«Possiamo parlare di conclusioni…» Il professor Stefano Bocchi, coordinatore di Riso BioSystem, il progetto più segreto degli ultimi anni, è pronto a vuotare il sacco. Lo fa con Giampaolo Andrissi, ex consigliere regionale piemontese del M5S, e anticipa online, sulla pagina Facebook di Andrissi, il convegno con cui il Crea, tra circa un mese, dovrebve pubblicare – in quanto capofila – i risultati ufficiali del progetto che il cattedratico milanese coordina. Bocchi spiega che il progetto è il primo passo della rivoluzione agroecologica, che il mercato è pronto, che le istituzioni non investono in ricerca sul bio e tante altre cose, ma soprattutto svela ciò che l’Ente Risi non ha ancora voluto dire: «Non è vero che sempre la risicoltura bio è condannata a produrre meno, non è detto, le rese si possono avvicinare a quelle convenzionali: mediamente siamo a meno 25 e 30 per cento ma c’è una variabilità molto ampia». Affermazioni che faranno discutere, se non altro perché alcuni risicoltori biologici incappati in recenti ispezioni avrebbero dichiarato rese superiori a quelle convenzionali.
DIAMO UN AGGETTIVO AL RISO
Un vino pu essere amabile. Una grappa, invece, aromatica. Un olio, fragrante. E il riso? Come lo definiamo il riso? Se l’ chiesto Promoriso, l’Associazione di promozione costituita dalle Organizzazioni di categoria delle province risicole, che ha organizzato l’iniziativa "Il Riso in un aggettivo". Trecento visitatori di una recente mostra sul riso hanno voluto lasciare il proprio messaggio e alcune idee sono risultate veramente interessanti per capire come definire meglio questo prodotto.