruttano al meglio le conoscenze e gli strumenti che oggi possediamo. L’unico neo è legato alla partecipazione, non quella istituzionale o finanziaria,  che si è proposta massicciamente e in diverse forme, ma sono gli agricoltori stessi a sembrare poco interessati da queste innovazioni, un fattore inaspettato per noi visti i vantaggi che può conferire un’impostazione aziendale di questo tipo, diminuendo le spese di gestione e rendendo la produzione più puntuale e sostenibile».

Questa opinione è stata supportata anche da Riccardo Roggeri, responsabile della comunicazione del progetto, secondo cui è dirimente la situazione economica dei risicoltori, forse poco incentivati dai prezzi odierni ad investire nell’innovazione e forniti molto spesso di attrezzature non collegabili alla strumentazione presentata. Peraltro, si è manifestato l’interesse di Unicredit a proporre contributi finanziari fino ad 1 milione di €. Gli interessi, in caso di correlazione della spesa con l’obbiettivo di adattamento all’agricoltura di precisione o agricoltura 4.0, sarebbero inferiori al 2%, la restituzione sarebbe in 7 anni con 2 anni di preammortamento e vi sarebbe la controgaranzia del  Medio Credito Centrale che permetterebbe l’ottenimento di questo sostegno con facilità.

Al progetto si sono interessati innumerevoli gruppi di ricerca (ordine degli agronomi, università, licei, enti privati, etc..), tra cui la piattaforma Water che potrebbe allargare gli strumenti del progetto a diverse nazioni europee, rendendolo notevolmente più completo e avendo la possibilità di ricevere dati da diverse zone e strutture agronomiche. Altro obbiettivo futuro è quello di rendere il distretto della Lomellina un living lab (laboratorio in campo) in modo da essere riconosciuti dall’UE. Autore: Ezio Bosso

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