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SPAGNA, A CHI ANDRANNO 276 MILIONI?

da | 31 Mag 2023 | Internazionale

Siviglia

L’Associazione Valenciana degli Agricoltori (Ava-Asaja) lamenta che le misure recentemente approvate dal Consiglio dei Ministri per far fronte agli effetti della siccità «difficilmente andranno a beneficio delle campagne valenciane e, in ogni caso, solo di alcune colture secche, dell’allevamento e dell’apicoltura. La Valencia irrigua è esclusa nonostante gli effetti che la mancanza di precipitazioni sta già provocando». LEGGI L’ARTICOLO!

A CHI ANDRANNO GLI AIUTI?

L’organizzazione presieduta da Cristóbal Aguado apprezza gli aiuti diretti agli allevatori e agli apicoltori. Tuttavia, si interroga sul fondo di 276 milioni che il Governo non ha ancora rivelato a quali colture e in quali zone della Spagna saranno destinati. Per quanto riguarda l’aumento del sussidio per il costo delle polizze contro il rischio di siccità per le colture secche, questo potrebbe avvantaggiare quelle colture che sono abituate da tempo a stipulare assicurazioni perché funzionano bene. Sono esempi l’uva da vino e i cereali. D’altra parte, avrà un impatto minimo su altre come i mandorli e gli uliveti, dove la copertura è difficilmente stipulata perché non risponde alle reali esigenze della coltura.

REGISTRO DIGITALE

Oltre agli aiuti diretti, fiscali e di liquidità che, secondo il sindacato valenciano, sono insufficienti, l’associazione definisce   «una barzelletta» il fatto che il Governo ritardi solo di quattro mesi il registro delle aziende agricole digitali – dal 1° settembre 2023 al 1° gennaio 2024 – e insiste nel chiedere di lasciarlo in sospeso e ripensarlo almeno fino al 2026, data in cui l’Unione Europea fissa il termine massimo per approvarlo.

POLITICA AGRICOLA COMUNE

Per quanto riguarda la proroga del termine per l’elaborazione della Politica Agricola Comune al 30 giugno, richiesta dal settore agricolo valenciano, Ava-Asaja  osserva che «è la prova del fallimento nella gestione di questa nuova Pac, dato che nemmeno l’aumento di un mese del periodo di presentazione delle domande può compensare il ritardo causato dai problemi dell’applicazione informatica Sinapa dell’Amministrazione».

Tra le misure che mancano all’appello, secondo il sindacato, rientra il sostegno decisivo all’irrigazione. In particolare, agli agricoltori e agli enti irrigui che utilizzano le acque sotterranee, visto che l’irrigazione parte con tre mesi di anticipo rispetto all’anno scorso. Inoltre, il consumo di acqua sale del 40%. L’organizzazione agraria insiste nel richiedere un prezzo speciale per il chilowatt agricolo, consentendo indefinitamente due cambi di potenza contrattuale all’anno. Così si elimina il tetto massimo di gas nel settore agricolo.

SICCITA’: REGIONE VALENCIANA IN SOFFERENZA

Cristóbal Aguado avverte che  «Il 2023 sarà un anno molto secco e, sebbene la regione di Valencia non sia la più colpita dalla carenza d’acqua, grazie al fatto che i suoi bacini sono meno vuoti rispetto ad altre regioni spagnole, le conseguenze negative sono già evidenti. Le zone rurali dell’entroterra valenciano e di Castellón, che si stanno svuotando, sono le più colpite. Nelle zone aride, la maggior parte dei cereali è già andata perduta. Inoltre,si prevede un crollo dei raccolti di uva, mandorle e olive. Si teme addirittura che molte viti e mandorli si secchino a tal punto da morire o che, se salvati dalle piogge future, non recuperino il loro livello di produttività».

Per quanto riguarda l’irrigazione, oltre all’aumento dei costi dei fertilizzanti e dei prodotti fitosanitari, c’è preoccupazione sia per l’abbassamento dei livelli delle falde acquifere, sia per il costo dell’elettricità necessaria per pompare l’acqua in superficie. Infine, il sindacato avverte che «la straordinaria aridità delle montagne sposterà ulteriormente la sovrappopolazione della fauna selvatica verso le aree coltivate. Qui gli animali sono alla ricerca di acqua e cibo. Ci saranno ancora più problemi».

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