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«IL NOSTRO BASMATI SENZA TRICICLAZOLO»

da | 21 Nov 2017 | NEWS

basmati

Se l’India si preoccupa per i nuovi limiti ed i relativi controlli sull’uso del triciclazolo imposti dall’Unione Europea a partire dal primo gennaio 2018 (LEGGI L’ARTICOLO), il Pakistan, l’altro produttore di Basmati, si sta muovendo per acquisire la quota di mercato indiana, che vale 260 milioni di dollari. Gli esportatori di Lahore mirano a raggiungere un aumento che potrebbe arrivare  a 200 mila tonnellate:  Chaudhry Samee Ullah, presidente degli esportatori di riso del Pakistan, ha affermato nell’ambito di un’intervista alla stampa locale che gli agricoltori pakistani non usano tali prodotti chimici per proteggere i loro raccolti. «Le varietà Basmati coltivate in Pakistan non richiedono l’uso del fungicida e sono in grado di guadagnare dal divieto di fatto delle esportazioni indiane», ha aggiunto. In India il triciclazolo viene utilizzato nel 70% dell’area coltivata a Basmati.

Samee ha chiesto al suo governo di garantire la possibilità di stoccare il prodotto pakistano nelle catene di grande distribuzione internazionali. Il riso pakistano potrà sostituire il basmati indiano nei Paesi europei solo con il sostegno finanziario del governo. «Questa – ha aggiunto –  rappresenta un’opportunità per occupare la quota di mercato dell’India, perché ci vorranno almeno due cicli per ridurre il consumo di triciclazolo». Ha ricordato che l’esportazione di riso Basmati ha subito in questi anni una forte concorrenza dall’India, anche a causa della mancanza di ricerca e della mancata disponibilità di nuovi semi, che ha causato bassi rendimenti. Inoltre gli alti costi di produzione hanno reso il riso Basmati pakistano totalmente non competitivo: per questo ha sollecitato il governo ad estendere il sostegno finanziario al secondo più grande settore esportatore, in linea con altre industrie orientate all’esportazione, consentendo loro di essere competitivi sui prezzi nel mercato internazionale per colmare il divario sempre crescente del deficit commerciale del paese. In Pakistan è stato organizzato un seminario su questo tema, per discutere delle sfide che gli esportatori di riso devono affrontare nel mercato europeo.

CUOCHE PER CASO…

Sar… anche vero che l’uomo si conquista facilmente prendendolo per la gola. Ma le giovani donne italiane ci hanno gi… rinunciato e invece di un libro di cucina le ragazze sembrano preferire la guida dei ristoranti. Il 57% di loro, infatti, ammette di essere un vero disastro ai fornelli. Eppure sette ragazze su dieci sostengono di essere buone forchette. Lo afferma uno studio di Eta Media Research, che Š stato presentato recentemente ad Alba Adriatica, in provincia di Teramo.

UN CHICCO PER CALORIA

Lo sapete che una doccia di mezz’ora ci fa bruciare 78 calorie? E che a stare in piedi per lo stesso tempo se ne consumano addirittura 39, poco pi— di quelle necessarie per guardare una telenovela in televisione? Non parliamo di quel che "costa" vestirsi, specie se si sta molto davanti all’armadio! Siamo in estate e questi temi diventano "strategici" per non "gonfiare" troppo. Vediamo, con l’aiuto dell’esperto, come pu• aiutarci il riso a restare in linea… senza digiunare!

IL PAPA AMA IL RISO VERCELLESE

Il Papa ama il riso italiano. Quello vercellese per la precisione. Lo conferma Club 3, uno dei periodici dei paolini. Insomma, una conferma davvero autorevole di una notizia che abbiamo diffuso per primi: la predilezione dei cardinali per il nostro cereale. Nell’imminenza del conclave, vi abbiamo svelato che il cardinal Sodano acquista il riso nella Tenuta Veneria di Lignana, nel Vercellese, e che lo stesso riso piaceva a Giovanni Paolo II. Ora la conferma che piace pure a Papa Ratzinger.

TRE RICETTE DA SIMONA

®Sono sempre stata una buona forchetta¯. Lo confessa Simona Ventura, una delle presentatrici italiane pi— amate dagli italiani, intervistata da Luciano Verre, E aggiunge: ®Da bambina ero la classica cicciotella. I risotti alla salsiccia di mia madre Anna e di mia nonna Gelsomina, li sogno anche di notte, per non parlare di tome, tomette e altro ben di Dio piemontese. Dal punto di vista gastronomico, io abbinerei la mia regione non al bollito o alla bagna caoda, ma al risotto con la salsiccia¯.

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