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PRODUZIONE DI RISO +1,7%

produzione

Secondo le stime della Fao, la produzione mondiale di riso nel 2023 è aumentata dell’1,7% a 805,4 milioni di tonnellate (534,8 milioni di tonnellate base lavorato), rispetto ai 791,6 milioni di tonnellate del 2022. Questo miglioramento riflette i buoni raccolti in Asia, Africa e Nord America. In Pakistan, la produzione è aumentata del 30%, compensando in parte le riduzioni in India, Thailandia e Cina. Lo conferma il rapporto è stato redatto da Patricio Méndez del Villar, ricercatore presso il Centre de Coopération Internationale en Recherche Agronomique pour le Développement (www.cirad.fr).

Il rapporto è disponibile in quattro lingue: francese (Osiriz), spagnolo (InfoArroz), inglese (InterRice) e portoghese (InterArroz). Negli Stati Uniti, la produzione ha registrato una forte ripresa, aumentando del 37% fino a raggiungere il livello del 2021. D’altro canto, la produzione del Mercosur è nuovamente diminuita a causa delle cattive condizioni climatiche. Le prospettive per il 2024 sono promettenti, grazie alle semine record, favorite dall’aumento dei prezzi mondiali nella prima metà dell’anno. La produzione mondiale potrebbe raggiungere il massimo storico di 811,5 milioni di tonnellate (538,8 milioni di tonnellate base lavorato), grazie soprattutto a un sostanziale miglioramento della produzione indiana. Inoltre, i raccolti in Cina potrebbero risultare meno positivi del previsto. L’India si avvia così a diventare il primo produttore mondiale di riso.

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PREMIO ALLA RISICULTRICE

Riso in rosa. Chi ha detto che la tipica donna della risaia sia Silvana Mangano? La diva di "Riso Amaro" (nella foto) e le sue colleghe mondine non esauriscono la presenza femminile nel mondo del riso. Lo dimostra il caso di Lisa Greppi, una giovane imprenditrice del settore risicolo che Š stata premiata dal Ministero delle politiche agricole per il suo impegno. Lisa Greppi Š titolare dell’omonima azienda agricola ubicata nel vercellese e il premio che ha ricevuto si chiama Deaterra.

LORO LO VENDONO AI CINESI!

Quando sono partiti, girava la battuta che fossero andati per cercar di vendere il riso ai cinesi e in effetti c’Š anche il riso tra i prodotti tipici che la Lombardia propone al grande mercato di Pechino. Sono tornati soddisfatti dalla missione di Federlombarda agricoltori a Shenzen e Shangai: agricoltori, industriali, rappresentanti di consorzi hanno messo insieme un pacchetto fatto di Grana padano, Bresaola della Valtellina, Gorgonzola dop e riso della Lomellina, naturalmente.

CONSUMI TRAINATI DAI PREZZI

Il rapporto annuale dell’Ente risi ha scatenato il dibattito. La notizia pi— ghiotta Š quel boom delle vendite di riso che non si vedeva da anni e che nel 2005 ha portato i consumi di cereale da 6 a oltre 7 chili pro capite all’anno. Per tanto, per troppo tempo il riso era rimasto bloccato a quota cinque. Se si considera che, parallelamente, si registra un calo dei consumi di pasta, c’Š di che riflettere. E gli operatori del settore lo stanno facendo intensamente. Ecco cosa pensano.

IL RISOTTO SALVA L’ITALIANO

Il risotto salva la lingua italiana nel mondo. Se l’idioma di Dante e Manzoni, malgrado l’invasione di anglicismi, gode ancora di buona salute, al punto che riesce ad esportare proprie parole e ad imporsi nel mondo, soprattutto in ambito enogastronomico, lo deve anche al nostro cereale. La parola "risotto", insieme ad altre come stracchino, pizza, panettone, rucola e tiramis— Š entrata infatti nella comunicazione culinaria del villaggio globale. La notizia Š sul Corriere della Sera.

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