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PAC, IL PIEMONTE PAGHERA’

da | 21 Dic 2013 | NEWS

ddd«Se non avremo i fondi Pac lasceremo i terreni per sempre». Lo hanno detto nei giorni scorsi alcuni risicoltori alla Stampa, alla quale hanno detto di aver ricevuto “multe da capogiro” dalla Guardia di Finanza. La contestazione mossa nei loro riguardi è quella di aver percepito illecitamente contributi Pac. I controlli delle fiamme gialle sono in corso da mesi (http://www.risoitaliano.eu/frodi-pac-colpa-del-morto/) e riguardano solo in Piemonte ben 5.000 imprese  (50mila in Italia), alcune centinaia delle quali anche risicole (http://www.risoitaliano.eu/frodi-pac-chi-rischia/). Si chiama Operazione Bonifica e punta a scoprire le frodi sui contributi Pac, ma sembra che abbia intercettato anche molte irregolarità minori, che però potrebbero costare care ai risicoltori. Come il famoso contratto con il morto: un contratto d’affitto stipulato con una persona deceduta e mai regolarizzato. E’ il caso di molti contratti verbali, previsti dai patti agrari. L’erede percepisce l’affitto, l’affittuario fa domanda di contributo Pac in base al contratto verbale e tutto fila liscio finché il computer dell’Agea non incrocia i dati del catasto agricolo e quelli della Pac… Ma non è tutto. Sembra che per superficialità (anche dei Caa) e per risparmiare sulle tasse di registro persino chi disponeva di contratti scritti abbia fatto richiesta dei contributi Pac dichiarando contratti verbali… Nodi che vengono al pettine. I Caa non sanno cosa rispondere, perché sono coinvolti nell’indagine e gli utenti s’adirano. Scrivono ai giornali. Anche a Risoitaliano. L’effetto di quest’ansia da inchiesta sul mercato del riso è prevedibiie: per paura e per necessità si vende quel che si ha in magazzino. Spesso, si svende. Agli agricoltori cui viene contestato l’illecito, oltre ad una forte multa (spesso superiore ai 100mila euro), vengono bloccati i pagamenti Pac: di questi tempi, si rischia la bancarotta. L’Agea e le agenzie regionali non hanno altra scelta che fermare la macchina dei contributi e questo problema non riguarda solo chi ha commesso un illecito ed è stato scoperto, ma anche un certo numero di imprese assoggettate ai controlli su base campionaria. Si tratta delle aziende “a rischio” cioè quelle che affittano terreni da enti pubblici, conventi, ospedali… Con l’inchiesta si sta diffondendo il timore che il saldo Pac sia rinviato: sicuramente resterà bloccato per le imprese assoggettate ai controlli, ma secondo le informazioni fornite a Risoitaliano, per tutti gli altri. sicuramente in Piemonte, il saldo (80%) sarà versato regolarmente entro gennaio (intorno al 20, ci dicono), con la decurtazione del 2,45% prevista dal regolamento 1181. (23.12.13)

CONSUMI TRAINATI DAI PREZZI

Il rapporto annuale dell’Ente risi ha scatenato il dibattito. La notizia pi— ghiotta Š quel boom delle vendite di riso che non si vedeva da anni e che nel 2005 ha portato i consumi di cereale da 6 a oltre 7 chili pro capite all’anno. Per tanto, per troppo tempo il riso era rimasto bloccato a quota cinque. Se si considera che, parallelamente, si registra un calo dei consumi di pasta, c’Š di che riflettere. E gli operatori del settore lo stanno facendo intensamente. Ecco cosa pensano.

IL RISOTTO SALVA L’ITALIANO

Il risotto salva la lingua italiana nel mondo. Se l’idioma di Dante e Manzoni, malgrado l’invasione di anglicismi, gode ancora di buona salute, al punto che riesce ad esportare proprie parole e ad imporsi nel mondo, soprattutto in ambito enogastronomico, lo deve anche al nostro cereale. La parola "risotto", insieme ad altre come stracchino, pizza, panettone, rucola e tiramis— Š entrata infatti nella comunicazione culinaria del villaggio globale. La notizia Š sul Corriere della Sera.

UN RISOTTO PER SEUL

La Corea del Sud potrebbe essere un nuovo mercato per il riso italiano. L’idea non Š cos paradossale se si considera questo paese come la testa di ponte per organizzare una massiccia esportazione del prodotto nazionale nel Far East. A lanciarla Š il ministro delle politiche agricole Giovanni Alemanno, che nel paese orientale ha appena incontrato i ministri del Commercio, Kim Hyun-Chong, e dell’Agricoltura, Park Hong-Soo e con loro ha posto delle basi per un accordo commerciale.

ROMA CAMBIA IL PREZZO

All’inizio dell’anno abbiamo scoperto che comprare un pacchetto di riso a Roma costa tanto, talvolta tantissimo. L’incremento del prezzo dal produttore al consumatore si aggirava intorno al 100%. CioŠ il prezzo raddoppiava e in qualche caso anche peggio. Ebbene, a distanza di nove mesi, la situazione com’Š cambiata? Il riso italiano nella capitale costa meno? Oppure il listino si Š surriscaldato? Riso Italiano Š andato a far visita ad alcuni esercizi commerciali ed ecco il risultato.

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