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STOP MISTER HOGAN !

da | 26 Lug 2015 | NEWS

Hogan_1“The special case”. Lo chiamano così a Bruxelles lo “strano caso” del riso vietnamita. Al Copa Cogeca, che rappresenta gli agricoltori europei nel dialogo istituzionale europeo, quest’idea di aprire le frontiere al riso del Vietnam proprio non va giù e allora ecco che il segretario generale dell’organismo agricolo prende carta e penna e scrive al Commissario all’agricoltura Phil Hogan (nelle foto). Una lettera lunga e articolata che abbiamo ricevuto in anteprima: sarà inviata il 28 luglio. Questa missiva è un vero e proprio alt alle concessioni, ma non è detto che basti a fermare la Commissione, la quale sa bene che anche all’interno del nostro governo c’è chi è disposto a vendere la risicoltura nazionale in cambio di agevolazioni su altri prodotti. Il testo di Pekka Pesonen inizia richiamando l’attenzione di Hogan sull’impatto negativo che avrebbero queste nuove concessioni «anche tenendo conto del crescente impatto delle importazioni a dazio zero di riso dalla Cambogia e da Myanmar». Il segretario del Copa-Cogeca parla di un «drammatico aumento» di queste importazioni dal 2009, arrivate a coprire il 22% (nel caso della Cambogia) e il 3% (per il Myanmar) del riso importato in Europa. Negli ultimi tre anni, si ricorda, questi flussi hanno comportato una riduzione della coltivazione di riso indica in Europa da 156.000 a 96.000 ettari (-40%) e «se questo trend negativo continuasse, l’indica sparirebbe completamente dall’Ue dal 2020». Secondo il Copa-Cogeca le concessioni al Vietnam possono solo peggiorare la situazione, considerato il fatto che il riso arriverebbe sia come semigreggio che come lavorato, anche in piccole confezioni, e «competerebbe direttamente con l’Indica europeo». Pekkonen sottolinea tra l’altro che «Il prezzo FOB del riso lavorato vietnamita è già il più basso del Sud Est asiatico, il che significa che questo riso sarebbe estremamente competitivo se non venisse applicato un dazio». Inoltre, tale concessione comprometterebbe i negoziati in corso con India (24% dell’import europeo), Tailandia (18%) e Usa (4%) e si andrebbe a una «irreparabile crisi del settore risicolo europeo». La lettera prosegue con una serie di analisi sulla gravità di queste concessioni e ammonisce la Commissione, ove fosse intenzionata a operarle comunque, a «includere nell’accordo una stretta clausola di salvaguardia». (26.07.2015)

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