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RISCHIO DAZI ANCHE PER IL NOSTRO RISO

da | 2 Feb 2025 | NEWS

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La strategia della nuova amministrazione americana, di imporre dazi sulle importazioni quali effetti avrà sul riso italiano? Lo abbiamo chiesto al presidente dell’industria risiera, Mario Francese. Questa è stata la sua risposta: «Al momento, il rischio che il riso sia tra i primi prodotti colpiti da eventuali misure daziarie ad hoc da parte degli Stati Uniti appare contenuto – ci dichiara Mario Francese, presidente Airi -, anche se non è escludibile che ciò avvenga nell’ambito di un pacchetto di misure.

 Attualmente, il riso italiano esportato negli Stati Uniti è soggetto a un dazio che non ha finora rappresentato un ostacolo significativo. I flussi commerciali dimostrano che il riso italiano raggiunge il mercato americano per la sua qualità e specificità. Il riso esportato dall’Italia negli USA è infatti un prodotto di alta gamma, destinato a una nicchia di mercato che tende a mantenere una certa domanda».

STATI UNITI 6% EXPORT

Ma quali varietà di riso rischiano di più? Secondo Francese «dai dati emerge che gli Stati Uniti rappresentano circa il 6% dell’export totale italiano di riso. Le esportazioni verso gli USA sono costituite prevalentemente da varietà pregiate, come quelle utilizzate per il risotto, che difficilmente trovano alternative dirette sul mercato americano. Questo elemento mitiga il rischio di un contraccolpo in termini di volumi esportati.

Per quanto riguarda  invece il lungo B esportato dagli altri paesi UE, il discorso è diverso in quanto potrebbe essere sostituito da altre origini a fronte di un dazio che lo rendesse meno competitivo. In ogni caso, l’eventuale introduzione di dazi più elevati potrebbe comunque avere un impatto sulle esportazioni di riso, per questo AIRI continua a presidiare l’evoluzione del dibattito su questo argomento» precisa il presidente.

Di seguito alcuni dati forniti da Airi. Scarica 250131 export italia e UE negli US[1]

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IL RISOTTO SALVA L’ITALIANO

Il risotto salva la lingua italiana nel mondo. Se l’idioma di Dante e Manzoni, malgrado l’invasione di anglicismi, gode ancora di buona salute, al punto che riesce ad esportare proprie parole e ad imporsi nel mondo, soprattutto in ambito enogastronomico, lo deve anche al nostro cereale. La parola "risotto", insieme ad altre come stracchino, pizza, panettone, rucola e tiramis— Š entrata infatti nella comunicazione culinaria del villaggio globale. La notizia Š sul Corriere della Sera.

UN RISOTTO PER SEUL

La Corea del Sud potrebbe essere un nuovo mercato per il riso italiano. L’idea non Š cos paradossale se si considera questo paese come la testa di ponte per organizzare una massiccia esportazione del prodotto nazionale nel Far East. A lanciarla Š il ministro delle politiche agricole Giovanni Alemanno, che nel paese orientale ha appena incontrato i ministri del Commercio, Kim Hyun-Chong, e dell’Agricoltura, Park Hong-Soo e con loro ha posto delle basi per un accordo commerciale.

ROMA CAMBIA IL PREZZO

All’inizio dell’anno abbiamo scoperto che comprare un pacchetto di riso a Roma costa tanto, talvolta tantissimo. L’incremento del prezzo dal produttore al consumatore si aggirava intorno al 100%. CioŠ il prezzo raddoppiava e in qualche caso anche peggio. Ebbene, a distanza di nove mesi, la situazione com’Š cambiata? Il riso italiano nella capitale costa meno? Oppure il listino si Š surriscaldato? Riso Italiano Š andato a far visita ad alcuni esercizi commerciali ed ecco il risultato.

QUEL CONFLITTO CON IL RISO

E’ morto a Milano Gaetano Afeltra, storica firma del Corriere della Sera. Attualmente ricopriva l’incarico di consigliere del gruppo Rcs Quotidiani e scriveva per le pagine di cultura. Afeltra era nato ad Amalfi nel ’15 ed era diventato scrittore, memorialista e giornalista. Arriv• a Milano negli anni ’40, dove aveva trovato lavoro all’ufficio stampa dell’Ente Risi. Lui stesso ha raccontato quell’esperienza, con un briciolo di ironia, in un elzeviro sul Corriere. La riproponiamo.

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