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ECCO COME PROVISIA SALVERÀ IL CLEARFIELD

da | 26 Mag 2018 | NEWS, Uncategorized

E’ pronta la tecnologia che risolverà le resistenze emerse durante l’uso di semi Clearfield. Basf, in collaborazione con Horizon Ag, ha presentato ufficialmente negli Usa il sistema di riso Provisia™, tollerante al : la varietà di semi Provisia – PVL01 sarà lanciata nella campagna 2018; i risicoltori statunitensi sono già stati “incoraggiati” a pianificare la rotazione delle colture che sarà necessaria per utilizzare il nuovo sistema. Provisia consente di applicare l’erbicida omonimo e secondo Basf è «uno strumento essenziale per aiutare i coltivatori a controllare le infestanti resistenti, in particolare il riso rosso, il riso spontaneo e le malerbe».

I risicoltori possono piantare Provisia dopo una rotazione di soia o riso convenzionale, consentendo una rotazione triennale Provisia-Clearfield-soia. La nuova tecnologia, secondo chi la produce, allungherà la vita anche al sistema Clearfield, superando le resistenze emerse in questi quindici anni: è forse la prima volta che la società tedesca ammette ufficialmente che la tecnologia dominante nella risicoltura italiana ha prodotto malerbe resistenti al Beyond e soprattutto che smentisce le voci secondo cui Provisia avrebbe mandato in pensione il riso Clearfield. Provisia consente inoltre, fanno sapere in Basf, di ruotare diverse modalità di erbicidi (Als e ACCase in particolare). Inizialmente, la nuova tecnologia sarà applicata su un numero ristretto di aziende risicole statunitensi. Maggiori informazioni qui. Alberto Ancora di Basf illustrava nel 2017 a Risoitaliano l’introduzione del Provisia in questo video:

PREMIO ALLA RISICULTRICE

Riso in rosa. Chi ha detto che la tipica donna della risaia sia Silvana Mangano? La diva di "Riso Amaro" (nella foto) e le sue colleghe mondine non esauriscono la presenza femminile nel mondo del riso. Lo dimostra il caso di Lisa Greppi, una giovane imprenditrice del settore risicolo che Š stata premiata dal Ministero delle politiche agricole per il suo impegno. Lisa Greppi Š titolare dell’omonima azienda agricola ubicata nel vercellese e il premio che ha ricevuto si chiama Deaterra.

LORO LO VENDONO AI CINESI!

Quando sono partiti, girava la battuta che fossero andati per cercar di vendere il riso ai cinesi e in effetti c’Š anche il riso tra i prodotti tipici che la Lombardia propone al grande mercato di Pechino. Sono tornati soddisfatti dalla missione di Federlombarda agricoltori a Shenzen e Shangai: agricoltori, industriali, rappresentanti di consorzi hanno messo insieme un pacchetto fatto di Grana padano, Bresaola della Valtellina, Gorgonzola dop e riso della Lomellina, naturalmente.

CONSUMI TRAINATI DAI PREZZI

Il rapporto annuale dell’Ente risi ha scatenato il dibattito. La notizia pi— ghiotta Š quel boom delle vendite di riso che non si vedeva da anni e che nel 2005 ha portato i consumi di cereale da 6 a oltre 7 chili pro capite all’anno. Per tanto, per troppo tempo il riso era rimasto bloccato a quota cinque. Se si considera che, parallelamente, si registra un calo dei consumi di pasta, c’Š di che riflettere. E gli operatori del settore lo stanno facendo intensamente. Ecco cosa pensano.

IL RISOTTO SALVA L’ITALIANO

Il risotto salva la lingua italiana nel mondo. Se l’idioma di Dante e Manzoni, malgrado l’invasione di anglicismi, gode ancora di buona salute, al punto che riesce ad esportare proprie parole e ad imporsi nel mondo, soprattutto in ambito enogastronomico, lo deve anche al nostro cereale. La parola "risotto", insieme ad altre come stracchino, pizza, panettone, rucola e tiramis— Š entrata infatti nella comunicazione culinaria del villaggio globale. La notizia Š sul Corriere della Sera.

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