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IL QUADERNO DIGITALE NON PIACE AGLI SPAGNOLI

da | 14 Mag 2023 | Internazionale

Quaderno

L’Associazione Valenciana degli Agricoltori (Ava-Asaja ) chiede al governo centrale spagnolo di sospendere l’obbligo di compilare il registro agricolo digitale e di rendere il più flessibile possibile l’entrata in vigore di questo requisito e gli obblighi stipulati per evitare un brutale abbandono delle aziende, soprattutto tra i piccoli e medi agricoltori e allevatori. Nonostante l’Unione Europea preveda il quaderno digitale per il 2026, il governo spagnolo è il primo Paese a imporlo. Infatti, dal 1° settembre 2023 per alcune aziende agricole e dal 1° luglio 2024 per le altre.

TROPPA FRETTA AGGRAVA I COSTI DEI PRODUTTORI

Il presidente Ava-Asaja Cristóbal Aguado, sostiene che il settore sta già compilando il registro delle aziende agricole ed è d’accordo con il passaggio alla digitalizzazione, ma decretare un registro digitale con tanta fretta significa cambiare profondamente il modo di lavorare della parte amministrativa. Così, un gran numero di produttori sarebbe totalmente impreparato a causa della mancanza di competenze informatiche e del notevole aggravio di costi economici che aggrava la crisi di redditività.

TUTTO PARTE DALLA FORMAZIONE

L’associazione critica il fatto che, in un settore in cui l’età media dei titolari supera i 64,4 anni nella Regione Valenciana, il Governo sta portando avanti il quaderno digitale senza stabilire un piano di formazione per gli agricoltori, senza specificare alcun sostegno per coloro che non dispongono di risorse digitali e senza chiarire che ci saranno organismi pubblici gratuiti per elaborare correttamente il quaderno digitale per gli interessati.

LA PAC APPESANTISCE LA BUROCRAZIA DEI PRODUTTORI

Per quanto riguarda l’aggravio dei costi economici, Aguado avverte che molti produttori hanno già abbastanza da fare per coltivare i loro campi e sopravvivere a malapena per dover ora pagare anche i servizi di amministratori e agronomi. Siamo di fronte a un’altra decisione politica che contribuisce ad aumentare i costi di produzione e a rendere più costosi i prodotti alimentari, in modo che i politici possano poi strapparsi i capelli se l’inflazione aumenta. Per non parlare dell’eccessiva quantità di tempo che il collettivo impiega per ulteriori formalità, rendendo difficile la conciliazione tra lavoro e vita familiare.

Nelle decine di incontri informativi che il sindacato agricolo ha organizzato nei comuni per spiegare i nuovi obblighi della Politica Agricola Comune e il quaderno agricolo digitale, Aguado afferma che la reazione degli associati è di totale indignazione. La percezione è che l’Amministrazione voglia cacciarli dalle campagne, rendere loro la vita impossibile per espellerli. Ci sono molte persone, soprattutto piccoli e medi agricoltori, che ci dicono che non potranno compilare il quaderno digitale così come è stato approvato e vedremo cosa succederà.

Per questo motivo, l’organizzazione agraria ribadisce che il governo spagnolo dovrebbe ascoltare il settore, ascoltare le richieste delle comunità autonome e reindirizzare questa assurdità, in modo che la Spagna non sia il primo Paese a darsi la zappa sui piedi, ma piuttosto l’ultimo e con le maggiori facilitazioni possibili

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BONARDA E FRITTELLE DI CARNEVALE

Il Bonarda dell’Oltrepo sposa il riso della Lomellina al Carnevale di Viareggio 2005, che si Š aperto ieri e proseguir… fino al 13 febbraio. A far gli onori di casa interverr… il Cacciucco, piatto tipico di Viareggio. Bonarda e Cacciucco saranno al centro degli assaggi, tra coriandoli e colori del Carnevale, ma anche il riso avr… un suo spazio di riguardo, con le frittelle di riso. L’iniziativa nasce dal Consorzio Vini Oltrepo, che ha sede nel Pavese, e dalla Fondazione Carnevale di Viareggio.

LO SAPEVATE CHE…?

Lo sapevate che nel mondo il riso Š il cereale pi— diffuso? E che per gli Stati Uniti la risicoltura rappresenta una delle pi— importanti produzioni agricole? Oppure, lo sapevate che la Thailandia Š il pi— grande paese esportatore e che nel 2004 ha segnato un record storico, con 10 milioni di tonnellate di riso lavorato vendute in tutto il mondo? Trovate queste e tante altre informazioni nella nuova versione della rubrica "Riso nel mondo", che contiene i dati aggiornati al 2004. Buona lettura.

PREZZI, ECCO CHI CI GUADAGNA

I prezzi del riso sono calati. Se consultate le nuove tabelle sui prezzi del riso in Italia, che pubblichiamo nella rubrica "I prezzi del riso", potete rendervi conto che, passando dal 2003 al 2004, il riso greggio Š stato pagato dall’industria all’agricoltore molto meno ed Š sceso anche il prezzo del riso lavorato venduto dall’industria alla distribuzione commerciale. Se al momento di pagare il vostro chilo di riso non vi siete accorti di nulla Š perch‚ qualcuno ha intascato la differenza.

VENDIAMO RISO AI CINESI

Riso italiano, formaggi italiani, vini italiani: la Cina invade
i mercati, ma in fatto di gastronomia subisce con piacere
l’influenza tricolore. Lo conferma Mario Musoni, ristoratore
dell’Oltrepo pavese su Il Risicoltore. La notizia Š
ghiotta: una grande catena alberghiera passa dai piatti francesi
a quelli italiani e un gruppo risiero si Š attrezzato per rifornire i cinesi di riso italiano. Un bel successo per il nostro cereale, che "torna" in Oriente dopo millenni. Da vincitore!

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