TRUMP DICHIARA GUERRA AL RISO AMERICANO

E’ finita la luna di miele tra gli agricoltori e l’amministrazione Trump: le raccomandazioni di bilancio dell’esercizio 2018 dell’attuale amministrazione americana martedì 23 maggio hanno suscitato una reazione di rancore per i tagli massicci nei programmi agricoli. La Federazione risicola americana, la Usa Rice Federation ha scritto «Il Budget di Trump dichiara guerra all’agricoltura». A parte i tagli nell’ultima bozza, risultati di gran lunga superiore a quelli del cosiddetto Budget Skinny dell’inizio di quest’anno (saliti al 27 per cento rispetto ad un’ipotesi iniziale del 21 per cento), le organizzazioni  agricole sono state drammaticamente colpite dal modo in cui le riduzioni sono state prospettate.  L’assicurazione federale per le colture, per esempio, è destinata a ridursi di 28,56 miliardi di dollari in tagli per oltre 10 anni, ovvero una riduzione del 36%. Questo include un limite di pagamento di 40.000 dollari sugli sconti premium. La proposta del titolo Commodity della gestione riduce di 653 milioni di dollari in 10 anni.  La proposta di legge, secondo la stampa specializzata, è stata considerata come «presa direttamente dalla propaganda della Fondazione Heritage o del gruppo di lavoro ambientale, due improbabili alleati che hanno richiesto più volte l’eliminazione dei programmi agricoli». Il presidente avrebbe inoltre ridotto il capitolo relativo alla nutrizione della legge agricola, il Farm bill, di 193,29 miliardi di dollari per oltre 10 anni attraverso “riforme” del Supplemental Nutrition Assistance Program. I conservatori ritengono che questo programma fornisca disincentivi al lavoro anche se gli studi dimostrano che la maggior parte dei destinatari del contributo alimentare lavorano ma non riescono comunque a superare la soglia di povertà.  Un’altra denuncia nell’industria del riso riguarda il fatto che il bilancio dell’amministrazione propone di eliminare il programma di sviluppo del mercato estero e il programma di accesso al mercato, che gli studi dicono potrebbe portare ad una contrazione media annua di 14,7 miliardi di dollari nelle esportazioni agricole statunitensi.