Carnaroli protagonista. Listini invariati dopo le sedute di borsa a Vercelli e Novara, ma la spinta al rialzo per le varietà da interno non si arresta. Emergono incertezze per le varietà maggiormente in concorrenza con le produzioni estere, in seguito ad un recente rapporto dell’USDA.
VOCI DI APPREZZAMENTO PER CARNAROLI
Numerose incognite caratterizzano questa fase, in attesa di valutare le scorte interne a fine raccolta. Le piogge concedono una tregua ai risicoltori, favorendo la trebbiatura in una campagna particolarmente difficile. Con circa due terzi del raccolto già in cascina o in riseria, è ormai chiaro che produzioni e rese non saranno eccezionali, nonostante la crescita degli ettari a riso. I risi da interno, meno seminati in primavera, hanno sofferto maggiormente gli effetti climatici. L’offerta per queste varietà si mantiene prudente. La domanda è preoccupata dalle coperture, pur mantenendo resistenza verso soglie di prezzo ritenute insostenibili per i consumatori, memori di quanto avvenuto post-siccità 2022.
Ne risulta la conferma a listino per i 90 €/q lordi di Carnaroli Classico e gli 85 di Caravaggio e similari, visti la prima volta venerdì a Mortara (LEGGI). In sala di contrattazione, tuttavia, sono già circolate voci di offerte e scambi a cifre più elevate per entrambe le diciture dedicate al “Re dei Risotti”. Gli operatori però non le ritengono ancora così consolidate da riportarle a listino. Scambi maggiormente aderenti alle quotazioni ufficiali per gli altri due gruppi unicamente dedicati al mercato del risotto: Arborio, per il quale i compratori non sembrano disposti a superare i 100 €/q lordi, e Roma, che si consolida a 75 €/q lordi.
DISCREPANZE PER GRUPPO BALDO E “TIPO RIBE”
Restando tra i lunghi A, permane la stabilità per il gruppo Baldo ed i risi da parboiled/export. Questi due comparti sono stati più seminati del solito nell’ultima campagna. Per questo i compratori restano cauti in questo momento di incertezza, in attesa di un quadro più chiaro sulle scorte. Il gruppo Baldo si scambia perlopiù a 70 €/q lordi, come riportato nel listino di Novara con Vercelli ancora a 65 in seguito ad un numero ridotto di scambi. Per i risi inseriti nella griglia dei “tipo Ribe” nel Registro Varietale di Ente Risi vengono identificate due fasce di prezzo.
Queste vengono declinate in modo leggermente diverso nei due bollettini in analisi. A Vercelli si quotano 50 €/q lordi tutte le varietà del gruppo eccetto Diva PV, proposto a 43 €/q lordi; a Novara 50 €/q lordi per Leonardo e CL007 mentre le altre, compreso Diva PV, si attestano a 45 €/q lordi.
PRODUZIONE GLOBALE DA RECORD
Stabili anche i risi medi ed i tondi generici, a 45 €/q lordi. Per Selenio si continuano a prospettare prezzi superiori ai 55 €/q lordi a listino ma per il momento non si concludono molti scambi, portando così ad una quotazione invariata.
Brutte notizie nell’ultimo numero di RisoNews per i lunghi B, ancora quotati 50 €/q lordi ma con sempre maggiori difficoltà ad ottenere tale cifra. Gli operatori riferiscono addirittura di alcuni affari conclusi a prezzi inferiori in relazione a necessità di pagamento a breve termine. Secondo il Rice Outlook Report dell’USDA, la produzione mondiale di riso nella stagione 2024-2025 è prevista a un record di 530,4 milioni di tonnellate. A ciò si aggiunge che l’India, principale esportatore mondiale, ha rimosso il divieto di esportazione del riso bianco non Basmati. Questi fattori porteranno le esportazioni globali di riso a raggiungere 56,3 milioni di tonnellate nel 2025. Un valore in crescita che potrà causare cali nei prezzi, soprattutto per risi “internazionali” come i lunghi B. Autore: Ezio Bosso
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