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IL MINISTRO PROTEGGA LA PRODUZIONE NOSTRANA

da | 11 Mag 2023 | NEWS

sovranità

Si consolida la tendenza negativa nelle sedute di inizio settimana (leggi l’ultima analisi). In tutte le sale di contrattazione la domanda si mostra quasi totalmente disinteressata all’acquisto, causando variazioni negative o voci delle stesse un po’ per tutti i gruppi merceologici.

«50 €/Q SONO IL MINIMO ACCETTABILE

Analizziamo il momento in borsa merci e in generale nella risicoltura confrontandoci, come di consueto, con un agricoltore. «Ho terminato la commercializzazione del risone in questa campagna ma il contesto attuale mi preoccupa per quella a venire – afferma Umberto Roncallo risicoltore di Castelnovetto (PV) -. Considerando le attuali difficoltà di vendita e la crescita delle importazioni di alcuni risi rischiamo di vedere le quotazioni in forte calo. Ai costi di produzione correnti, ritengo che qualsiasi cifra inferiore ai 50 €/q lordi sia il minimo accettabile da noi risicoltori. Anzi, non sono sicuro che tale prezzo non configuri già una vendita in perdita. Quando pensiamo ai costi di produzione del riso, infatti, dobbiamo sempre considerare anche le spese straordinarie. Non sono solo fertilizzanti, prodotti fitosanitari e carburanti ad aver visto il proprio prezzo in crescita. Gli aumenti si verificano in quasi tutte le occasioni di spesa».

«IL MINISTRO DIMOSTRI IL SIGNIFICATO DI SOVRANITÀ»

«In questi mesi l’industria si è impegnata anche alla ricerca di nuovi canali di importazione, dovendo affrontare i prezzi maggiori rispetto alla consuetudine visti in questa campagna. Ritengo tale scelta legittima alla luce del calo nei consumi di riso occorsi in seguito agli aumenti. Il risone importato non è più quasi unicamente di tipo Indica come avveniva in passato, sono sempre più numerosi i carichi di japonica. In questo senso credo che manchi il giusto appoggio da parte delle istituzioni politiche. Il Ministero dell’Agricoltura, che ha deciso di inserire la parola sovranità nel suo titolo, dovrebbe dimostrare maggiormente tale termine. Potrebbe, ad esempio, impegnarsi al fianco dei rappresentanti dei risicoltori per permettere il reinserimento di un meccanismo di protezione commerciale per la produzione nostrana».

«COLLI HA DIFESO IL NOSTRO TERRITORIO»

«Nel complesso, nonostante i prezzi, non posso ritenermi soddisfatto della campagna di vendita – continua il produttore pavese -. Dico questo in quanto lo scorso raccolto è risultato deficitario di circa il 20% rispetto alle annate precedenti, senza considerare gli importanti cali di resa. In seguito a ciò ho scelto di sperimentare la coltivazione d’orzo a cui far poi seguire la soia. Ho intrapreso questa strada su circa il 7% della superficie aziendale per meglio comprendere la redditività, la fattibilità e i risvolti contributivi di questa impostazione. Il resto dei terreni continuerò a coltivarli a riso.

Sono fiducioso che questa annata possa svilupparsi meglio della precedente grazie ad una maggiore piovosità ed alle scelte amministrative di Est Sesia. Il presidente Colli ha difeso i nostri territori contro le posizioni egoistiche dei colleghi Novaresi e Vercellesi. Nella mia azienda, essendo servito da acqua propria, nonostante il regolamento non sono certo che la risorsa irrigua giunga alle camere. Tale derivazione è comunque legata alla gestione dei canali consortili, per questo la nuova impostazione mi permette di essere più positivo». Autore: Ezio Bosso.

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RISOTTO DA GRANDI CHEF

Mangiano riso gli chef italiani dei migliori ristoranti del mondo. E cos nel cortile di Casa Brina, a Cocconato, si Š chiusa a risotto e barbera, la scorsa settimana, la visita in Piemonte degli chef italiani nel mondo, in Italia per il Forum del Gruppo Virtuale Cuochi Italiani, invitato dalla Regione Piemonte. Erano ottanta gli chef provenienti da tutto il mondo e l’ultima sera del congresso si sono dati addio brindando con Barbera e gustando prelibati risotti come la vercellese Panissa.

IL RISO DEL CARCERATO

Il risotto del carcerato Š alla panna. Lo abbiamo scoperto nel libro "Ricette di evasione" (Cucina & Vini Editrice, www.cucinaevini.it) a cura di Clara Ippolito e Daniela Basti. E’ un’affascinante raccolta di storie di vita, di sogni e di cucina, nate intorno a un progetto realizzato nella Casa di Reclusione Maschile di Rebibbia. Dalla ricerca emerge che nelle cucine del carcere abbonda la panna, l’ingrediente prediletto del risotto "dietro le sbarre". Vediamo come lo si prepara a Rebibbia.

MARCHESI ®RISOTTA¯ LA SCALA

Risotto firmato da Gualtiero Marchesi e filetto di bue farcito al fois gras per i seicento invitati alla cena di gala che seguir… la "prima" della Scala a SantïAmbrogio. Questïanno, al termine dellïIdomeneo di Mozart diretto da Daniel Harding, regista Luc Bondy, gli artisti saranno festeggiati a Palazzo Reale, nella sala delle Cariatidi e in quella vicina delle Otto Colonne, dagli ospiti della Scala e del Comune di Milano. E ancora una volta il nostro cereale sar… il "protagonista".

MONDINE IN CONSERVATORIO

Le mondariso di Bibbiano, nel Reggiano, entrano al conservatorio. L’Archivio etnomusicologico Giorgio Vezzani – Il Cantastorie, istituito nel 2004 presso l’istituto musicale Achille Peri, grazie al prezioso conferimento di materiali (libri, riviste, vecchi dischi in vinile, musicassette, fotografie e registrazioni originali) riguardanti i cantastorie, ha presentato un importante appuntamento, che Š anche un primato: per la prima volta le mondine sono entrate al consevatorio.

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