La Cia conferma l’impensabile, e cioè che «presto ci sarà una posizione condivisa da parte di tutte le associazioni di categoria» sul tema delle borse risi. Lo scrive la Stampa di Torino, sull’edizione di sabato, intervistando il presidente lombardo Giovanni Daghetta. Impensabile perché, come si sa, le posizioni sul futuro delle contrattazioni sul risone sono lontane e divergenti e comunque sono anni che la Coldiretti non sottoscrive documenti condivisi con le altre organizzazioni. Tuttavia, la stessa tesi è stata sostenuta qualche giorno fa, sempre sulla Stampa, dal presidente dell’Unione agricoltori di Vercelli Giovanni Perinotti, quindi un documento ci sarà, prima o poi, e vedremo quali firme recherà in calce. Ma Daghetta dice anche altro alla giornalista Simona Marchetti: «Siamo sicuri che la fissazione del prezzo da parte di una Commissione unica nazionale sia davvero più rappresentativa delle dinamiche che avvengono sul territorio? E’ probabile che la Cun sarà a Roma, e sarà composta da non più di una decina di persone, in rappresentanza dei diversi sindacati, dell’industria e delle varie realtà della filiera». I prezzi del riso arriveranno alla capitale dai divresi territori, per confluire in un unico listino, dunque. «Ora invece le quotazioni sono reali, sono il frutto del lavoro di qualche migliaia di operatori; raccontano tutte le contrattazioni che si effettuano ogni giorno». Daghetta inoltre ricorda un altro elemento che non depone a favore di questa ipotesi: «Credo che se anche si dovesse proseguire in questa direzione, i mercati locali comunque resteranno. Il risone continuerà ad essere contrattato nelle diverse piazze: ritrovarsi nei diversi giorni di mercato è un elemento atavico della vita di ogni agricoltore, è il momento di incontro, di confronto, ma anche di vendita e acquisto». Infine, il presidente della Cia ricorda: «Ho seguito da vicino la formazione della Cun per il settore suinicolo, ma in quel caso effettivamente i prezzi stilati a livello locale non erano lo specchio di un mercato reale. Nel caso del riso – conclude – le quotazioni registrano davvero gli alti e bassi del settore. Bisogna anche ricordare che c’è in gioco anche il futuro delle Camere di commercio: fino a che continueranno ad esistere, è loro dovere stilare il listino prezzi delle singole borse merci che gestiscono». (Nella foto grande, la sala di contrattazione di Mortara)
STAGIONALI IN TILT
Si chiede una proroga di almeno 15 giorni o un significativo ampliamento del tempo utile già preannunciata per gennaio 2025