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LA NEVE NON FA PRIMAVERA

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Arriva la neve! In questi giorni si è assistito alla prima significativa nevicata sull’arco alpino, in concomitanza con una irruzione significativa di aria fredda. ECCO I DATI DELLA RILEVAZIONE PRECEDENTE.

W LA NEVE!

Si tratta di un evento positivo che deve però essere inserito in una traiettoria di innalzamento delle temperature medie per cui, se solo qualche decennio fa sarebbe stato un accumulo fondamentale per l’intera stagione invernale, le dinamiche degli ultimi anni evidenziano un’instabilità complessiva con potenti oscillazioni termiche in grado di compromettere in modo anticipato il manto nevoso. Attualmente l’accumulo è in linea con il dato medio del periodo.

LAGO MAGGIORE E FALDE

Il lago Maggiore presenta un livello idrometrico superiore ai 120 cm, in salita verso il massimo di regolazione per il periodo fissato a 150 cm.
La falda freatica presenta un comportamento in sensibile miglioramento rispetto agli ultimi mesi, beneficiando delle copiose piogge del mese di ottobre che, nonostante siano state un pesante ostacolo alla conclusione dell’annata agraria estiva, hanno permesso di recuperare il delta negativo riscontrato nella falda freatica alla fine di settembre.
Mettendo in correlazione le piogge con l’andamento della falda freatica, si riscontra un andamento lineare che dimostra, una volta ancora, il comportamento da bacino di accumulo svolto dalla falda stessa.
Il seguente grafico evidenzia come le piogge reiterate e non intense, tipiche del marzo/aprile e ottobre 2024 hanno avuto diretto impatto sulla falda freatica.

Questo evento è dimostrazione di come una diffusa e tardiva sommersione invernale (gennaio/febbraio), compatibilmente con le esigenze agronomiche, può consentire l’uso della falda come elemento di accumulo dinamico di 1 miliardo di m3 di acqua che, tornando nel sistema Po per mezzo di fontanili e risorgive, consente una pluralità di benefici di natura ambientale, agricola e di contrasto alla risalita del cuneo salino, in quanto agirebbe da elemento di portata costante durante i momenti di scarsità sistemica e svolgerebbe ruolo sostitutivo dei sempre più precari accumuli nevosi.

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Tutto questo conferma, e costituisce prima dimostrazione, di come una diffusa circolazione della risorsa idrica rappresenti elemento virtuoso e come le attuali normative, in un contesto coerente con gli attuali scenari, devono tenerne conto con una complessiva riscrittura, superando approcci spesso esclusivamente burocratici.

RISERVE NEVOSE

Riprende l’analisi delle riserve nevose delle 4 stazioni nivometriche analizzate nell’intorno del Monte Rosa dove, soprattutto grazie alle precipitazioni degli ultimi giorni, si è ricostituito un primo accumulo apprezzabile in media con il periodo considerato.

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LAGO MAGGIORE

Il lago Maggiore ha un livello idrometrico pari a circa 120 cm sullo zero di riferimento, con un andamento in crescita verso il massimo livello autorizzato. Riportiamo i consueti grafici acquisiti dal sito laghi.net.

 

Dato in cm del livello idrometrico a Sesto Calende negli ultimi tre anni al 22 novembre.

ANDAMENTO FALDA ANCORA NON CONDIZIONATO DALLA NEVE

La falda freatica conferma la fase di ridotto calo innescata dalle piogge del mese di ottobre, è ragionevole che, in assenza di precipitazioni, questo andamento si concluda entro i prossimi 10 giorni.

Prosegue la stima del volume accumulato nella falda freatica dell’areale risicolo Vercellese, Novarese e Lomellino sia con grafico pluriennale che con informazioni tabellari.

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Nota sull’uso delle informazioni:
Si tratta di un modello sperimentale realizzato per affinare la conoscenza del comportamento della falda e si ribadiscono le modalità di lettura dei dati già indicate nelle precedenti analisi.

Nelle ultime settimane:

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Si riporta l’andamento pluviometrico degli ultimi sei mesi (maggio – novembre) dell’ultimo triennio a Sartirana Lomellina.

SCALA DI ALLARME

Si riprende la stima della scala di allarme, in questa fase di ricostituzione delle riserve nevose e di riduzione della falda freatica, l’indicatore fornito ha mero valore di tendenza. A partire dal mese di gennaio tale indicatore assumerà un maggiore valore predittivo.

L’accumulo nevoso è in fase di ricostituzione, questo fatto porta ad utilizzare un valore mediano pari a 2, su 5 della scala di allarme. Il Lago Maggiore ha un importante riempimento: l’indicatore è 2 su 5. Con riferimento alla falda si ha un comportamento migliore rispetto agli scorsi anni, l’indicatore che si ritiene più plausibile è 2 su 5.
Questo porta ad un indicatore complessivo della scala di allarme irrigua pari a 6 su un massimo di 15, si ribadisce che si tratta di un valore di partenza da affinare nelle prossime analisi. Autore: Alberto Lasagna, Confagricoltura Pavia.

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