Purtroppo, così come segnalato nel corso dell’unica riunione convocata sull’argomento dalla Direzione Generale Agricoltura a novembre, il nuovo sistema della conoscenza appare non solo inadeguato alle esigenze di chi deve gestire massivamente migliaia di posizioni aziendali, ma addirittura assolutamente inefficiente nelle funzionalità di base, al punto che, ancora fino a metà di questa settimana, non era neppure possibile eseguire la “profilazione” di una nuova azienda delegante, presupposto fondamentale per l’aggiornamento degli “asset aziendali” e quindi per la presentazione delle singole istanze alla Regione.
In queste settimane, con grande senso di responsabilità i miei uffici hanno continuato il lavoro di test del sistema, attività certamente non di nostra competenza, e per la quale avevamo anche offerto il supporto alla DGA senza ricevere neppure una risposta alla proposta, e la conseguente segnalazione di tutte le anomalie di funzionamento e di totale errata progettazione informatica del sistema che continuiamo ad inviare con cadenza settimanale alla Tua Direzione Generale e a quella dell’organismo pagatore, oltre che ai referenti Sisco di Lombardia Informatica. Purtroppo, ad oggi, quasi tutti i malfunzionamenti segnalati sono rimasti tali. Inoltre, il sistema presenta una elevatissima instabilità, testimoniata dalla continua necessità di segnalare più volte malfunzionamenti apparentemente risolti.
Definire la situazione creatasi preoccupante è un eufemismo. Siamo ormai alle porte dell’applicazione di una nuova riforma della PAC che richiederà la completa rivisitazione degli applicativi per la presentazione della domanda unica che quest’anno, con nostro sommo rammarico, sarà purtroppo ancora più complicata sia dalla necessità di svolgere la “ricognizione preventiva” per l’assegnazione dei nuovi titoli, sia dalla necessità di applicare regole di “greening” complesse, dalle quali dipende la possibilità di riconoscere alle aziende agricole lombarde il 30% del budget disponibile per la nostra Regione avendo a disposizione non più di 40 giorni per la presentazione di ben 35mila domande di premio. Non solo, è nelle aspettative di tutte le Imprese agricole lombarde poter presentare nei primi mesi di quest’anno le domande per l’assegnazione delle significative risorse comunitarie e regionali che saranno messe a disposizione attraverso il nuovo Piano di sviluppo rurale, al quale i Tuoi uffici stanno da tempo lavorando. Questo significherà ulteriore carico di lavoro che il nuovo sistema informativo dovrà essere in grado di supportare.
Tutto questo sta già da mesi determinando un danno economico per le associazioni agricole, i CAA e le singole aziende che si trovano a dover fronteggiare disservizi tali da generare per ogni singola posizione aziendale ore e ore di lavoro improduttivo al terminale, anche su attività che con il “vecchio” Siarl erano perfettamente funzionanti. Come è stato possibile compiere una scelta così improvvida di sostituire il Siarl con Sisco senza che questo fosse stato minimamente testato in “produzione”? E addirittura senza che siano state predisposte le essenziali funzioni di interscambio con il sistema informativo nazionale che sono la base per lo svolgimento di tutte le funzioni presidiate dal sistema OPR – CAA?
La situazione sopra riassunta e il conseguente danno economico (assolutamente quantificabile e dimostrabile) mi costringono, mio malgrado, ad anticiparTi la possibilità che Confagricoltura Lombardia decida, per difendere i propri interessi e quelli delle aziende associate, di adire alle vie legali contro Regione Lombardia e il Tuo Assessorato. Nel merito, sarei inoltre interessato a conoscere gli estremi del contratto tra Regione Lombardia e Lombardia Informatica per la progettazione informatica e la realizzazione di Sisco, per il quale ci apprestiamo a fare richiesta di accesso agli atti. Rimanendo comunque a disposizione per ogni forma di confronto e collaborazione che Tu ritenga utile per il superamento della questione esposta, Ti porgo i più cordiali saluti». (27.01.15)